Ero seduta nella gigante tavola da pranzo con una ciotola di frutta davanti a me. Harry stava al mio fianco, guardandomi intensamente, aspettando che iniziassi a mangiare. Tutto quello che facevo era fissare la ciotola, non sapevo come dirgli che non mi piaceva la frutta, non mi piaceva alcun tipo di frutta eccetto l'anguria.
"Mangia" Harry mi ordinò qualche secondo dopo. Ero convinta che si stava irritando ma non volevo mangiare. Odiavo la frutta, non mi piaceva neppure il suo odore. Sospirai e separai le labbra, pensando come potergli dire di no senza farlo arrabbiare, ma Harry mi precedette parlando per primo.
"Ho detto mangia" Questa volta la sua voce era più autoritaria e severa. Afferrai la forchetta nella mia mano così che si calmasse e, come pensavo, lasciò andare un sospiro per la mia azione, come se fosse sollevato.
"Bene, ora mettilo nella tua bocca" Disse Harry, facendo un cenno verso la forchetta con la frutta nella mia mano. La portai alla bocca, più lentamente possibile, l'odore mi fece sentire male e un impulso improvviso mi sormontò, facendomi lanciare via la forchetta e subito dopo spingere anche le ciotola giù dal tavolo. Entrambi fecero un rumore assordante nella vuota e silenziosa stanza. La ciotola andò in frantumi e tutta la frutta in essa si sparse nel pavimento. Alcuni frutti toccarono il mio piede sinistro e lasciai andare una sorta di grido inumano alla sensazione del bagnato.
Non sapevo perché mi stessi comportando in quel modo, non avevo mai amato la frutta ma non avevo mai reagito cosi male quando era posta accanto a me o quando la mangiavano i miei genitori. Forse era solo perché il mio cervello era stato incasinato da Harry, che stavo reagendo così.
"Fottiti puttana" Sentii Harry gridare non appena la ciotola cadde sul pavimento. Mi scostai leggermente dalla sua alta figura mentre i suoi pugni battevano sul tavolo con così tanta forza che potevo vedere le crepe formarsi sul tavolo di vetro.
Lo sapevo, ero nei guai. Sapevo che di li a poco mi avrebbe colpito. Il mio respiro accelerò al pensiero dei suoi schiaffi su di me. I miei occhi erano spalancati mentre osservavo Harry, aspettando la sua prossima mossa. La sua faccia era rossa, le narici dilatate e la mascella contratta mentre fissava diritto di fronte a me.
Come se potesse sentire il mio sguardo su di lui, la sua testa scattò nella mia direzione e io trattenei il respiro, cercando di apparire più piccola possibile di fronte a lui. Volevo scomparire, volevo fuggire per evitare il suo sguardo mortale, ma non riuscivo a muovermi. Era come se ci fosse una forza che mi faceva stare lì, incapace di muovermi. Prima che me ne rendessi conto sentii una mano sul mio collo applicare una pressione, soffocandomi."Cosa hai fatto?" La voce arrabbiata di Harry esplose nella stanza vuota mentre la sua grande mano mi strozzava, rendendomi incapace di respirare.
Le mie mani cercarono di fare presa sulla sua per toglierla dal mio collo quando il dolore divenne insopportabile. I miei occhi erano chiusi e potevo sentire le lacrime ai loro angoli mentre Harry continuava a strozzarmi. Il mio corpo si scuoteva come un pesce tirato fuori dall'acqua e sapevo che quella era la fine. Sapevo che stavo per morire.
Ma non volevo morire.
Iniziai a dimenarmi più violentemente, per far realizzare a Harry che se non avrebbe smesso sarei morta. I miei occhi adesso aperti che lo fissavano, un cipiglio sul suo viso, gli occhi fissi sul mio collo anziché sulla mia faccia mentre applicava una maggiore pressione.
"H...h...a" Il mio tentativo di chiedergli di smetterla fallì miseramente poiché le parole non riuscivano a lasciare la mia bocca.
"Non tirerai fuori una trovata del genere di nuovo, vero?" Harry chiese quando ero sul punto di svenire. Il mio corpo era debole, le mie mani erano intorpidite e la mia mente non era in grado di elaborare nulla correttamente a causa della mancanza di ossigeno.
"Lo farai di nuovo?" Chiese ancora e provai a scuotere la testa, fallendo. Ma prima di essere definitivamente finita, sentii un leggero rumore di un campanello in casa.
"Fottutamente fantastico" Urlò forte Harry per poi lasciare finalmente la sua presa sul mio collo. La mia testa cadde in avanti mentre iniziai a tossire e respirare pesantemente, ansimando come se avessi corso una maratona.
Mentre cercavo di recuperare, Harry lasciò la stanza senza dire un'altra singola parola, e io sperai che non tornasse più indietro. Sentii il rumore dei suoi passi dissolversi e questo fu quando mi rilassai un pochino, mettendo le braccia sulla tavola, appoggiandoci la testa e chiudendo i miei occhi, cercando di regolare il respiro. Mi sentivo così debole che stavo quasi per addormentarmi quando sentii la voce di Harry.
"Piccola guarda chi c'è qui" Harry sussurrò. Potevo sentire che era vicino a me, troppo vicino per i miei gusti e così mi spostai cercando di rimpicciolirmi nel tentativo di essere più lontana da lui.
Il mio corpo si tese mentre sentivo una mano sulla mia schiena, il ritmo del mio respirò aumentò ancora, non pronto per un altro episodio di Harry che mi strozza.
"Piccola apri gli occhi" La voce di Harry conteneva così tanta dolcezza e adorazione che al momento non potevo credere fosse lo stesso ragazzo che mi stava strozzando solo qualche minuto fa.
"Harry lasciala dormire, dev'essere stanca" Disse un'altra voce e quello fu il momento in cui i miei occhi si spalancarono e mi sedetti dritta, lo sguardo che cercava freneticamente il proprietario della voce, che presto trovai.
"È sveglia" Disse mentre i miei occhi incontrarono i suoi azzurri vibranti. I miei occhi lo scannerizzarono per un momento e dal suo aspetto sembrava quasi normale e non uno psicopatico come Harry.
"Come stai Stella?" Mi chiese e io sentii che ero sul punto di piangere. Pensava anche lui che io fossi Stella. Chi era questa Stella e perché mi chiamavano con il suo nome? Ignorai la sua domanda e invece decisi di chiedere aiuto.
"Non sono Stella, aiutami per favore." Dissi e i miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime. Vidi il sorriso dissolversi dalla faccia del ragazzo biondo mentre mi guardava piangere, gli occhi pieni di compassione per me. Ma presto il suo sguardo cambiò in qualcosa di inaspettato, la sua faccia impallidì e vidi l'orrore nei suoi occhi.
"Stava decisamente scherzando Harry" Ridacchiò osservando Harry e li capii perché mi guardava così inorridito. Aveva paura di come avrebbe reagito Harry alle mie parole.
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A presto,
All the love xx
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THE CURB (MATURE HARRY STYLES AU) [Italian translation]
Hayran KurguSe ne stava sul marciapiede, aspettando che lui arrivasse a la portasse con se. Ma lui non si presentò mai. Invece un ragazzo con i capelli ricci di un castano scuro le si avvicinò e, mettendole un panno sulla bocca, aspettò che fosse priva di cosci...