"Mamma sono arrivata!" Strillo appena entrata a mia madre, correndo su per le scale verso la mia camera.
Questa non é molto grande.. un letto a una piazza e mezza sotto la finestra, perennemente invaso da oggetti random, un piccolo comodino blu notte al fianco di esso con sopra una lampada a forma di chitarra; oer terra un tappeto abbinato al comó, le pareti ricoperte da due scaffali stracolmi di libri, cd, vinili e dvd,una scrivania super disordinata e inn fine un armadio alto fino al soffitto; sul lato destro, l unico libero dai libri, si trova una porta tappezzata di disegni e foto che porta ad un bagno tre volte la mia camera.Lascio cadere lo zaino per terra, mi tolgo le scarpe e la felpa e corro in cucina.
Oh oh.
Mia madre é seduta al tavolo, i capelli marroni disordinati, gli occhi rossi e il mascara colato lungo le guance.
Ha avuto un altro attacco... era da due anni che non le veniva.
E l ultima volta aveva dato i numeri, prendendosela con me.
Fa un sorriso finto e tirato, scosta una ciocca dal volto. "Chi era quel ragazzo con cui sei tornata?"
Oh no mi ha vista...
-"é un mio nuovo compagno di scuola, di chiama Matt."
Lei annuisce. "Già il primo giorno vai in giro con un ragazzo??"
Mi sento avvampare, così per non farlo notare le volto le spalle, prendendo un bicchiere per bere dal mobiletto sopra i fornelli.
-"abita qui vicino, é ovvio che sia passato di qui."
La sento ridacchiare.
Oh no mamma, l argomento ragazzi é tabù.
"Stavate parlando."
-"e con ció? Ecco.. il prof di matematica ha fissato la verifica, stavamo parlando di quello. "
Ok... la parte del prof é vera ma l altra proprio no.
"Ah."
Pranziano assieme silenziose, l unico rumore é la voce della giornalista del TG.
Dopo mangiato sparisco in camera, mia madre al lavoro..
Alle 3 suonano alla porta.
E non poteva essere quello dell arredamento, visto che era arrivato con due ore di anticipo e alla fine avevano montato tutto mia madre e il tipo del furgone..
Richiudo il libro, strascicando i piedi scendo le scale e vado alla porta.
Quando la apro, mi ritrovo davanti Dom.
O cielo, che vuole?
"Ciao Charlotte! Posso entrare un attimo?"
-"ehm, ok.."
Apro la porta ed il ragazzo entra. Mi sorride, poi il suo sguardo scivola sulla mia t shirt..
O merda la felpa.
"Un attimo!"
Gli urlo, mentre corro di sopra a mettermi il mio solito felpone.
Quando torno giù, lo trovo seduto sul divano.
"Prego eh, fai pure come fossi a casa tua.."
-"oh.. scusa!"
Sorride timido.
-"come mai ti sei rimessa la felpa?"
"Ho.. un po freddo."
Certo come no.
-"hai su la maglietta dei queen?"
"Oh, si" sorrido, con show must go on che mi gira per la testa.
-"posso vederla? Non mi hai lasciato tempo fi ammirarla prima, sei scappata di sopra."
Uuhm cos e che vuoi veramente Dom?
Cio nonostante apro la felpa, tirando un po la maglietta.
E.. il biondo mi immobilizza la mano, tiransomi su la manica della felpa.
Fa una smorfia.
"Lo temevo.. chi te li ha fatti questi?" Chiede, facendo scorrere le dita lungo i segni rossi, causandomi brividi lungo la schiena.
"Il.. gatto. "
-"non vedo gatti."
" quello di mio cugino."
"Charlotte."
-"Dominic."
"Te li ha fatti tua madre?"
Oh no l ha capito. Merdaccia fritta.
Non reggo più, mi abbandono contro la sua spalla prendendolo alla sprovvista. "Si, é stata lei."
Di colpo il peso degli ultimi anni mi crolla addosso, facendomi scappare un singhiozzo.
