Nightmare

292 24 0
                                    


NOTE DELL'AUTRICE:

Oggi vorrei cominciare con questo piccolo angolino perché vorrei scusarmi per la mia assenza prolungata ma con la sessione all'università e le vacanze di Pasqua il mio tempo e la voglia di scrivere erano praticamente sotto zero. Oggi, però, sono tornata con un altro momento solo dei nostri Hazza e Scheggia, spero che vi piaccia e che votiate e commentiate in tanti! Non mi dilungo oltre, se volete i miei contatti sono nei capitoli recedenti... Grazie di tutto

a presto 

vi amo

baci

SCHEGGIA<3

-------------------


Il risveglio del mattino seguente non fu dei migliori: non appena aprii gli occhi mi resi conto che il corpo che avevo avuto accanto al mio per tutta la notte non era quello di Tom ma quello di Harry.

<< Merda! >> imprecai alzandomi di fretta facendomi prendere dal panico

<< Buongiorno anche a te Scheggia >> sorrise mio marito con la faccia per metà affossata nel cuscino.

<< Merda, merda, merda! >> ripetei mentre mi dirigevo a passi decisi verso la porta

<< Calmati, sono solo le sei e mezzo, non si sarà accorto di niente quel tonto >> mi abbracciò da dietro, una mano sul mio ventre e l'altra ad accarezzare la mia gola

<< Amo dormire con te, piccola koala >> sussurrò poi al mio orecchio

<< Non sono un koala! Sei tu che ti avvinghi a me >> mi difesi sperando non notasse il rossore sulle mie gote

<< Come no >> mi prese in giro

Le mattine così con lui erano un qualcosa di inestimabile, mi mancava immensamente dormire con il capo posato sul suo petto, il suo odore di Bleu de Chanel a riempirmi le narici e il suo sorriso a darmi il buongiorno. Mi lasciai andare a lui, a noi, per qualche istante ma poi mi ricordai dell'accordo con Simon e di Tom che speravo dormisse ancora nella stanza accanto.

<< Devo andare >> sussurrai

<< No, non devi >> ribatté pronto << Puoi scaricare quella sottospecie di uomo che chiami compagno e tornare alla vita che meriti, tornare accanto a me con i nostri figli >>

Eravamo ancora una volta uno di fronte all'altra, petto contro petto, occhi negli occhi, respiro contro respiro. Le mie gambe avrebbero potuto abbandonarmi da un momento all'altro e il mio amore per lui avrebbe preso il sopravvento sulla ragione facendomi commettere un atto che desideravo ardentemente ma che non avevo il diritto di compiere.

<< Non ti amo più Harry, mettitelo bene in testa, io ho Tom adesso. Il fatto che stanotte sia tornata da te, quasi inconsciamente, non vuol dire nulla >>

<< La smetti con queste stronzate?! Cazzo Giulia persino un cieco vedrebbe che ci amiamo alla follia! Stanotte sei tornata da me perché sapevi che era giusto, sapevi che solo insieme possiamo essere felici e dare una vita altrettanto felice ai nostri figli >>

<< Non possiamo Harry, ti prego basta, non insistere >> lo supplicai allontanandomi

<< La scommessa è ancora valida, proverò che c'è del marcio in Tom, fosse l'ultima cosa he faccio >> mi sfidò con lo sguardo

Abbassai la maniglia e, in silenzio, tornai da Tom che dormiva beato sperando che Harry riuscisse davvero a risolvere questa assurda situazione.

Mi infilai nuovamente sotto le coperte, erano fredde, poco accoglienti e totalmente estranee. Non sentivo il calore del corpo di Tom irradiarsi lungo il mio corpo, non mi abbracciava, mi dava le spalle e non aveva lo stesso profumo del mio Harry. Chiusi gli occhi e tentai di riaddormentarmi pensando alla notte precedente.

<< Fine dei giochi mia cara Scheggia, game over >> sorrise maligno Simon

<<No! >> urlai << Non puoi farlo! >>
<< Mamma! >> mi richiamò disperata mia figlia che si dimenava tra le braccia dell'assistente sociale

<< Darcy! >> cercai di raggiungerla ma le mie gambe erano pesanti come blocchi di cemento armato

<< Mamma aiutami! >> pianse mia figlia

<< Risolverò tutto, te lo prometto tesoro, tornerai da me! >> cercai di rassicurarla

<< Mamma! >> urlò un'ultima volta disperata la mia piccola

Mi svegliai immediatamente con le lacrime agli occhi e il respiro affannoso. Non ci pensai due volte, scesi dal letto e corsi nella stanza accanto, dall'unica persona che poteva capirmi e consolarmi.

<< Haz? Dormi? >> chiesi piano

<< Scheggia? >> chiese stranito << Credevo non volessi dormire con me >>

<< Lo so ma... >> mi torturai le pellicine delle dita << Ho avuto un incubo >>

Harry non disse nulla, scostò di poco le coperte e lasciò che mi accoccolassi a lui come ai vecchi tempi

<< Vuoi parlarne? >> domandò mentre mi accarezzava dolcemente il braccio

<< C'era... C'era Darcy >> dissi con voce tremolante << E...E un assistente sociale, me la stavano portando via Haz, lei chiedeva il mio aiuto ed io non facevo nulla, ero bloccata >>

Scoppiai a piangere, i singhiozzi erano così forti da scuotermi il petto. Subito le braccia possenti e familiari di mio marito mi strinsero a lui mentre caldi baci venivano posati tra i miei capelli.

<< Te lo prometto Scheggia, non permetterò mai a niente e nessuno di ferire i nostri figli, nessuno li potrà mai portare via da noi >> disse con voce talmente sicura che ci credetti davvero

<< Ora dormi amore, ci sono io qui con te, niente più incubi >> mi diede un ultimo, dolcissimo bacio sulla fronte e ci addormentammo così, stretti l'un l'altra.

Harry aveva ragione, con lui accanto nulla sarebbe andato storto.

When you look me in the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora