9. Troppo vicino

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Contemporaneamente, il cellulare di Sherlock squillò.


Da: JM

Oh, yeah, the crown, so close I can taste it, I see what's mine and take it.

JM xx


-John. Payne non è il solo ad essersi fatto vivo-, disse, le labbra serrate, in un'espressione concentrata.

Perché si è fatto vivo solo ora, maledetto criminale esibizionista?

-Sherlock. Siria è fuori-, gli ricordò, teso, John.

Il detective alzò la testa.

Dannazione.

-Vado a cercarla. Tu resta con Marina. Torno presto.-, disse sbrigativo.

John annuì.

-Cerca di fare presto, ok?-, replicò il biondo, teso.

Sherlock fece un cenno ed uscì rapidamente dalla porta, consultando il cellulare mentre con un gesto secco faceva fermare un taxi.

-London Eye, in fretta, per favore-.


Una decina di nervosi minuti dopo, Sherlock era nel posto indicato dal GPS del cellulare della ragazza.

Dannazione, dove sei ragazzina?!

Girò per il posto, affollatissimo, per mezz'ora, senza che lei rispondesse al cellulare.

-Sherlock!-.

Si sentì chiamare da dietro. Era lei. Un'ondata calda di sollievo si espanse insieme ad un sospiro.

-Siria, torniamo a casa. Ora. E smetti di tenere il silenzioso.-, disse secco.

Lei lo guardò storto e annuì.

-Sai che ho conosciuto un ragazzo stupendo? Peccato che sia andato via poco fa, avresti potuto conoscerlo.-, disse lei, decisa a non farsi spegnere l'entusiasmo dalla freddezza del detective.

-Dopo.-, tagliò corto lui.

-Ha detto che ti conosce bene.-, continuò lei, osservandolo.

-Lo dicono tutti-.

-Sembrava piuttosto convinto... Si chiama James, mi ha detto, guarda, è lui.-, disse lei, mostrando un selfie scattato dal cellulare di lei.

James "Jim" Moriarty sorrideva sfacciatamente alla fotocamera, il viso vicino a quello di Siria, che sorrideva. Si intravedeva il suo outfit fuori dalla norma: jeans e maglietta bianca, occhiali da sole, cuffiette attorno al collo. I due sarebbero potuti persino sembrare una coppia.

Il detective si gelò.

-Lui...-, non sapeva esattamente cosa dire, -mi conosce bene, sì.-, concluse. 

-Visto? Mi ha regalato questa-, continuò lei, mostrando una spilletta con una corona disegnata.

-Fottuto bastardo-, mormorò tra i denti Sherlock.

-Cosa...? Pensavo foste amici-.

-Conoscere qualcuno non significa essere amici, ragazzina. In questo caso specifico, lui è il mio peggior nemico-, disse cupo, mentre la trascinava via dal centro della folla.

Una figlia inaspettata - Parte Seconda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora