"Tornerai?"
Me lo chiedo anche io, vorrei rispondergli.
Vorrei riuscire almeno a sperarci.
Ma anche se tornassi non sarebbe la stessa cosa. Non sarà mai più la stessa cosa.
É questo che mi distrugge.
E mi mancheranno. Ogni singolo momento passato in quella scuola, tutti quei giorni che mi sono sembrati ripetitivi e monotoni fino a quando non ho piu potuto viverli. Tutti i pomeriggi passati in giro, tutte quelle cose che non ci saranno mai piu.
Anzi peggio, continueranno senza di me.
Ci trasferiamo a est, per il lavoro di papa.
Dobbiamo ancora mandare i moduli delle iscrizioni.
Capisco solo ora che é tutto vero.
E non sono triste.
Me ne sto andando per la prima volta da questa città. Per l'ultima volta.
Partire é difficile, ma dopo non si può più tornare indietro.Ed è come se in quel momento tutto si fermasse.
Cosa ha importanza se da un momento all'altro mi viene chiesto di ricominciare? Come se tutto quello che ho costruito in questi anni non valga niente.
Che poi, cosa ho costruito? Amicizie di convenienza, amori di una serata. Cosa mi resterá di tutto questo? Non c'era niente per cui valeva la pena di restare e niente per cui valeva la pena di andare.
É sempre stato tutto un'idea.
L'idea del migliore amico, della ragazza, del giusto e dello sbagliato. Tutte idee e convenzioni a cui nessuno crede veramente.
Ma soprattutto, cosa resterá a loro di me?
Una foto ingiallita sulla scrivania, un nome di quelli che ti suonano quando li senti ma che si beh non me lo ricordo di faccia.
Credo che sia questo ad avermi fatto capire che volevo essere ricordato, che volevo fare qualcosa di grande. Capì in quell'istante che non volevo finisse tutto come era finito in questa cittá.
Volevo essere qualcuno.Salutai per ultimi Aiden e Nick, i miei amici "di sempre". Promisi che saremmo rimasti in contatto, finsi di volerlo davvero.
E poi Nicole, mi salutò con un velo sugli occhi, mi ripeté un numero considerevole di volte qualcosa a cui non prestai troppa attenzione.
Non volevo piangere. Volevo continuare a essere forte.
Promisi di scriverle e in quel momento avevo davvero intenzione di farlo.
L'avevo amata davvero, non volevo lasciarla.
Non ancora.Partimmo quella sera e arrivammo dopo un giorno di viaggio.
Annullai l'iscrizione alla scuola di diritto scelta da mio padre e fissai un test per entrare alla Quebec Talent Accademy. In questo momento non saprei spiegarvi perche lo feci, cosa mi spinse cosi tanto in questa decisione. Ma lí, tra le mura bianche di una storia tutta da scrivere, mi era sembrata l'idea migliore. Avevo visto un cartellone sulla super strada. Non avevo un talento, ma avevo un sogno.Ed ecco un altro personaggio.
Perdonatemi se non é molto bello, ma, detto tra noi, Jonathan non mi sta simpaticissimo.
Voi che dite?
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Ci vediamo domani
Teen FictionQuattro ragazzi. Una cittá. Un sogno. In una storia di amicizia e coraggio, che ha tanto da raccontarvi. "...una ragazza, i capelli sciolti e biondi, fino alle spalle, con qualche ciocca verde, accarezzati da un vento freddo. Lo sguardo perso nel pr...