-Oh, sì-.
Un soffio da un paio di labbra pallide, lo sguardo acceso di un paio di iridi nere come l'ala di un corvo.
-Stanno entrando lentamente nella mia tela, e non se ne stanno neanche accorgendo-, sorrise il moro davanti al computer.
-E come pensi di concludere?-, chiese la voce roca e profonda del biondo, dalla poltrona.
James Moriarty si girò a fissare il suo cecchino, Sebastian Moran, con uno sguardo superbamente soddisfatto, le labbra stirate in un ghigno crudele.
-Faranno tutto da soli-, mormorò in sua direzione, leccandosi lentamente le labbra, -noi dovremo soltanto goderci lo spettacolo-, concluse, sedendosi sopra all'uomo, e aggredendo le sue labbra in un bacio rovente.
§
Tornati a casa, Sherlock si lasciò cadere sulla propria poltrona, già immerso nei propri pensieri.
-Piccola mia-, mormorò Marina, abbracciando la figlia, -non mi sarei mai perdonata se ti fosse successo qualcosa...-.
Intanto, il detective stava armeggiando con il computer, concentrato, mentre mandava messaggi con il proprio cellulare.
-Non fa mai nulla senza un motivo-, mormorò.
-Non può fare questo soltanto per giocare con te, Sherlock-, rispose John.
-Oh, ne sarebbe capace, fidati, ma... C'è qualcosa che non torna-, risponde fissando il proprio computer, -stando alle perizie della polizia, non c'è nessuna effrazione, il che significa che Payne conosceva il proprio assassino, ma evidentemente non ha fatto in tempo a fare altro che morire. Ma è plausibile, dato che ha associato il primo canto a questo omicidio-.
-Probabilmente è come un proemio, un'introduzione-, commentò Siria, alzando le spalle, -adesso abbiamo altri trenta canti circa da aspettarci-.
Sherlock fece un sorriso senza allegria.
-Sherlock, dobbiamo fermarlo-, esordì John, deciso.
Il detective emise un risolino secco, senza rispondere.
-Non fa mai nulla senza un motivo-, mormorò appena.
-Non può fare questo soltanto per giocare con te, Sherlock-, rispose John.
-Oh, ne sarebbe capace, fidati, ma... C'è qualcosa che non si incastra nel quadro-, replicò, fissando il pc.
-Voglio sapere esattamente chi è James Moriarty e perché si interessa a mia figlia-, si intromise Marina, decisa.
Sherlock fece un cenno a John per intimargli di parlare.
-In breve? James Moriarty è...-
-... E' "un genio del crimine, votato al male senza scrupolo alcuno"-, intervenne Siria, col telefono in mano, -così lo descrive il Times, esattamente otto settimane fa-.
Gli sguardi di tutti piombarono su di lei.
-Non è lui l'assassino, sarebbe troppo facile-, disse Sherlock, bloccando il movimento della mandibola di Siria con un sorrisetto, -lui non si sporca le mani così. Né rischierebbe i suoi sicari-.
Siria lo guardava interrogativa.
-E quindi c'è un motivo per cui si è avvicinato così tanto. Devo solo capire qual è-, concluse secco, appena in tempo per udire la breve vibrazione del cellulare.
Da: JM
All my friends are heathens, take it slow. Wait for them to ask you who you know.
-JMxx
L'sms gelò tutti.
-E' qualcosa di più grande, di più... Complesso. James Moriarty è il ragno, ma dobbiamo risalire i giusti fili per far tornare tutto nel quadro-, mormorò, pensando ad alta voce, -e dobbiamo farlo in fretta-.
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Una figlia inaspettata - Parte Seconda
FanfictionIl sequel di "Una figlia inaspettata". Sherlock Holmes e John Watson vivono nella Londra contemporanea e mandano avanti l'attività di consulenza investigativa per Scotland Yard. Le novità sono due: Marina e Siria, madre e figlia, italiane. Il colpo...