-"mi spiace, Charlotte."Verso le sei il biondino- che ho scoperto essere il batterista della band al momento senza nome- se ne va, lasciandomi da sola con i miei pensieri.
Alla fine afferro la mia macchina fotografica ed esco, diretta al parco.
Mi accuccio per terra, sistemo la macchina fotografica e faccio qualche scatto dei cigni che sguazzano tranquilli nel piccolo laghetto artificiale.
Uno di essi all improvviso si alza, vola in alto allontanandosi.. e seguendolo il mio sguardo cade sul tramonto spettacolare. Anche se il sole é quasi del tutto scomparso, il cielo con le sfumature rosse, arancioni, e rosee é magnifico.
Fatto qualche scatto, vago ancora per il parco, finché una melodia calda invade l aria.
Un ragazzo accucciato nell erba sta cantando accompagnadosi con una chitarra classica.
Matt.
Mi avvicino, senza che lui se ne accorga e.. beh, la luce rende tutto così fantastico, non posso resistere a fargli una foto.
Quando la macchinetta fa rumore mentre carica, lui si accorge di me.
"Charlotte! "-sorride-" mi fai foto di nascosto?"
-"non ero nascosta, eri tu che non ti sei accorto. Canti molto benr matt.."
Lui arrossisce.
"E cosa ci fai con le mie foto?"
-"cos.. niente! Non credo la svilupperó nemmeno."
"Posso vederla? Sai, il modello sono io." Ride, facendo cadere la chitarra dalle ginocchia.
Gli passo la fotocamera, e lui ammira i miei scatti.
"Ehm, guarda solo la tua."
-"perche? Sono molto belle queste foto! Wow, bello questo cigno. O per caso hai foto scottanti?"
-"MATT."
"ok ok ho capito!" Ridacchia, facendo scorrere le foto.
"Questa?"
-"oh. L ho fatta in Grecia qualche anno fa. Sono delle muse."
Ad un tratto il suo viso si illumina.
"Muse?"
-"si, dee della musica."
"Devo dirlo ai ragazzi."
Rido: ma sta dando i numeri?
"Ci vediamo domani, vado da Dom!" E così Matt sparisce, correndo come un matto con la chitarra ancora in mano.
Boh, gli chiederó domani che tipo di illuminazione ha avuto.
Ma la mattina dopo a scuola lui non c'é, nemmeno Dom e Chris.
E così anche mercoledi, giovedi e venerdi. Cosa diavolo stanno combinando quei tre?
Il sabato scorre tranquillo finché a pomeriggio tardi le due con cui er d accordo per uscire arrivano a casa mia.. tutte vestite e truccate..
O cielo, io no eh.
Ma ahime mi trascinano in camera mia, dove dopo aver smontanto l intero armadio mi fanno indossare una camicietta fino all ombelico, nera con la tour eiffel di pailettes, una gonna nera semplice fino a poco sopra le ginocchia, con sotto delle collant nere anch esse, poi visto che non ho scarpe adatte, una delle due mi cede i suoi tacchi neri che si era portata di scorta ( anche se io ho idea vhe li avesse portati apposta per me.)Destinazione? Un locale a mezz ora di strada.
Un luogo stretto, pieno di gente, musica, alcohol e fumo.. insomma, lultimo posto dove sarei voluta andare.
L unica cosa che mi va bene é che essendoci poca luce, non si notano i segni sulle braccia.
"Dai, entriamo!" Fa Sabrina, la mora che mi ha "prestato" le scarpe.
Sbuffando, mi lascio trascinare nella folla. Dentro, la musica é assordate, da alla testa..
"Io vado a prendermi da bere!"
-"ok!"
Bisogna urlare, altrimenti non ci si sente..
Ah ok, peró così sono sola in mezzo a tutta sta gente sconosciuta.
Qualcuno si avvicina.
"Hey bella.."
M giro, mi trovo davanti un tipo alto.
Mi scosto, ma lui mi segue. Oh no, hai capito prorpio male.
"Lasciala stare."
E questo chi é?
Mi guardo intorno, trovo.. Matt.
La scena non é proprio delle migliori, un ragazzo basso e mingherlino contro un giocatore di basket.
"Ah ciao piccoletto." Ghigna lo sconosciuto -"perche mai dovrei lasciarla stare eh?"
Matt si impunta, lo guarda dritto nrgli occhi.
"Perché... é la mia, ragazza."
L altro grugnisce stile maiale, poi peró si allontana.
"Grazie, Matt."
-"nin dovresti startene tutta sola."
"Oh ehm, sono qui con delle compagne di scuola, sono quelle laggiù" le indico, sedute al bancone.
E come a volerlo fare apposta, le due ragazze si alzano.
Dirette una al bagno e l altra da un ragazzo. Ah ma che gentili che sono, mi piantano in asso!
Matt ridacchia. "Direi che ti han scordata, Charlotte."
-"mmm. Che compagne."
"Vieni a ballare con me?"
Neanche aspetta la mia risposta, mi prende per mano e mi trascina nella folla.
Balliamo assieme, fino alle 2 circa, quando sono talmente distrutta da far fatica a stare in piedi; é Matt a portarmi a casa, usando la macchina del padre.
"Ci si vede, Charlie"
-"charlie?"
Lui sorride, divertito."il tuo nome é un po' lungo.. ti devo trovare un nomignolo."
-"uhmm ma non Charlie!"
Rido, aprendo la portiera e scendendo sul marcapiede.
"E.. grazie ancora per avermi ehm, salvata."
"No pwoblem. " sorride nuovamente, poi riavvia il motore.
Entrata in casa, trovo la luce accesa in sala, ed anche in cucina.
Ma.mia madre..?
"TI SEMBRA L ORA DI RIENTRARE?" urla, spaventandomi.
É inpiendi in cucina. A giudicare dalle pentole e il tagliere, stava cucinando per domani visto che inizierà il turno alle 5 di mattina per finire alle 4 di pomeriggio.
-"mamma.. ti avevo avvisata chw sarei rientrata tardi."
"No NON É VERO!"
ecco. Come al solito, io le dico qualcosa e le entra da un orecchio per uscire dall altro.
-"si ti avevo avvisata, ti sarai scordata.."
"IO NON DIMENTICO EH! NIN SONO SCEMA!.. O PER TE LO SONO??"
oh oh.
Auch!
Alza le mani, io indietreggio, ma mi prende lo stesso, tagliandomi il braccio destro con le unghie.
-"mamma..! Mi fai male!"
"NON MI INTERESSA!" urla, piangendo.
Mi blocca contro il muro, infierisce a lungo per poi sparire in camera sua.
Le mie braccia sono nuovamente rosse, sia di segni delle mani che di sangue.
Filo in bagno, mi pulisco i tagli che bruciano a contatto con l acqua ossigenata.
Perche dovrei stare qui?
Per soffrire ancora?
Vado in camera, prendo uno zaino e ci infilo le cose più utili e corro fuori, con su solo la felpa. Il freddo mi fa tremare, ma al momento non mi interessa.
"Charlotte!"
Matt..?
"Matt.. che ci fai ancora qui?"
-"ho.. sentito delle urla.."
Le lacrime riprendono a scendere lungo le guance.
"Forse é meglio se passi la notte da me."
Così mi fa acxomodare a casa sua, nella sua stanza più disordinata della mia, con differenza che ha ben 3 chitarre- e alla fine mi addormento con la testa contro lui, mentre mormora gentile.

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Starlight✨
FanfictionBack in time.. Inghilterra, una ragazza appena trasferitasi lì. Conosce tre ragazzi, che hanno una loro rockband. «Senza preavviso, mi attira a sè, premendo le sue labbra contro le mie.. Perde l equilibrio, cadiamo entrambe sul letto, E il bacio con...