6. Mind palace

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-Inquietante-, disse dopo qualche attimo di silenzio Siria.

-Va' di là, Siria.-, sentirono dire, con voce neutra, da Marina, apparsa dietro di loro silenziosamente.

Siria si girò a guardarla e fece per ribattere, ma riuscì solo ad aprire la bocca, gelata da un'occhiata della madre.

-Agli ordini-, mormorò, schizzando in camera, mentre anche John entrava nella stanza.

Il silenzio si fece pesante.

-Quante volte sei andata a letto con Payne?-

Lei strinse le labbra, e Sherlock sbuffò.

-Marina... E' morto. Dobbiamo catturare il suo assassino. Dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile-, intervenne John.

Sherlock fissò Marina.

-Svariate volte.-, disse secca lei.

-Abbastanza perché ti considerasse alla stregua di lussuriose donne della storia... Devi averlo molto impressionato.-, ghignò asciutto Holmes.

Lei lo fissò ostile.

-Sherlock, questa è... Una minaccia di morte?-, disse mormorando John.

Lui scosse la testa, disse alzandosi e cominciando a girare in tondo.

-Voleva essere fermato.-, disse Siria, che non era stata così ligia all'ordine della madre.

-Ha senso-, mormorò Sherlock, bloccandosi.

-Pensava che tutto fosse già iniziato, invece...-.

-... E' stato scoperto-, completò lui.

-E qualcuno si è occupato di lui...-

-Prima che dicesse qualcosa, anche questo ha senso.-.

-Era tornato da poco dal servizio... Giusto?-

-Non ha fatto in tempo a documentarsi su... Su quello che il suo mandante aveva fatto-.

Si guardarono, estasiati, la stessa scintilla negli occhi.

-Il mandante è l'assassino!-, esclamò lei.

Sherlock ghignò e sorrise, divertito.

-No, ragazzina, non è così stupido, il nostro amico. E il mondo non è così nettamente diviso tra buoni e cattivi, come le favole ti fanno credere: ci sono un sacco di sfumature, e tutti noi siamo una diversa sfumatura dell'immensa lotta tra bene e male-.

-Voi siete i buoni, però.-.

Sherlock ghignò amaro.

-Ho commesso peccati che tu non potresti mai attribuirmi, ragazzina, potrei rovesciare qualsiasi cosa, se volessi. Il potere della mente è quanto di più oscuro qualcuno possa ricevere come dono. E la professione dei tuoi genitori è la morte. Direi che non siamo esattamente dei santi. Ma.. Per fortuna,- continuò lui, guardandola con un sorriso diabolico, -qui qualcuno ha deciso che servire la comunità e l'Inghilterra sia il nostro compito.-.

John e Marina si guardarono stupiti, non riuscivano a credere a quanto avevano appena visto e sentito. La ragazza, in pantaloncini e maglietta larga, bracciali intrecciati al polso, scalza e il consulente, in perfetto completo blu scuro, camicia e zigomi affilati, in un serrato testa a testa.

Sherlock e Siria si scambiarono un lungo sguardo.

-C-Chiamo Greg-, mormorò John, mentre Marina distolse lo sguardo dai due, ancora incatenati da uno sguardo profondo.

"Seguimi"

Battiti rapidi di un cuore.

"Siria, seguimi. Devi aiutarmi a pensare"

"Dove...?"

"Il mio mind palace. Ma sta concentrata. Devi mantenere la concentrazione"

"Sherlock, cos'è questo posto?"

"La mia mente"

Il lungo corridoio pieno di porte svanì di colpo, e Siria fece una serie di rapidi respiri.

Sherlock si portò un dito alle labbra, intimandole di non far parola a nessuno di quello che aveva appena vissuto.


Una figlia inaspettata - Parte Seconda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora