Prologo

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Una nuvola di fumo esce dalla mia bocca e si disperde nel cielo buio, di una Roma illuminata da mille luci natalizie.

Dal balcone di casa, riesco a vedere una piccola parte del Colosseo, ed è bellissimo.

Il Natale è passato ormai da tre giorni, ma i miei parenti non si scollano da casa nostra, da un lato è frustrante, ma alla fin fine sono contenta di averli qui; infondo, questo è l'unico periodo dell'anno in cui ho l'occasione di vederli.

Espiro. Un'altra nuvola di Camel si dissolve nel cielo e io non posso fare a meno di osservarla scomparire.

Sento dei passi. Faccio un ultimo tiro e spengo la sigaretta.

-Camila!- mio cugino mi chiama. Non mi giro. Aspetto che venga lui qui.

-Scendi? Si è fatto tardi e domani mattina presto dobbiamo partire- il suo accento spagnolo è molto marcato.

Si avvicina e mi punta addosso i suoi occhi color nocciola. Ricambio lo sguardo. Indossa una felpa grigia con uno strano disegno giallo e nero.

-D'accordo arrivo- sorrido. Mi mancherà non vederli più gironzolare per casa, ma almeno potrò tornare a dormire in camera mia da sola.

-Sai, dovresti smettere di fumare! Hai diciassette anni, ti rovinerai la vita-

Odio quando fa così. Perchè diamine non si fa gli affari suoi? So che fumare fa male e non ho bisogno di lui che me lo ricordi ogni volta che ci vediamo.

-Lo so Mike- rispondo con noncuranza, non mi va di litigare, considerando che domani se ne vanno.

-Ok. Lo dico per il tuo bene- accenna un sorriso e torna dentro.

Lo so che lo dice per il mio bene, tutti lo dicono per il mio bene. Ma se non me ne fregasse niente del "mio bene"?

Scendo le scale e torno dentro. Appena varco la soglia di casa, un tepore invade il mio corpo fino alla punta dei piedi; mi sento subito meglio. Mia sorella e Jackson si rincorrono per tutta casa e i miei genitori sono seduti a tavola con i miei zii e da circa due ore stanno giocando a carte. Li saluto con la mano e sorrido. Ricambiano.

Entro in camera e trovo mia cugina seduta sul letto.

-Stefany?- appena si gira noto i suoi occhi azzurri gonfi e rossi; ha pianto.

-Che succede?- mi siedo sul letto accanto a lei e le metto una mano sulla spalla, accarezzandola.

Mi coglie alla sprovvista, lanciandosi contro di me e sprofondando con la testa nei miei capelli. La stringo forte e le sussurro parole rassicuranti. Si stacca da me e tra i singhiozzi mi dice:

-Matt.. Matt mi ha lasciato, e... e domani ce ne andiamo...e e Mila, mi mancherai, mi mancherà tutto.. Va tutto male nella mia.. Nella mia vita- non smette di piangere.

Mi sembra un po' esagerato piangere per un ragzzo, ma non faccio commenenti e mi limito a consolarla.

-Tranquilla Stef, si risolverà tutto con Matt e non piangere per me, noi ci rivedremo sicuramente il prossimo anno.- le passo un fazzoletto e si asciuga le lacrime.

-Ora torniamo di la, ok?- dico senza smettere di accarezzarle la schiena, lei si sposta i capelli biondi dietro le orecchie e sorride.

-D'accordo, mi lavo il viso e andiamo- si chiude in bagno e sento l'acqua del lavandino scorrere. Prendo il telefono, noto un messaggio dal mio migliore amico.

" Mila, giovedì 31 c'è una festa al Capitol, ti va di venire? Ho due biglietti... P.s. ti prego vieni, ho bisogno di te! Ci vediamo lì!! xx"

Non mi va per niente di andare, ma come faccio a dirgli di no? Sorrido e gli rispondo.

"D'accordo Mendes, ci vediamo lì... Basta che non mi lasci da sola come fai sempre! :)"

Neanche un minuto che il telefono vibra.

"Grande! Tranquilla starò al tuo fianco per tutta la sera! Sarò il tuo cavaliere ;)"

Sorrido e chiudo la conversazione con un:

"Sarà meglio per te"

Spengo il telefono e aspetto Stefany che esce quasi subito dal bagno truccata di tutto punto e con un sorriso smaliante. Sorrido anche io e usciamo dalla camera

It just kinda happened ||Camren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora