Accordo

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I giorni andavano avanti, Darcy non mi parlava da quando eravamo andati via da Londra, mi accusava di essere un'insensibile e crudele, mi ripeteva sempre che una madre non tiene lontani i figli dal loro padre. Le sue parole erano taglienti come coltelli per me, sentirsi dire dalla propria figlia cose del genere non è piacevole, ti spezzano il cuore in mille pezzi e il non poter spiegare la situazione fa ancora più male, vorresti urlare che non è colpa tua, che lo fai per loro ma non puoi e questo è frustrante. L'aver rivissuto, anche se per poco, il mio matrimonio con Harry mi aveva resa più forte perchè avevo capito quanto il nostro amore potesse essere forte e indissolubile; lui mi amava ancora come una volta ed io provavo lo stesso, nel mio profondo sapevo che era così ma il provarlo sulla propria pelle era del tutto diverso, averne la certezza mi dava un motivo in più per continuare a combattere per far star bene loro anche se dovevo soffrire per altri quattro anni, perchè, dopo quei giorni bui, sarebbe potuto sorgere il sole ancora una volta per non tramontare più. Il mio sole era il sorriso sui volti della mia famiglia e poco importava se io soffrivo, il mio obiettivo era la loro felicità, l'unica cosa che mi dava una ragione per vivere ancora, volevo che i miei figli realizzassero i loro sogni e potessero condividere il tutto con Harry e volevo che mio marito fosse felice su i palchi di tutto il mondo con i suoi quattro migliori amici, i nostri figli e una donna da amare. Già... Una donna da amare, quel posto era stato occupato da me per molti anni ma forse era giunto il momento di lasciarlo libero per qualcun'altra, per una donna che sarebbe stata approvata da Simon e che non avrebbe distrutto i sogni e la carriera degli One Direction, una donna che le fan sarebbero state felici di vedere accanto al mio Harry. La consapevolezza di non poter restare accanto all'unico uomo che in tutta la mia vita era stato in grado di farmi sorridere anche nei momenti più bui, mi distruggeva, mi mancava sentire la sua voce al mattino che sussurrava il mio nome, mi mancava sentirlo cantare sotto la doccia, il suo repsiro sulla mia pelle durante la notte, le sue braccia attorno al mio corpo e i suoi occhi che mi guardavano come se fossi il bene più prezioso al mondo, mi mancava immensamente il mio Harry. Lui era la mia anima gemella, colui in grado di farmi vivere per davvero e la sua sola lontananza mi rendeva più debole, avevo bisogno di lui ma dovevo trovare un'alternativa, dovevo imparare a mettere da parte la mia dipendenza da lui, dai suoi sorrisi, per il bene dei nostri figli. Ormai iniziavo a rassegnarmi, non potevo più tornare ad essere la moglie di Harry, ma avevo deciso di parlare con Simon e dirgli che io mi sarei fatta da parte ma i miei figli avrebbero dovuto avere la possibilità di condividere la loro vita con loro padre. Così, dopo il lavoro, tornai a casa a piedi così che avessi tutto il tempo di parlare al telefono con Simon; era una giornata grigia ma le strade di Manchester erano comunque trafficate e i marciapiedi occupati da passanti che camminavano lentamente e altri che andavano in fretta. Con le mani che tramavano e il cuore che batteva forte, digitai il numero della Modest sullo schermo del mio Iphone e attesi che rispondesse qualcuno.

<< Ufficio di Simon Cowell, parla Janett >> rispose una voce sicura

<< Janett sono la signora Styles, devo parlare urgentemente con Simon >> dissi; con lei potevo presentarmi come la moglie di Harry, lavorava in quegli uffici da moltissimi anni e mi aveva vista spesso aggirarmi per i corridoi mano nella mano con mio marito.

<< Certo, glielo passo subito >> rispose cordiale la segretaria.

Attesi qualche istante mordendomi il labbro inferiore per poi ricevere una risposta

<< Scheggia >> esordì beffardo l'uomo dall'altro capo del telefono

<< Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così >> ringhiai stizzita; era stato Harry a darmi quel soprannome quando avevo sedici anni e solo lui poteva usarlo

<< Non ti scaldare Giulia altrimenti le cose potrebbero peggiorare >> disse Simon facendomi arrabbiare ancora di più

<< Ho una proposta >> cambiai repentinamente discorso

<< Sentiamo >> acconsentì curioso lui

<< Io mi farò da parte, dirò ad Harry che non lo amo più e che non deve più cercare di farmi cambiare idea ma tu devi permettergli di passare del tempo con Ben e Darcy >> spiegai sicura

<< Non credo sia possibile >> ribattè pronto

<< Io invece credo che farebbe bene all'immagine della band. E' da molto che le fan sperano di vedere i ragazzi in veste di padri e allora accontentiamole, gli One Direction saranno su tutte le copertine in pochi minuti >> cercai di convincerlo

<< Potrebbe essere difficile spiegare come mai sbuchino solo ora dei figli così grandi ma credo possa funzionare >> disse pensieroso Simon << Va bene, accetto la proposta ma se tu o le tue amichette sarete avvistate insieme a qualcuno dei ragazzi, avrete grossi problemi >>

<< Io mi farò da parte, ma devi permettere ai ragazzi di passare del tempo con i loro padri quando e come ne avranno voglia e Ale ed El sono sempre piaciute alle fan, sono io il problema >> ribadii

<< Va bene >> acconsentì l'uomo, potei giurare che stesse sorridendo soddisfatto

<< Bene, l'accordo partirà subito, i ragazzi trascorreranno il fine settimana da Harry >> lo avvisai prima di riattaccare

<< Ho già in mente la rivelazione shock all'Alan Carr show >> si crogiolò

<< Fai quello che vuoi ma tieni i miei figli al sicuro >> risposi

<< Non avranno problemi >> acconsentì per poi dire : << E' stato un piacere fare affari con te, Scheggia >>

<< Per me no e non chiamarmi Scheggia! >> quasi urlai prima di attaccare il telefono senza nemmeno ascoltare cosa avesse da dire.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ecco a voi un nuovo capitolo della saga su Hazza e Scheggia! Cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto e che lascerete una piccola stellina per me <3

Come sempre se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):

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grazie di tutto

a presto

vi amo

baci

SCHEGGIA<3

When you look me in the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora