Capitolo otto.

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MI PROMETTETE DI NON ODIARMI?!

-" Ma è meraviglioso, vi ho sempre trovato carini insieme "-

-" Mamma! "-

Elsa si coprì gli occhi con entrambe le mani diventando rossa pomodoro, si sentiva imbarazzata i genitori le facevano molti commenti positivi, mentre Anna continuava a trovare i miei difetti, su tutto, pure quello non vero. Ad esempio, che la tradisco con Merida.
Quanto odiavo Anna, ma dovevo stare calmo e riflettere prima di agire.

-" Elsa, seguimi "-

-" Anna? "-

-" Seguimi! "-

Il tono di Anna scambiò velocemente.
La prese per il braccio facendola alzare molto violentemente, la tirò, senza mai lasciarle il braccio, fino a raggiungere il bagno, non tanto lontano dalla cucina, la maggior parte di quel che si erano detto lo sentimmo, visto che stava praticamente urlando addosso ad Elsa.

-

Pov's Elsa

-" Ti rendi conto del disastro?
Ti rendi conto che ti stai fidanzando con un fottuto ragazzo? Più precisamente con Frost!"-

-" Anna, le parole! "-

-" Non me ne frega!
Ti ho sempre protetta da tutto, ti ho sempre aiutata, ti sono stata sempre vicina anche nei momenti più bui della tua vita, perché?! Cavolo, puoi scegliere tra migliaia di ragazzi al mondo e tu vai a pescarmi Frost?! Jack Frost?! "-

Le mie sopracciglia si abbassarono e i miei occhi si ristringevano, la stavo guardando minacciosamente, sta volta esagerava e sta perfino tirando fuori frasi senza senso. Voglio delle spiegazioni vere, non spiegazioni alla cavolo.

-" Anna stai esagerando, magari Jack è cambiato dal passato! "-

Li rinfacciai in faccia incrociando le braccia al petto, il mio tono era più basso, ma più acuto.

-" Le persone non cambiano Elsa "-

-" Magari è solo il tuo punto di vista "-

Non parlammo più, c'era stato molto silenzio per qualche minuto, solo sguardi. Non appena mi incamminai verso la cucina, con le lacrime agli occhi, notai subito che Jack non era più seduto a tavola. I miei mi guardarono abbassando la testa molto lentamente.

-" Elsa "-

Mi disse mio padre tenendo il tono molto basso, non risposi, presi il giubbotto dall'armadio e mi diressi fuori sul corridoio delle altre porte dei miei vicini, vidi Jack in lontananza con le mani nelle tasche e con la testa bassa, urlai per farmi sentire, ma non mi sentì molto probabilmente.

-" Jack! Jack! "-

Urlai scendendo dal vialetto del condominio e raggiungendo, molto in fretta, il marciapiede, era dall'altra parte, dovevo attraversare la strada, appena vidi il verde, sul semaforo, continuai a correre come non avevo mai fatto, neanche ero riuscita ad allacciarmi bene il giubbotto con la cerniera.
Era davanti a me, aveva il cappuccio in testa, toccai la sua spalla spingendolo indietro.

-" Jack. . . "-

-" Mi scusi, io sono Kay.
Probabilmente hai sbagliato persona "-

Mi disse quel ragazzo dai capelli mori, si rimise le cuffiette nelle orecchie e ritornò a camminare per la sua strada.
Rimasi immobile nel mezzo del marciapiede, la gente mi superava, alcuni bambini mi guardavano con la boccuccia aperta. Una lacrima mi rigò la guancia, la mia vista diventò leggermente sfuocata, per via delle lacrime, strinsi i pugni tirandomi il cappuccio sulla testa per coprirmi dalla vergogna, avevo paura della gente circostante.
Iniziai a camminare molto lentamente con la testa bassa, guardavo il cemento sotto di me che si bagnava con le mie lacrime, anzi no, era la pioggia. Fitta e triste, proprio come me in quel instante, la mia vita era schifosa adesso, non vedevo futuro.
Non l'avrei mai detto, ma cazzo se mi mancava Jack, volevo Anna al mio fianco per sostenermi e volevo i miei vedermi felice con un futuro brillante, ma il mondo lo vedevo grigio, grigio come il cielo.

-" Jack. . . Anna . . . Perché non ho una vita normale "-

Dissi senza che nessuno mi sentisse, mi guardai intorno, di Jack nessuna traccia. Andai al parco, andai in biblioteca ed andai perfino a casa sua, ma di lui nessuna traccia.
Mi diressi a casa, i miei non c'erano avevano prenotato per una settimana in un Hotel qua vicino, Anna era sul divano con un regalo sulle ginocchia, l'aspetto era molto carino, pois bianchi e strisce nere.

-" Mi dispiace "-

-" Adesso? Adesso lo dici?! "-

Mi sedetti davanti a lei, sull'altro divanetto, e la guardai. Aprì la scatoletta togliendo il coperchio dal regalo, la mia vista ritornò normale a vederlo, ma il mio cuore sempre spezzato.

-" La gente può davvero cambiare "-

Ripeté Anna abbassando il tono, tirò fuori una bambolina, era una principessa a peluche con due grandi occhi verdi e due bellissime trecce. La sua bambola che Jack impiccò per divertimento.

-" La gente, può veramente cambiare. "-

Finti Fidanzati||JelsaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora