Capitolo dieci.

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PER FARMI PERDONARE DELL'ATTESA NE POSTO UN ALTRO, SPERO CHE NON CI SIANO ERRORI NON HO AVUTO TEMPO PER CONTROLLARLO, NEL CASO FATEMELO SAPERE CHE CI PENSERÒ IO.

PER FARMI PERDONARE DELL'ATTESA NE POSTO UN ALTRO, SPERO CHE NON CI SIANO ERRORI NON HO AVUTO TEMPO PER CONTROLLARLO, NEL CASO FATEMELO SAPERE CHE CI PENSERÒ IO

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Il momento decisivo, affrontare Anna.
Cosa le dovevo dire? Che sono scappato soltanto dalla paura delle sue parole? Di certo, mi direbbe che sarei irresponsabile e che quindi dovrei "lasciare" Elsa per sempre e non parlarle più, visto che sono un pessimo uomo d'esempio, ma Elsa mi spinse dentro dandomi in continuazione delle leggere pacche sulla schiena, non appena aprì la porta per entrare in casa Elsa smise e tirò un sospiro di sollievo.

-" Anna siamo a casa "-

Elsa si tolse il giubbotto appoggiandolo all'attacca panni, io tenni il giubbotto addosso, avevo freddo anche in casa.
Mi feci coraggio, e raggiunsi in salotto dive trovai Anna con un aria passiva sul viso, non mi guardava neanche.
Me lo aspettavo?
Di sicuro si, ma mi aspettavo qualcosa di più, del tipo, delle sgridate.

-" Elsa mi ha detto tutto, non state insieme, vero? Lo avete fatto solo per rendere felici i genitori, so tutto "-

-" Scusa Jack, ho dovuto digli tutto, mi sentivo in colpa per tutto... "-

La rossa si alzò di scatto dal divano, teneva le mani dietro la schiena non si il motivo, aveva sempre l'aria passiva nel guardarmi, mentre con Elsa un aria divertita.

-" Non sono arrabbiato, vecchio disgraziato, non credevo che potessi farmi un regalo del genere, vedo che ti sei ricordato del tuo comportamento da bastardo di quel tempo "-

-" Anna... Le parole "-

Sussurrò Elsa avvicinandosi a lei.

-" Elsa è inutile che mi difendi, è vero, ero stato un bastardo disgraziato, ma hey, eravamo bambini Anna, mi dai la possibilità di cambiare? "-

-" Quella visione l'ho avuto a vita, una bambina tutta gioiosa che entra in camera sua trovandosi davanti la sua bambola decapitata, che modi per attirare l'attenzione, Elsa, io ho finito di parlare "

Fece spallucce e si ributtò sul divano a pancia in sù con le gambe a penzoloni sul pavimento.
Elsa si avvicinò a me e con delicatezza mi appoggiò una mano sulla spalla.

-" Ti preparo una cioccolata calda, oggi abbiamo avuto fin troppe discussioni "-

-" Io torno da Mamma e Papà nell'Albergo, ci sentiamo domani sorellona, e, grazie Jack per la serata "-
Fece un piccolo inchino, raccolse tutte le sue cose, salutando con un abbraccio e chiedendo perdono da sua sorella, e se ne andò appoggiando con leggerezza la porta al muro senza sbatterla.
Eravamo solo io ed Elsa, non la vedevo di viso, visto che era di schiena perché stava preparando la cioccolata per entrambi, ma in qualche modo sentivo che avevo rovinato la serata e che quindi dovevo rimediare in qualche modo.

-" Elsa, domani ti andrebbe di andare alla pista di pattinaggio? "-

-" Alla pista di pattinaggio? "-

-" Tu accetta, che dopo ci penso io "-

Feci un leggero occhiolino ridacchiando sotto voce.
Elsa mi lanciò un cucchiaio dritto sulla fronte ridendo come una pazza.

-" Perché l'hai fatto?! "-

Mi massaggiai la fronte per il dolore, notai una leggera gonfiatura.

-" Invitare fuori una ragazza dopo tutto questo casino, da pazzi! Ma da te bisognava aspettarselo "-

Prese una scatoletta bianca con su una grossa croce rossa, prese da dentro un cerotto e del cotone per disinfettare la ferita del bernoccolo.

-" Certo che sei proprio una femminuccia, ne? "-

-" Ma prova tu ha farti colpire da un cucchiaio! "-

Elsa continuava a ridere anche dopo tutto il casino che avevo combinato, avevo capito che cercava di tenermi allegro, anche se ha davvero esagerato, ma in un certo senso cercavo di ricambiare con quel poco che avevo.
Mi mise un grossi cerotti quadrato sulla fronte e me lo massaggiò un po' con la mano, spostandomi i ciuffi, per fare smettere di pulsare.

-" Ti fa ancora male? "-

-" Non tanto, grazie "-

-" Perdonami, ho esagerato, ma capita ogni tanto "-

Abbassai il viso, Elsa tolse le mani dalla mia fronte e alzò un sopracciglio ridacchiando coprendosi con una mano.

-" Sei diventato rosso pomodoro, Jacky "-

-" Io? R-Rosso?! "-

Mi toccai tutta la faccia e in effetti ero molto caldo, come era possibile, ero diventato rosso a mia insaputa?
Elsa tornò hai fornelli finendo di mescolare la cioccolata.

Che vergogna.

Finti Fidanzati||JelsaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora