Old times

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Trascorsi le ore di viaggio in treno scrivendo la lettera che ogni anno, del nostro anniversario, spedivo ad Harry. Avevo sempre cercato di immaginare la sua reazione a quelle mie parole, pensavo a qualsiasi comportamento, poteva esserne felice proprio come poteva, molto più probabilmente, arrabbiarsi e strappare il foglio senza leggere.

Il treno si fermò e mi lasciò proprio alla stazione centrale di Londra in balìa del mio destino e del mio dolore.

Erano anni ormai che non percorrevo più quelle strade, da quando ero scappata via non avevo più avuto il coraggio di rivivere la mia vecchia vita. Per arrivare al parco dovevo attraversare un viale alberato con delle villette a schiera ed una piazzetta con un piccolo Starbucks; mi si formò un nodo alla gola, quella era la strada che percorrevo sempre con Harry quando volevamo stare un po' da soli. Feci una sosta al chioschetto per prendere un frappuccino al cioccolato da portare via. Mentre uscivo dal locale riassaporando quella bevanda, notai un ragazzo ed una ragazza seduti ad un tavolino che si scambiavano teneri baci, la ragazza poi osservò la superficie del tavolo e disse:" Amore guarda, qui c'è scritto: Hazza e Scheggia will never end"

Già, quello, proprio quello, era stato per molti anni il nostro tavolo, lo avevamo inciso un pomeriggio in cui eravamo usciti per scegliere le fedi per il matrimonio. Una lacrima solitaria rigò il mio volto, e prima che potessi scoppiare in un pianto infinito, corsi via verso il parco dove si sarebbe tenuto il concerto. Fiumi di ragazze e donne della mia età si erano riversati per le vie che conducevano ad Hyde Park, tutte avevano scritto sulla guancia il nome di uno dei ragazzi e vedere cartelloni con le scritte " Marry me Harry" mi facevano male, perché lui aveva sposato me e non potevo averlo!

Dopo aver ricevuto  vari insulti e spintoni riuscii ad arrivare vicinissima al palco, ma non mi immersi completamente nella folla, mi appoggiai ad un albero, attesi pochi minuti e poi cinque ragazzi, i miei cinque ragazzi comparvero sul palco.

<<  Ciao Londra! >>  urlò Liam seguito dal pubblico

<<  Pronti a fare casino? >> incitò Zayn

Dopo un boato delle directioners partirono con la prima canzone, Liam e Zayn sembravano piuttosto rilassati, Niall e Louis invece non erano i soliti, avevano gli occhi spenti e questo faceva male. Osservai per bene tutti e quattro, osservai quanto, seppur avendo conservato i loro tratti, fossero cresciuti; erano ormai uomini, uomini con un dolore sulle spalle molto grande. Forse perché troppo codarda o forse perché sapevo che la voragine nel mio petto mi avrebbe definitivamente divorata, cercavo di evitare Harry, le canzoni andavano avanti, io piangevo silenziosamente, ma poi una voce, la SUA voce spiccò tra le urla provocandomi un tuffo al cuore.

<< In un giorno speciale come questo abbiamo deciso di cantare una canzone speciale, non la proponiamo più da molto tempo, ma oggi è l'unico modo che abbiamo per poter esprimere al meglio le nostre emozioni. Se ricordate le parole cantate con noi...Questa è Moments >>

Un applauso scrosciante seguito da assordanti urla si alzò tra il pubblico e la canzone partì, cantai con loro per quanto il pianto che si era scatenato al solo udire quelle parole me lo permetteva ma poi non ce la feci più, dovevo andarmene prima che finisse il concerto ed i ragazzi tornassero a casa, avevo delle consegne da fare.

Sul finale della canzone mi incamminai, facendomi strada tra la folla, verso l'uscita del parco, e poco prima di andare via lanciai un'ultima occhiata al palco.

<<  Torna >> sussurrò Harry guardando nella mia direzione, possibile che mi avesse notata?!

Fu in quel momento che crollai definitivamente, il mio cuore mi diceva di urlare, di correre da lui e di stringerlo forte al mio petto per non lasciarlo andare mai più, ma le mie gambe erano immobili mentre la testa mi diceva di correre via e non voltarmi indietro.

When you look me in the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora