Capitolo 5.

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Apro la porta dell'appartamento, incredibilmente vuoto. Mi guardo intorno per cercare la minima traccia del suo passaggio e noto la porta della camera da letto aperta. Striscio silenziosamente verso la stanza, cercando di non fare alcun rumore.

Poso la borsa sul letto e vengo rinchiusa da due braccia che mi stringono.

"Alex, sei arrivata finalmente." Mi accoglie la voce di Spencer, la mia migliore amica.

"Si, mi sono fermata un attimo da Jason." Rispondo, ripensando a quello che era successo prima.

"Owh, si, Zayn mi ha detto quello che è capitato nel tuo appartamento... hanno scoperto qualcosa?" Chiede spaventata, conoscendo il mondo in cui lavoro.

"Il sangue è suo, di Derek. I ragazzi lo stanno tenendo d'occhio, gli controllano cellulare e carta di credito. Sembra che se ne sia andato da alcuni giorni, hanno trovato traccie a New York. Almeno c'è questa festa da Jackson, ho bisogno di distrarmi da tutta sta merda." Le rispondo, avvicinandomi verso la borsa, contenente alcuni vestiti, così da prepararci insieme per la festa.

Due ore dopo, siamo pronte, io con un tubino blu scuro, decolleté dello stesso colore e pochette bianca.

Mi sono tenuta i capelli sciolti, tenuti dietro da un cerchietto di perle.

Spencer indossa un vestito stretto sui seni e la gonna di tulle, color panna. Indossa dei tacchi alti e la borsetta rosa antico.

Per entrambe abbiamo optato un trucco leggero, mascara e una linea di eyeliner.

"Sei bellissima." Mi dice Spencer, scrutandomi con i suoi occhi scuri.

"No, tu lo sei." Le rispondo, prendendo la mia pochette, sentendola vibrare.

From: unkown ID

Ehi, sono Louis. Ho chesto il tuo numero a Jason, l'ho incontrato per strada.
Pizza e videogiochi come un tempo?
L xx

Sorrisi automaticamente a quelle parole. Quando eravamo più piccoli ordinavamo una pizza e giocavamo al computer, le sere di quando i nostri genitori erano fuori.

To: My Lou

Scusami, ma vado a una festa. Ci sentiamo più tardi.
Ti voglio bene.
A xx

"Che è questo sorriso? Malik ti ha scritto delle cose schifosamente dolci?" Ride di me la ragazza.

"È Louis. Magari dopo la festa passo da lui."

Appena sente il suo nome, si irrigidisce, rilassandosi poco dopo. Anche lei lo conosceva, e non sapeva nulla del suo ritorno.

"Lou-Louis? Il tuo Louis? Louis Tomlinson?" Chiede balbettando.

"Si, prorpio lui." Le rispondo, raccontandole tutta la storia mentre andiamo alla festa.

"Scusami se non te l'ho detto, con tutto il casino di Derek in questa settimana, mi è completamente passato di mente." Le dico, entrando nella casa, la musica che rimbomba nelle orecchie, l'odore di erba e cocaina si infila nelle mie narici.

Ragazze -puttane, dovrei dire- che si strusciano a ragazzi a tempo di musica al centro di quel che rimaneva del soggiorno e altri che si ubriacavano nella cucina, lì vicino.

"Alex! Ho visto Zayn su, nelle camere. Sbrigati, ti starà aspettando." Mi urla nelle orecchie un ragazzo, Dan credo si chiami, per poi scoppiare in una risata e iniziare a limonarsi una ragazza che gli stava iniziando a sbottonare i pantaloni.

"Vai da Malik, io vado a parlare con quello li." Mi urla Spencer, indicando un ragazzo, ubriaco, senza maglietta.

"È molto sexy." Cerco di urlarle, dato che gli è già andato incontro.

Prima di salire nelle camere, entro in cucina e prendo una birra, per poi berla salendo le scale.

Cerco la 'nostra' stanza, che di solito è sempre la seconda a destra. Non so il perché, ma a ogni festa finiamo nella seconda a destra.

Apro di botto la porta e la richiudo in un instante.

