Capitolo uno.

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Pov's Elsa.

Buttai lo zaino scolastico sull'orlo del divano per poi buttarmi col corpo nel gelido materasso del mio letto.
Non feci tempo di chiudere un solo occhi, per riposarmi per le dure lezioni del Venerdì, che mi arrivò un messaggio sul cellulare era Anna, Anna vive ancora con i nostri genitori in un Paesino molto lontano, io, invece, per via della scuola Superiore che sto frequentando con fatica e sudore, ho dovuto comprarmi un appartamento tutto per me, grazie all'aiuto dei miei genitori, più o meno davanti alla scuola, e poi anche un piccolo lavoro per pagare l'affitto, lavoro al Centro Bellezza un negozio di abiti femminili e abiti eleganti per uomini di ogni età, diciamo che ho una vita abbastanza apposto, tranne sull'amore.
Non ho mai avuto una vera cotta per un ragazzo, si ho baciato qualcuno, ma era per obbligo di amici veramente stupidi o meglio, idioti.

- Hey Els, ti ricordo che per Natale vorremmo venire da te, per vedere come te la passi ad Arendell, qui va tutto bene, tranne che mamma mi continua a rompere per via dei miei voti scolastici... Non è colpa mia se non sono una genia! Comunque, Mamma ha detto di dirti come va il lavoro e come vanno le tue relazioni... Ps. Papà stava mangiando mamma quando l'ha detto. Buona giornata ci vediamo :) Els, Pss. Se qualcuno ti rompe, chiama me, non papà io sono peggio ;) -

-" Cosa? Venire qui? "-
Dissi alzando la ventre.
Bloccai il cellulare sbattendo la testa contro il muro dietro di me, casa mia è un casino della madonna, casa mia non è una casa per feste! Mi diedi una manata in testa sfregandomi la fronte e sbattendo la mano sulla coscia sotto stante.
Dovevo calmarmi, tanto per Natale manca un mese intero quindi ho tempo per sistemare per bene la casa, ma come facevo a dimostrarli che non ero più la bambina che se la cava da sola e si mette nei guai da sola? Strofinai il mento coll'indice.
E subito dopo sentì la mia gamba vibrare facendomi quasi fermare il cuore dallo spavento.

- Buondì signora :) na scherzo, Rapunzel ed io ti aspettiamo stasera a casa mia, sta volta non arrivare in ritardo! 21:00 esatte! Ps. Rapunzel sta già sclerando tramite telefono o.o Pss. Forse c'è anche Astrid, serata ragazze, ricordiamoci di fare i codini ad Astrid mentre dorme, ragazze perfide >:D -

-" Codini ad Astrid? Ma sono sceme? Ci mangerà tutte! "-
Risi alla lettura del messaggio.
Quindi decisi che la stanza potevo sistemarla più avanti, ora mi concentro sulla serata con le ragazze. Le nostre serate sono sempre movimentate, battaglie coi cuscini, momenti di scherzi, momenti di serietà, momento di rivelazioni... Insomma le solite cose.
Mi incamminai verso l'armadio cercando, nel disordine dei vestiti, dei jeans attillati accompagnato da una maglia lunga a strisce grigie, rimasi in calze visto che era ancora molto presto, ho il vizio di prepararmi qualche ora prima.
E anche sta volta il sedere mi vibrò, era di nuovo un messaggio di Merida.

- Sono sempre Merida, volevo ricordarti di portare un pacchetto per fare della buona tisana, sai, per Punzie XD grazzzieeee scommetto che ti sei già preparato con un ora di anticipo, saluti! -

- Si vede che mi conosci, Mer :3 -
Mi rimisi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.
Andai in bagno spettinandomi e portando alcuni capelli, color platino, davanti alle mie spalle formando un gran ciuffo al lato destro della testa, appoggiai le mani sul lavandino.

-" Vai Els... Un altra serata tra ragazze... Che abbia inizio! "-
Risi guardandomi allo specchio per sistemarmi il ciuffo per poi mettermi su il giubbotto, col cappuccio ricoperto di pelo, chiudendo la porta d'ingresso dietro di me.


Sentì le neve strofinarmi sul viso, dolce, fredda e delicata scendeva lentamente verso il cemento della strada e sugli alberi d'intorni. Mi misi le mani in tasca facendo un gran sospiro evaporando del gelido e sottile fumo bianco venirmi addosso, camminai senza sosta. Raggiunsi la porta di casa di Merida e, nel mentre porgevo la mano di pugno per bussare, sentì un enorme vampata di calore venirmi addosso abbracciandomi senza mai smettere di stringere sentivo il polmone scoppiare.

Finti Fidanzati||JelsaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora