Sherlock chiuse la chiamata col solito, immancabile, eloquente, sorriso deliziato ed estatico di quando riceveva una chiamata da un Greg Lestrade piuttosto agitato e confuso.
John sorrise di conseguenza, sapeva cosa c'era da aspettarsi da un sorriso come quello, eppure Sherlock riuscì a sorprenderlo ancora una volta.
-Chiama madre e figlia, dobbiamo uscire- disse lapidario, mentre recuperava il cellulare e si preparava per uscire.
-Credo che se la caveranno benissimo senza di noi, Sherlock. Credo abbiano bisogno di pa...-, si interruppe quando vide lo sguardo di Sherlock, -... Non dirmi che...?-
Sherlock esibì un'espressione innocente e incredula.
-Lo ha chiesto Scotland Yard, d'altronde. E' stato informato che Marina è qui e vuole entrambe le nostre amiche su questo caso,- spiegò sorridendo a labbra strette, - e io voglio sapere a cosa gli servono, quindi, MARINA, SIRIA DOBBIAMO USCIRE! ABBIAMO UN CASO!- concluse urlando.
Siria sbucò con uno sguardo misto di preoccupazione ed esaltazione, mentre Marina li guardò interrogativa.
-Un omicidio!- batté le mani Holmes.
-E voi vorreste portare MIA FIGLIA sulla scena di un omicidio?- chiese con tono pericoloso, squadrando i due.
-Mamma loro, in realtà, se dobbiamo essere sinceri, in effetti... - prese fiato, - mi ci hanno già portato. Altre volte. E poi... Non ti arrabbiare... Abbiamo risolto il caso-.
Marina fissò i tre incredula, poi furibonda e poi con una scintilla di esasperazione, poi cedette: - Non posso crederci. Voi... Oh, voi mi ucciderete, prima o poi-.
Siria la abbracciò e le diede un bacio su una guancia, poi prese la borsa.
John evitò lo sguardo indagatore di Marina e si precipitò fuori a fermare un taxi insieme a Sherlock, e furono raggiunti solo un attimo dopo dalle due.
Appena furono nel taxi, Sherlock prese la parola.
-Abbiamo un morto, ed entrambe avete un ruolo in questo caso: Marina, il morto ha dei legami con qualcosa che è successo nella tua ultima missione. Siria, tu non potevi restare da sola a casa, quindi resterai fuori e alla larga, chiaro?-
Marina sorrise soddisfatta.
-Cosa?! Ma.. Non potete escludermi così! Non dopo quello che abbiamo passato!-
-E invece sì, signorina- chiusero contemporaneamente il discorso John e Marina, nelle rispettive lingue.
Seguì un silenzio imbarazzato, che venne interrotto solo dal tassista che annunciava il loro arrivo; scesero e vennero accolti da Greg Lestrade, ma Sherlock vide subito la lussuosa macchina di Mycroft parcheggiata lì vicino, e sorrise diabolico.
-Venite, vi faccio strada- li guidò l'ispettore.
Siria venne lasciata sugli scalini dell'ingresso, a borbottare e rimuginare sull'ingiustizia della situazione.
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SPAZIO AUTRICE.
Salve! Sono molto contenta di aver trovato il tempo di scrivere e iniziare questa seconda storia su Siria e i nostri adorati Sherlock e John :3
Vi ispira questo capitolo?
Fatemi sapere nei commenti,
Francesca aka lettriceaffamata
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Una figlia inaspettata - Parte Seconda
FanfictionIl sequel di "Una figlia inaspettata". Sherlock Holmes e John Watson vivono nella Londra contemporanea e mandano avanti l'attività di consulenza investigativa per Scotland Yard. Le novità sono due: Marina e Siria, madre e figlia, italiane. Il colpo...