Sento all'interno Zayn che urla alla sua compagnia: "Porca troia, cazzo. No, stai li. Le parlo io."

Quando lo vedo uscire cerco di andarmene da lui, ma Zayn mi tiene nelle sue braccia, facendomi entrare nel bagno li vicino.

"Alex, Alex, lasciami spiegare, cazzo." Urla lui, chiudendo la porta a chiave.

"Cosa? Mi vuoi dire che eri ubriaco, o che ti ha drogato e ti ha convinto a fare sesso? Cazzo, non sarei così arrabbiata e confusa se si fosse trattato di una ragazza. Ma, porca troia, un ragazzo. Che cazzo ti è passato in mente Zayn?" Gli urlo, spingendolo contro la doccia. Lo sento gemere dal dolore quando la sua schina si scontra contro il getto dell'acqua.

"Alex... m-mi dispiace, i-io... è che... lo a-amo..." Balbetta, singhiozzando, le lacrime che scendono copiose sulle sue guance.

"Vaffanculo, stronzo." Gli tiro un calcio sui coglioni, e con i suoi gemiti in sottofondo esco dal bagno, incontrando il ragazzo che si scopava Zayn. Cerca di parlarmi, ma anticipatamente gli verso il resto della birra addosso.

Corro giù dalle scale, le lacrime che minacciano di scendere e per lo shock, le lascio cadere, salate sulla mia faccia.

Cerco Spencer ovunque, ma non la trovo. Disperata, le lascio un messaggio.

To: Spencer

Zayn è uno stronzo, vado da Louis. Ti spiego tutto dopo.
A xx

Spengo il telefono, rimettendolo nella pochette. Prima di uscire mi riprendo una birra e salgo in macchina, andando verso la casa di Louis.

Arrivata al vialetto, spengo la macchina e piango, ininterrottamente, fino a che, per sbaglio, schiaccio con le mani il clacson, facendo accendere tutte le luci di casa Tomlinson.

Sento la porta dell'abitazione aperta e Louis corre verso di me, entrando dal lato dei passeggeri, sedendosi accanto a me.

Restiamo in silenzio, lui mi guarda in attesa che io parli, i miei singhiozzi riempiono la macchina.

"Sembra che tutti mi lascino." È l'unica cosa che riesco a sussurrare.

"Piccola, vieni dentro, così mi racconti cos'è successo, va bene?" Sussurra anche lui, per poi alzarsi appena io annuisco.

Mi apre la portiera, con delicatezza mi prende in braccio, come il marito farebbe con la propria sposa, e mi porta dentro casa.

Mi poggia sul divano e sparisce in cucina, forse a preparare del té.

Ritorna dopo 5 interminabili minuti, con due tazze bollenti, che adagia sul tavolino accanto al divano.

"Io l'ho lasciato. Che altro avrei potuto fare? Stava facendo sesso con un ragazzo. Un ragazzo, Lou. Non ho niente contro i gay, per carità, ma era il mio ragazzo. Stavamo insieme da quando sono entrata nella gang. Perché tutti mi lasciano, Lou?" Chiedo con la voce strozzata, mentre mi sdraio sulle sue gambe, con la sua mano che mi carezza la schiena per rilassarmi. "Voglio essere felice, ma qualcosa dentro di me urla che non lo merito."

"Ti meriti di esserlo. Sii felice. Fallo con me. Io non mi allontanerò più. Non ti libererai mai più di me. Ti fidi di me?" Mi sussurra, mentre mi aggrappo alle sue gambe, come supporto.

Annuisco e mi alzo da lui. "Sarà meglio che vada." Dico e mi avvio verso la porta, ma lui mi blocca tra le sue braccia contro il suo petto.

"Resta a dormire da me. Harry è al lavoro e io mi sentirei da solo, in un letto così grande." Sussurra dolcemente al mio orecchio. Mi giro verso di lui sorridendogli e mi lascia un bacio sulla guancia, trascinandomi per il polso su nella camera matrimoniale, dove un tempo avevamo già dormito insieme.

Night Changes (l.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora