Le suole delle mie scarpe affondano nella sabbia umida.
Alex sta al mio fianco, e ogniqualvolta che le mie mani sfiorano le sue o viceversa si ritrae mimando scuse.
Non ne ha fondamentalmente bisogno, visto che ad Acacia va bene anche così, ma ora a lui non lo posso dire.
A ogni mio passo mi lascio dietro un'impronta impregnata d'acqua, ma le mie tracce vengono portate via dalle onde gelide.
"Ci fermiamo?" Chiede la mora indicando un punto relativamente lontano dall'acqua ma dove la sabbia è ancora ben compatta.
Annuisco, stendendo la coperta che Alex aveva in macchina per terra prima di sedermi con un tonfo.
Loro mi imitano, tirando fuori in cibo.
"Solo tu potevi portarci al mare d'inverno, Genn." Esplicita Acacia guardandomi prima di addentare il suo tramezzino.
Apro un pacchetto di patatine e mangio senza risponderle, limitandomi a guardare l'acqua infrangersi contro la spiaggia, mostrando conchiglie che son tutte uno splendore, se non fosse che se le riprende una ad una ogni volta che torna con un'altra onda.
Si fermerà mai? Non è stanco, il mare, di tornare per raggiungere qualcosa che è evidentemente troppo lontano, dato che continua a protendersi senza raggiungerlo?
Non ne ha abbastanza di essere semplicemente calpestato?
Il cielo va a scomparire dietro all'orizzonte ancora una volta, come sempre, e mi chiedo se non sia stanco anche lui.
I suoi colori sono variati ma mescolati, chiazze scure e chiazze chiare tutte insieme che se fossero un dipinto non potresti fare altro che inchinarti a quel capolavoro.
Da piccolo i tramonti così belli non li ricordavo, ma ora, ogni volta che guardo su, c'è un delicato pizzico di rosa, poi viola e azzurro infinito che mi sembra quasi di perdermi.
Alex mi tocca dentro con le sue dita fredde e mi passa le due bottiglie di Vodka.
Le appoggio vicino a me sulla sabbia e continuo a mangiare.
Non credo sia possibile sentirsi così bene e male allo stesso tempo.
E quasi, se non fosse per il mio intento da fargli cambiare idea su Acacia, vorrei essere solo con Alex.
Poterlo baciare come voglio sotto questo cielo infinito.
Sentirmi libero agli occhi degli altri perché fondamentalmente poco mi importa, degli altri.
"Mi ha scritto Jeff." Informo gli altri due sbloccando lo schermo.
"Hey Genn, se vuoi questa sera tengo una festa. Portaci chi vuoi, più siamo meglio è. Fammi sapere!"
Il messaggio è semplice e ben compatto.
Lo leggo ad alta voce e i miei compari non danno cenni di vita.
Mi giro verso Alex che apre le mani e scuote la testa, mentra Acacia fa spallucce.
"Siete di grande aiuto, davvero." Sussurro.
"Se vuoi io ci vengo." Ammette Alex.
Anche se mi avesse detto di noi l'avrei obbligato lo stesso a venire, quindi poco mi sarebbe importato della sua risposta.
Alex è consapevole che io voglia venga con me, anche perché casa di Jeff è un posto speciale per noi.
Il nostro primo bacio.
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The Keeper.
Fanfiction"La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi. " - Jonathan Safran Foer. Genn&Alex.