Capitolo 2

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La mia camera del college era abbastanza spaziosa ma dovevo condividerla con un'altra ragazza.La mia fortuna era quella di aver trovato un bagno personale:non avrei voluto condividere il bagno con tutto il campus.
La mia compagna di stanza si presentò nel pomeriggio,mentre stavo leggendo uno dei miei tanti libri.
"Ehi,ciao.Sei nuova qui?Io sono Charlotte e si,vengo dal Texas.Quella che l'anno scorso era la mia compagna di stanza ha cambiato college,o meglio è stata cacciata,quindi mi hanno cambiato stanza."
"Io sono Sam,piacere di conoscerti"risposi sorridendo timidamente.
"Oh,abbiamo un inglese.Gli accenti non mentono mai."disse sorridendomi e sedendosi a fianco a me sul letto.
Passammo il resto del pomeriggio a chiacchierare e a conoscerci meglio.Da quanto avevo capito Charlotte era al secondo anno e frequentava la facoltà di arte.Era una bella ragazza:alta,bionda e con gli occhi azzurri.Non mi sorpresi quando raccontò di avere dei corteggiatori,insomma...chi non desidererebbe una bella ragazza simpatica con le curve a posto?

La sera ordinammo una pizza e guardammo un film in streaming dal suo computer portatile.
La mattina seguente mi svegliai tardi,forse per il sonno arretrato dovuto ad un viaggiatore parlatroppo del mio stesso volo.Dopo aver osservato il soffitto bianco della mia camera per mezz'ora decisi di farmi una doccia e visitare il campus.Charlotte non era nel suo letto e capii che doveva essere in qualche parte lì vicino.

Ordinai un caffè e un cornetto al cioccolato al bar del campus e poi mi diressi verso il parco.L'enorme edificio giallo aveva tre piani:il primo era riservato alle aule per le lezioni,alla mensa,alle segreterie e al bar mentre gli altri due piani erano riservati alle camere per gli studenti.Al centro dell'edificio,invece, si estendeva un parco dove poter studiare o passare il tempo.

Feci un giro proprio intorno ad esso e poi salii fino al terrazzo,dove pensai di non trovare nessuno.
Mi sedetti a terra,un pò distante dalle piante,e pensai a come si sarebbe svolta ora la mia vita.Mi sarei trovata un lavoro e quando avrei raggiunto una bella quota di soldi mi sarei comprata una macchina per muovermi più velocemente nella città californiana.
Pensai anche che non conoscevo nessuno a parte Charlotte,quindi avrei dovuto anche fare nuove conoscenze.Per allora,però,il campus era ancora abbastanza spopolato perchè era luglio e la maggior parte degli studenti si trovavano in vacanza per divertirsi.Io invece non potevo per niente divertirmi a Londra dopo quello che era successo e quindi avevo scelto di partire il prima possibile.E poi avevo ormai 18 anni,potevo finalmente vivere senza mia madre,la quale mi trattava ancora come una bambina.

Mi alzai da terra e mi sporsi un po' sul muretto per vedere meglio il paesaggio di Santa Cruz.
"Sai,potresti cadere"disse una voce dietro di me.
Quando ero arrivata non c'era nessuno sulla terrazza e non avevo sentito o visto nessuno salire quindi mi girai un po' spaventata.
'Il ragazzo dai capelli scuri colpisce ancora'pensai dopo aver visto il ragazzo dell'aereoporto proprio dietro di me.
"Stavo solo ammirando il paesaggio"risposi rigirandomi verso la città.
"Ti piace così tanto?"chiese sporgendosi anche lui"Abito qui da quando sono nato e ti giuro che non c'è niente di più monotono"continuò con tono quasi disgustato.
"Dovresti vedere Londra allora"risposi ridendo.
"Allora sei di Londra.Cosa ci fai qui?"mi chiese girandosi per guardarmi meglio.
"Sono venuta per studiare"
"Questo lo avevo capito,ma a Londra ci sono un sacco di scuole...perchè proprio qui?"
"Volevo cambiare vita"dissi girandomi ancora una volta verso i grattacieli.
"Perchè quella non ti piaceva?"continuò quasi ridendo.
"Non dopo l'ultimo anno.E adesso devo andare"risposi cercando di tornare in camera mia.
"Aspetta,io sono Chris...e mi dispiace per ieri,ero un po' nervoso"disse prendendomi il polso e sorridendomi.
"Io sono Sam"sorrisi a mia volta.
"Piacere di averti conosciuta Sam,e spero di vederti presto"allentò la presa sul mio braccio.Lo guardai ancora una volta e poi mi avviai verso l'uscita.
Il destino continuava a perseguitarmi.

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