Allaccio la cintura di sicurezza, pronta alla partenza. Spengo il telefono che uso per lavoro e mi rilasso, cercando di non pensare a come sia deluso Louis da me. L'ho lasciato li, senza dire una parola, dopo aver fatto l'amore e dopo aver capito di amarlo.
Mi rilasso, abassando il sedile. Quando l'aereo è completamente in aria, riaccendo il telefono, trovando 12 chiamate perse da Jason. Lo richiamo subito.
"Oh, la ragazzina ci ha degnati della sua presenza." Dice sarcastico.
"Ho dovuto spegnere il telefono dato che sono su un aereo, genio." Alzo gli occhi al cielo, già stanca della conversazione.
"E che ci fai su un'aereo?"
"Volo" Dico ovvia.
"Moore, non ho una fottuta voglia di giocare. Che cazzo ci fai su quell'aereo?" Chiede arrabbiato.
"Okay, calmati. Ho ricevuto un messaggio di Derek, mi diceva di raggiungerlo a New York e sto andando li." Spero che non si arrabbi, dato che non ho consultato la gang.
"E venire da noi no? Che diavolo vuole da te? Sei letteralmente scomparsa, bimba. Il tuo amico, Louis, sta impazzendo così come Spencer."
Faccio un sospiro profondo, cercando di non urlare contro il pilota di tornare indietro, correre da Louis e baciarlo.
"Non avevo molto tempo, mi dispiace se vi sto facendo preoccupare, ma ho bisogno di fare questa cosa da sola. Ce l'ha con me, non voglio che voi vi mettiate in mezzo. Vuole che ci vediamo per pareggiare i conti e se non vengo succederà un casino."
"Siamo noi che ti abbiamo messa in mezzo..." Lo interrompo subito, sapendo dove vuole andare a parare.
"No, sono io che ho voluto fare questo lavoro. Jason, lasciami fare questo da sola, sarò anche una ragazza, ma fidati, sarà lui a morire." Sussurro l'ultima parte, avendo paura che gli assistenti di volo chiamassero la polizia.
"Okay, va bene. Solo non voglio che sia tu a ritornare a Doncaster in una sacca da morto." Sospira, probabilmente tirandosi i capelli o fumando una sigaretta. Pensandoci, non ne fumo una da quando ho ritrovato la cartolina.
"Non succederà. Jason, non dire nulla a nessuno, ti prego. Neanche ai ragazzi." Lo prego, spostandomi i capelli sulla spalla destra.
"Okay, bimba. Sta attenta, ti prego."
"Tranquillo Jason, sarò lì al massimo tra una settimana". Chiudo la chiamata, godendomi il viaggio.
Otto ore dopo atterro e, recuperata la valigia, chiamo un taxi, chiedendo di andare nel Bronx. Li abita un'amica, che ogni tanto ci da delle news sulle gangs americane.
Scendo dal veicolo dopo avergli dato la mia carta di credito e mi avvio verso la casa di Albany.
Busso tre volte e una bellissima ragazza di colore mi apre la porta.
"Albany, ehi." La saluto, abbracciandola.
"Alexandra, che bello rivederti." Ricambia l'abbraccio, stringendo forte.
"Anche per me." Ci stacchiamo, sorridendoci.
"Derek tra due ore sarà in un club a Brooklyn, ti accompagno li, fai quello che hai da fare e ce ne andiamo in un'altro locale a festrggiate la morte di quell'idiota." Sorride, prendendo due birre dal frigo e dandone una a me. Le sussurro un grazie, dopodiché iniziammo a parlare di più tardi.
*****
Mi liscio il vestito sulle coscie, osservando il tessuto viola fasciarmi in modo perfetto.Prendo la borsa, con una pistola e dei proiettili in più, e assieme ad Albany, usciamo nel freddo Bronx, aspettando la metro.
STAI LEGGENDO
Night Changes (l.t.)
FanfictionEssere innamorati del proprio migliore amico. Capita, no? Lei lo ha sempre amato, lui ama qualcun'altro. Ma tutto può accadere. ATTENZIONE: questa storia presenta linguaggio forte scene di sesso esplicite. Queste scene saranno segnalate a inizio cap...