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Apro gli occhi a causa della sveglia che non smete di suonare. Fuori è ancora buio, sono le 6.00 e i miei cugini hanno l'aereo alle 9.00. Vorrei rimanere nel letto e continuare il mio sogno su Matty Healy, ma devo alzarmi. Rotolo giù dal letto e vado in bagno a vestirmi.

Appena arriviamo in aeroporto sento un peso allo stomaco, accompagnamo i familiari al check-in e li salutiamo.

-Mila, mi mancherai- Mike mi abbraccia e io ricambio

-Anche tu mi mancherai-

-Mila, come farò senza di te?- dice mia cugina con le lacrime agli occhi.

-Stef, ci sentiremo ogni giorno, te lo prometto- mi abbraccia forte e la mia mente torna a ieri sera, Stephany in lacrime che mi stringe a se e non posso fare a meno di dire -vedrai che con Matt si risolverà tutto- ci dividiamo e con gli occhi nei miei dice -lo spero tanto, ti aggiornerò su tutto- accenna un sorriso.

La stringo per l'ultima volta prima di lasciarla andare. Le lacrime tentano di uscire, ma le ricaccio dentro. Sarà dura non averli più tra i piedi, ma ci sentiremo e questo un po' mi conforta.

Durante il viaggio di ritorno chiedo a mia madre se posso andare alla festa, giovedì, e lei non sembra particolarmente interessata, quindi acconsente. Il suo silenzio è carico di parole. La conosco troppo bene e so che sta pensando a zia Maria, sua sorella, morta l'anno scorso in un incidente stradale. Erano molto legate, non erano semplici sorelle, erano amiche, si davano consigli, si capivano al volo e mamma rideva sempre quando erano insieme. L'incidente l'ha distrutta, sia dentro che fuori e nessuno ci può fare niente. Da quando Maria è scomparsa, i suoi occhi non brillano più. La sento spesso piangere durante la notte, e la cosa più brutta è che non posso farci niente, non riesco a mettermi nei suoi panni e il solo pensiero mi fa venire i brividi. Anche io ero molto legata a zia e mi ricordo quella notte come se fosse ieri, gli agenti alla nostra porta, il pianto sommesso di mia madre, Sofi tra le mie braccia che non capiva cosa stesse succedendo. Come so che sta pensando a lei? Beh oggi è l'anniversario della sua morte.

La macchina si ferma e io torno alla realtà, la crudele realtà.

-Camila!!! Muoviti, Shawn è qui- mia madre mi chiama dal piano inferiore.

Mi guardo allo specchio e sono abbastanza soddisfatta del mio outfit, una camicetta bianca e una gonna corta nera con delle calze, e ovviamente, il mio solito fiocco.

Prima di uscire metto nelle tasche della giacca il telefono e un pacchetto di Camel. Forse dovrei smettere di fumare, forse no.

Shawn mi aspetta sulla soglia, ha una camicia nera e dei pantaloni eleganti neri, è un figo, devo ammetterlo.

-Milaa!- mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.

-Mendes, come siamo belli- sorrido

-Anche tu non sei niente male Cabello- risponde malizioso.

-Fate attenzione mi raccomando- ci ricorda mamma e ci dirigiamo verso la vespa bianca modificata di Shawn.

Sono molto affezionata a questo due ruote, e Shawn la reputa "la sua bambina".

-Siamo arrivati Mila- dice ridendo.

Sono stata tutto il viaggio incollata al suo corpo. Va troppo veloce e anche se mi fido di lui, ho molta paura. Scendo dal mezzo e mi aggiusto la gonna.

Shawn si toglie il casco e la sua chioma marrone gli ricade sulle spalle.

-Dovresti tagliarli- suggerisco.

-Si, dovrei- non sembra molto convinto, così decido di cambiare discorso.

-Vuoi una sigaretta?- prendo il pacchetto dalla tasca e glielo porgo.

-Si grazie- me ne ruba una e la accende.

Ne sono rimaste tre, potrei regalarglielo, le ricomprerò e poi devo cercare di smettere.

-Lo vuoi?- mi guarda e aggrotta le sopracciglia.

-Chi sei tu, e cosa ne hai fatto della Camila che conosco?- gli do una pacca sulla spalla e rispondo

-Devo smettere... Comunque le vuoi o no?-

-Certo che le voglio- mi strappa il pacchetto dalle mani e se lo ficca nella tasca dei pantaloni.

Entriamo nel locale e una puzza di fumo e alcol invade le mie narici. Non si prospetta una bella serata.

It just kinda happened ||Camren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora