più mi sforzavo e più non ci riuscivo. non riuscivo a guardare in faccia papà. ogni volta che lo guardavo anche solo di sfuggita mi ritornava in mente quella scena. quella donna. già, quella donna. non ero riuscita nemmeno a guardarla in faccia ma ora ero curiosa di sapere chi fosse. non avevo prestato attenzione a nessun dettaglio, mi sentivo impotente e questo mi stava mangiando l'anima.
la concentrazione era poca e tra tutto quello che stava succedendo, a scuola stavo andando un disatro. la pagella sarebbe arrivata nel giro di tre settimane e la mia situazione scolastica era senza speranza.
erano circa le due e quarantacinque quando arrivai a casa.
sobbalzai, e vidi papà seduto sul divano, nello stesso posto di qualche giorno fa. aveva in mano qualcosa ma non riuscivo a capire che cosa e soprattutto perchè era a casa e non al lavoro.
"cosa ci fai qui così presto?" dissi con un tono sorpreso.
"Siediti, e anche subito" disse in modo brusco, poi sbattè la mia boccetta di vetro sul tavolino davanti al divano.
" e quindi è così eh? Skylie ma sei impazzita!"
"papà non è come semb.." mi interruppe urlando.
"E' COSI' CHE REAGISCI' QUESTA E' LA CONSEGUENZA? FUMI ERBA? TI SEMBRA UNA DECISIONE MATURA. PROPRIO DA TE NON ME L'ASPETTAVO. RAGGIUNGERE QUESTI LIVELLI E' DA STUPIDI! TU NON PUOI.."
"Robert, non è droga, sono solo erbe."
mi voltai di scatto e vidi una donna, quella donna, la stessa di qalche giorno fa.
era abbastanza alta, magra, capelli mossi color cioccolato ed occhi verdi. indossava una gonna a tubo nera che arrivava poco più su del ginocchio e una camicetta bianca infilata dentro.
mi alzai in piedi e la fissai per un secondo.
"sono Angelique" mi porse la mano. la guardai ma decisi di non stingerla, anche a costo di sembrare maleducata. continuò il discorso "forse non è stato molto bello il nostro primo il incontro così tuo padre ha pensato che in una situazione diversa forse sarebbe stato un po' più facile."
non dissi nulla e tenni lo sguardo fisso su di lei, poi con una presa veloce afferrai la boccetta e mi fiondai in camera.
sentii mio padre che diceva di perdonarmi e che dopo ciò che era successo ero ancora scossa. lei rispose in modo carino dicendo che era tutto okay e soprattutto ripetendogli che quelle erbe non erano droga o sostanze simili.
rimasi in camera tutta sera, sdraiata sul letto con il telefono. digiunai.
crollai con le cuffiette nelle orecchie e la musica a palla. ma un pensiero continuava a barcollarmi per la testa: come faceva a sapere che quelle erano erbe e noon droga come pensava papà?
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The sky in our eyes
FanficSkylie, 16 anni, a distanza di due anni dalla morte della madre, si trasferisce al sud con il padre per curare il nonno malato. L'inizio non è per niente semplice per la già etichettata "ragazza nuova". Ma quando Dylan Sprayberry, ragazzo dagli occh...