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Arrivo a scuola, come sempre di corsa, e mi siedo al mio solito banco ma girandomi noto qualcosa di diverso. Non vedo i capelli marroni del mio amico bensì una lunga chioma di capelli neri come la pece, come il cielo a notte fonda. Osservo meglio questa ragazza che sta sistemando delle cose nello zaino e appena si gira le mie iridi marroni incontrano le sue smeraldo. Ho un vuoto allo stomaco. Non riesco letteralmente a staccarle gli occhi di dosso, sono ipnotici. Non so come descriverli, non so a cosa compararli, sono tremendamente perfetti. La osservo meglio e noto una linea sottile di matita nella parte interna dell'occhio e del rimmel sulle ciglia. Le labbra carnose sono esageratamente coperte da un rossetto bordeaux e mi fermo un po' tropo a guardarle. Torno ai suoi occhi, i quali stanno ricambiando il mio sguardo. Ora che li osservo meglio posso notare delle sfumature di verde, blu, azzurro, giallo. Sono così belli. E non riesco a smettere di guardarli, non riesco a smettere di guardarla. La prof inizia a fare l'appello e finalmente riesco a distogliete lo sguardo dalla nuova ragazza e espiro.

Mi sono accorta solo ora che durante tutto questo tempo ho trattenuto il fiato. Appena la professoressa finisce dice.

-Ragazzi, come molti di voi hanno già notato, abbiamo una nuova compagna- tutti si girano verso di lei per poi tornare subito a guardare la prof, tranne me. Io continuo a guardarla, anche se lei non sta facendo lo stesso.

-Lauren, vuoi venire a presentarti?- Lauren, è la prima volta che sento questo nome ma lo trovo bellissimo, bello quasi quanto lei.

Si alza e si dirige verso la cattedra, sotto gli sguardi di tutti. Ha un semplice vestito nero con uno scollo a V, le arriva poco sopra il ginocchio e le sta benissimo.

-Ciao a tutti, sono Lauren Jauregui ho 18 anni e vengo da un'altra scuola, il Dante- mentre dice queste cose mi fissa e io faccio lo stesso.

Dopo aver parlato per neanche dieci secondi la prof la interruppe.

-D'accordo Lauren, vicino a chi sei seduta?-  improvvisamente mi sento tutti gli occhi addosso. Lauren mi ha appena indicata e tutti si sono girati verso di me, ma io continuo a guardare lei che mi sorride, così faccio lo stesso.

-Allora oggi Camila potrà spiegare alla nostra nuova compagna come funzionano le cose qui- dice la prof a tutta la classe che subito si lamenta con una serie di "no", "non è giusto".

Lauren torna a sedersi e cominciamo a parlare.

-Allora, come mai hai cambiato scuola?- chiedo.

-Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti e mi hanno praticamente costretta a cambiare- dice come se non gliene fregasse niente. Ha una voce bassa e roca e solo ora noto il piercing che ha sul naso.

-Oh beh, mi dispiace, insomma hai dovuto lasciare i tuoi amici e..-

-A me no- mi interrompe.

-Cosa?-

-Dico, a me non dispiace- risponde con molta tranquillità senza neanche guardarmi.

-Oh.. Ok- vorrei saperne di più ma non la conosco.

Parliamo per tutta l'ora e trattiamo argomenti come la famiglia lo sport, la scuola. È davvero piacevole parlare con lei, mi sento molto a mio agio e i suoi occhi continuano ad incantarmi ogni volta che li guardo.
Dopo la campanella della ricreazione usciamo e andiamo insieme verso il cortile.

-Che fai oggi?- mi chiede guardandomi.

Austin. Dio mi ero completamente dimenticata del nostro appuntamento. E non so perché ma ricordarlo non mi ha suscitato grandi emozioni.

-Esco con un ragazzo- le rispondo con un sorriso abbastanza finto.

-Uuhhh fidanzato?- mi da una gomitata amichevole sul braccio e io scuoto la testa divertita.

-No. L'ho conosciuto a capodanno e viene a scuola qui. Ieri mi ha chiesto di uscire a pranzo e quindi oggi farò questo, perché?- quel "perché" lo dico con un tono più basso, guardandola negli occhi.

Si avvicina a me e sento il cuore martellarmi.

-Pensavo che avremmo potuto uscire e fare qualcosa- dice quasi con un sussurro.

Mi manca il fiato ma riesco a rispondere con lo stesso tono.

-E che cosa?- siamo in un angolo del cortile isolate dagli altri.

-Fare un giro della città, ma se hai in mente qualcos'altro..- è ancora più vicina e vorrei che continuasse a parlare perché amo la sua voce graffiante, ma penso al mio appuntamento di oggi e riesco a respingerla con delicatezza.

-Ho un appuntamento oggi ricordi?-
Si allontana, alza le sopracciglia e fa spallucce come per dire "fa come vuoi".

Ci incamminiamo verso la classe e come se tutto ciò che era successo due minuti fa non fosse accaduto, mi chiede

-Allora sei messa bene a ragazzi-

-In realtà non avevo un appuntamento da tipo due anni- rispondo

-Non ci credo-

-È così... Tu invece come sei messa a ragazzi?- le richiedo

-Ragazze- mi corregge

It just kinda happened ||Camren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora