CAPITOLO 14

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Quando la porta dell'ascensore si chiuse guardavo Marisa e aveva uno sguardo da pazza, mi guardava

 e mi sorrideva ma era tutto cosi' freddo, poi in un attimo la vidi alzare lo sguardo nell'angolo 

dell'ascensore e la segui' con lo sguardo... c'era una telecamera, lei alzo' il braccio e sparo' in 

direzione di essa, il rumore mi fece sobbalzare , mi spaventai, mi rannicchiai all'angolo e lei mi 

guardo'.

<Cara Martina ti avevo avvisata ma tu hai preferito fare di testa tua, sai che sono molto arrabbiata con

 te? Perche' hai raccontato tutto a quell'idiota di Mark? Portandoti in Sicilia credeva di salvarti da me?

 Voi non avete capito niente....lui e' mio.>

Era proprio impazzita e dovevo trovare un modo per farla ragionare.

<Marisa sei ancora in tempo per tornare indietro, cerca di ragionare...questo e' sequestro di persona.>

<Non me ne frega un cazzo,ti avevo avvisata e ora stai zitta troia.>

Non c'era verso e ora oltre a sgualdrina ero pure troia.. L'ascensore si fermo' al secondo piano,non 

c'era un'anima viva e il locale era tutto sottosopra,c'erano lavori in corso .

<Martina esci.> Mi vide titubante e mi spinse e per evitare di cadere mi appoggiai al muro.

<Marisa sono incinta e cosi' rischi di farmi del male.>

Grido'.< Forse non mi hai capito...a me del tuo bastardo e di te non me ne frega niente, per colpa 

vostra ho perso tutto... e ora cammina mi stai stufando. >

Punto' la pistola verso di me e  feci come mi disse. Percorremmo tutto il corridoio e quasi alla fine mi 

fece entrare in una stanza praticamente al buio.

<Marisa ragiona ti prego...non vedo niente dove devo andare.>

<Stai zitta cazzo, non voglio sentirti.>

Prese una piccola torcia e illumino' la stanza e c'era il caos..Mi fece camminare e arrivammo in 

un'altra porta l'apri' e stavolta accese la luce e da cio' che vidi immaginai fosse un ripostiglio, era 

puzzolente e senza finestra.Mi spinse di nuovo e mi disse.

<Siediti li', ora ti lego e se provi a gridare giuro che ti uccido...>grido'<hai capito'?>

Annui', mi sedetti e inizio' a legarmi, strinse cosi' forte che il dolore era insopportabile, avevo voglia di

 piangere ma non l'avrei mai fatto davanti a lei, poi prese una sedia e si sedette di fronte a me e mi 

disse.

<Martina ora tu mi ascolterai bene e farai tutto cio' che ti dico.>

<Fottiti pazza io non faro' nulla.> 

Si alzo' e mi colpi' in pieno il viso, senti' il sapore del sangue in bocca e un male atroce all'occhio.

<Vuoi fare la dura Martina?Non te lo permettero', ti faro' soffrire e poi ti uccidero'.>

<Tu sei completamente pazza, andrai in galera per questo e Mark non l'avrai mai, secondo te amera' 

la donna che ha ucciso suo figlio?>

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