La mattina seguente mi svegliai. Mi faceva malissimo il collo. Quando aprì gli occhi, molto pigramente, mi ritrovai sul petto di Jonathan che russava leggermente. Non volevo svegliarlo perchè era così dolce. Così cercai di alzarmi ma non cela feci perchè le nostre gambe erano tutte aggrovigliate e le sue braccia intorno alla mia vita, così non mi alzai e rimasi lì, ferma.
"Buongiorno Amore" disse con voce rauca inpastata nel sonno. Cercò di baciarmi, me fui più veloce io mi accanì sul suo petto, con baci e morsetti amorevoli.
"Amore, non ti è bastato ieri, eh?" Chiese con un sorriso malizioso.
"Beh, a dire la verità, no" dissi avvicinandomi alla bocca.
"Okay vediamo se questo ti piace" disse con fare melizioso. Girò la situazione e ora ero io sotto di lui. Mi bloccò le braccia e inziò a mordicchiare sul mio collo provocandomi dei gemiti di piacere e di dolore.
"Ahaha Jonathan...no fermo!" Urlai mentre ridevo. I suoi baci sul mio collo mi facevanono il solletico e io ridevo, ridevo veramente.
"E, senti una cosa" dissi calmandomi.
"Cosa?" Disse impaziente.
"Ti potrei fare un..." non cela facevo. Come posso dirgli che voglio fargli un pompino?!.
"Pompino?" Chiese felice.
"Oh...s-si" dissi arrossando violentemente e abbassando la testa. Mi mise due dite sotto il mento e me lo alzò costringendomi a guardarlo negli occhi.
"Non ti devi vergognare, tutte le donne fanno così poi tu sei così brava, ieri sera avevi preso un ritmo mamma mia stavo quasi per morire quanto mi piacevi, ansimavi e urlavi ad ogni tocco, mi sono quasi scordato di quella del bar..." a quelle parole crollai. Si era fatto quella del bar? Quella puttana...aspetta come si chiama...Lottie si, Lottie. Che scema che sono stata. Pensavo che fosse tutto finito e invece eccomi a piangere per l'uomo che la sera prima mi aveva fatto perdere la verginità dicendomi che mia amava, che scema, che stronza. Mi alzai di scatto dal letto e corsi a cambiarmi. Quando fui vestita mi avviai da Jonathan, anche lui vestito.Dovevamo parlare, e subito.
"Giorgia, piccola scusa" disse avvicinandosi a me.
"Non mi chiamare così, non provare a chiamarmi 'piccola' di nuovo" dissi alzando il tono della voce.
"Giorgia, calmati ti prego" disse più calmo.
"No non mi calmo. Cazzo, ieri sera mi hai fatto perdere la verginità, Jonathan la verginità!" Urlai scandendo bene l'ultima parola. Stavo piangendo.
"Cazzo Giorgia. Lo sai che non lo farei mai, quello che ti ho detto!" Urlò. Ma a chi voleva farla bere.
"Ma tu l'hai detto e c'era molta verità in quello che hai detto!" Urai più forte cercando di capeggiarlo.
"Giorgia...cazzo Giorgia ma non capisci proprio vero?!" Urlò mettandosi a sedere all'orlo del letto.
"Io?! Che cosa?!" Dissi confusa.
"Si, non capisci...e mai potrai!" Disse guardandomi negli occhi.
"Ma cosa devo capire?!" Urlai.
"Devi capire solo che io ti amo e non esiste nessun'altra persona al mondo che ami più di te!" Urlò. Che?! Non poteva averlo detto.
"Oh, si. Jonathan, andiamo, ma a chi la vuoi dare a bere?! Nessuno ti crederebbe. Coma fai! Quali problemi hai?! Insomma prima ti fai una puttana che neanche conosci e poi vieni qui e mi fai perdere la verginità? ! Ti sembra un comportamento normale?! No dimmi se ti sembra un comportamento normale?!" Urlai gesticolando con le mani davanti al suo viso.