Chapter 7.

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Genn's POV.

Non posso parlarle ora, fa troppo freddo.

Penso guardando l'ora sullo schermo del cellulare.

7.49

Tra undici minuti devo essere in classe, ed essendo ora al di fuori dell'istituto non avrò poi così tanto tempo da dedicarle.

E poi cazzo, fa freddo.

Le gambe mi tremano poggiate al muretto, il berretto sembra non tenermi nemmeno più caldo e le dita, strette intorno al mozzicone, sono di ghiaccio.

"Genn ma stai tremando torna dentro!" Mi accoglie lei vedendomi lì così appena viene lasciata davanti al cancello dai suoi.

"Volevo aspettarti. Ti devo parlare." Dico scosso dal freddo che mi ha ormai raggiunto il cervello.

"A quello ci pensiamo dopo, ma ora stai gelando." Sussurra guidando il mio corpo esile coperto da una semplice e leggera felpa scura.

La sua mano è sulla mia schiena mentre mi accompagna verso la porta principale.

Che giornata di merda, dovrei fare l'uomo e sembro una bambola di pezza.

Quando entro in classe il mio corpo parte senza indicazioni dritto verso il termosifone.

Mi ci attacco e resisto al suo calore anche quando le dita scottano e sono rosse.

Devo riprendermi dallo stato confusionale in cui sono crollato la sera dopo essere tornato a casa.

Quella discussione con Alex mi aveva scosso, com'era possibile che ero sempre io a rovinare le cose che volevo tanto e che finalmente ottenevo?

Rimango assorto dai miei pensieri finoca quando una mano mi si poggia sulla spalla.
Alex.

"Allora? Guarda che se non vuoi ora posso benissimo aspettare." Esplicita a mezza voce.

Scuoto la testa e gli rispondo "Oggi le parlo."

Così lui si stringe tra le spalle mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni con un sorriso abbozzato.

Sarebbe capace di controbattere di nuovo che posso prendermi tutto il tempo che voglio, ma a me basta quello che ho già avuto.

La professoressa entra e mi metto al mio posto, la fila dietro ad Acacia, di fianco ad Alex.

Inutile dire che mi abbiano messo qui soltanto perché, arrivato, Alex era l'unico che conoscevo.

Siedo composto e tiro fuori dalla cartella tutto ciò che serve.

Poi, dopo aver trovato astuccio, diario ed abbastanza libri da essere coperto nel mio intento, scrivo.

Io ed Alex prendiamo ancora lezioni da Sarah ma siamo diventati più sicuri di noi stessi che ci troviamo anche senza di lei a provare cose nostre.

La maggior parte dei brani li scriveva Alex.

Io arrivavo, lui mi porgeva il testo, mi faceva ascoltare la ritmica e poi cantavamo, senza che io dicessi una parola sul significato di quelle canzoni.

Non che avessi tanto da capire, ma esplicitare i propri sentimenti alla persona che sia ama sotto forma di canzone toglie il fiato ancora di più.

Ma questa volta non potevo scrivere di Alex.

Non interamente, avrei semplicemente spostato la mia attenzione da un argomento che mi renderebbe produttivo sul serio.

"Everything is coming to an end,
This story can not begin again."

The Keeper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora