Bellissimo è dire poco. Amy corre verso di lui e gli sussurra qualcosa all'orecchio e lo sguardo del ragazzo diventa preoccupato. Mi guarda e mi si avvicina. "Piacere io sono James" dice allungando la mano. Mi alzo e lo guardo dritta nei suoi occhi castani mischiati ad un verde. È parecchio più alto di me e la sua canotta lascia intravedere le braccia muscolose e le spalle larghe.
"Erika" dico stringendola sorridendogli. Un sorriso compare sul suo sguardo. Mi incanto a guardarlo e sento che il mio cuore potrebbe esplodere a momenti. Mi siedo continuando a fissarlo.Jessi mi da una gomitata risvegliandomi e la fulmino con lo sguardo. "Ehm... forse è meglio se riordini le tue cose Erika" mi dice. Ah già le mie cose. "Si hai ragione. C'è un caricabatteria?" Chiedo, ricordandomi che devo telefonare a mio padre. "Si te lo porto subito" squitta Amy girandosi e correndo forse in cucina. Ritorna con un caricabatteria bianco e me lo porge. "Grazie"
Mi alzo dal divano e mi dirigo verso la presa vicino ad esso. Digito il numero di telefono di mio padre e una serie di Bib si susseguono."Pronto?" Una voce maschile impastata dal sonno risponde dall'altra parte. Mi ero scordata del fuso orario.
"Stavi dormendo?" Gli chiedo. "No piccola" risponde sbadigliando.
No, era solo nel mondo dei sogni! "Mi dispiace di averti svegliato" mi scuso ridendo. "Tranquilla tesoro. Il viaggio è andato bene?" "Si è andato bene. Sono a casa di Jessi e Amy" lo informo. "Ah salutamele" sento che gli compare un sorriso mentre lo dice."Si la casa è bellissima..." sarà la trentesima volta che glielo dico. "Papà ora devo andare, devo disfare le valigie" dico annoiata. "Okay, io ritorno a dorm... ehm volevo dire a guardare la televisione. Ciao piccola" dice e riaggancia. Metto il blocco schermo sul telefono e lo appoggio delicatamente a terra. Mi giro e sei paia di occhi sono puntati su di me. Mi sento a disagio così abbasso lo sguardo e comincio a schioccarmi le dita, come faccio sempre. Mi dirigo a passo lento verso il divano di pelle, continuando a guardarmi i piedi.
"Finalmente! Come sta Luigi?" Chiede Amy. "Bene, stava ronfando" le rispondo per poi ridere e alzare lo sguardo, per incontrare gli occhi grandi e verdi di Amy e perdermi in quelli di James, un'altra volta.
Erika svegliati! Non lo conosci nemmeno!
Quell'odiosa vocina mi rimbomba nelle orecchie.Taci! Le rispondo mentalmente.
Neanche morta! Jessi ti ha detto che è uno stronzo, quindi perdi le speranze già da subito
Si hai ragione...
Ovvio babbana
"Potreste dirmi dov'è la mia camera?" Chiedo distogliendo lo sguardo da James, alzandomi dal divano. Sento ancora il suo sguardo su di me. "Si certo" mi risponde Amy. Si alza e prende la valigia più grande lasciandomi il borsone. Saliamo le scale e per il lungo corridoio si susseguono una serie di porte.
"Allora... qui c'è il bagno" dice indicando la prima porta sulla destra
"Mentre qui c'è la Camera di Jessi. Ricordati di bussare ogni volta che vuoi entrare, odia essere disturbata" dice indicando quella a sinistra. "Si lo immaginavo""Qui c'è camera mia e qui un altro bagno" continua a dire indicando le porte successive.
"E questa è camera tua. Fai come se fossi a casa tua" conclude indicando la porta in fondo sulla sinistra.
"E quella?" Chiedo indicando la stanza di fronte.
"Oh, quella è di James. Se hai bisogno di lui, non lo chiamare... chiedi a noi" dice fredda sbuffando.
"O-okay"Apro la porta della mia camera e rimango stupefatta di quanto è bella. Sulla sinistra si trova un armadio bianco a due ante e in fondo alla stanza, sotto la finestra, c'è un letto matrimoniale pieno di cuscini viola. Sulla destra una lunga scrivania con sopra disposte delle mensole, con una serie di libri a me sconosciuti. Le pareti sono di color crema con appesi, in tanto in tanto, dei quadri. Mi dirigo verso il letto e appoggio il borsone, mentre Amy posa la valigia vicino al como'.
"Te gusta?" Chiede "Se mi piace? È bellissima!" Rispondo con gli occhi lucidi. Amy mi sorride felice. "Sono contenta che ti piaccia." Conclude
"E questa?" Chiede indicando la foto che ha in mano. "Mettila sul como'" le dico. Fa come dice e dopodiché si lancia sul letto, sfinita. "Non mi dire che sei stanca" dico ridendo.
"Si è noioso riordinare" dice sbuffando. Metto il mio ultimo paio di jeans nell'armadio e lo chiudo. Mi dirigo verso Amy e mi lancio anch'io sul letto, afferrando uno dei tanti cuscini viola. Contempliamo il soffitto senza dire una parola.
Chissà se mi piacerà vivere qua. Per ora non sembra male.
L'unica regola è non parlare con James.
È l'unica cosa che non devo fare.
L'unica cosa che è impossibile non fare."A che pensi?" Chiede. "A nulla" mento
"Non è vero" controbatte.
"Cosa?"
"Invece stai pensando a qualcosa... o a qualcuno" no ora comincia..."Ma che dici Amy?"
"La verità" risponde alzandosi a sedere e guardandomi con un sopracciglio alzato.
"Pensi a James" aggiunge. Vorrei sapere quale, ma non dico niente.
"Taci Amy" le ordino."Ho visto come lo guardavi e ho visto anche come TI guardaba" dice sottolineando la "ti". Alzo gli occhi al cielo. "Ma non è vero, Amy. Io sono qui per ballare no per pensare ai ragazzi" le informo.
"Okay, farò finta di crederci" dice per poi alzarsi e saltellare verso la porta.
La apre lasciandomi da sola nella stanza a ripensare quei occhi verdi-marroni.
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You||James Maslow||
Fiksi PenggemarErika e James: il sole e la luna, l'alba e il tramonto, la luce e le tenebre. Due persone totalmente diverse tra loro. Ma nessuno dei due sa quanto siano uguali. Dal libro: "Come doveva essere la serata?" Chiede "Dopo aver conosciuto Logan-inizi...