La Fortezza Oscura

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Un nuovo tipo di paura comincia ad attanagliarmi lo stomaco: questo passaggio ci ha salvato dagli heartless, ma non ho idea di dove ci porterà. Lily rinsalda la presa sul mio braccio e, seppur poco, questo contatto mi tranquillizza.
Tutto a un tratto, sento qualcosa tirarmi all'altezza dell'ombellico. Avverto dì nuovo il terreno sotto i piedi; la luce della luna, luminossissima se paragonata al buio di quel portale, mi abbaglia gli occhi e mi costringe a chiuderli, per questo non riesco subito a vedere cosa c'è davanti a noi, ora che siamo usciti dalle tenebre. Invece, Lily deve esserne rimasta abbastanza sorpresa, perché mi batte incessantemente su una spalla. Apro gli occhi, e lo spettacolo che mi ritrovo davanti è incredibile. Un gigantesco castello nero si erge davanti a noi, cinque altissime corrono per il suo perimetro e il profilo tetro, inospitale e spigoloso di quella fortezza ricorda molto il mio Keyblade. Approposito di Keyblade, mi rendo conto solo adesso di stringerlo ancora convulsamente, ma non voglio assolutamente farlo sparire: accanto a noi, Cappuccio Nero ci sta fissando, o almeno credo, visto che il suo volto è ancora totalemente coperto.
< Regina > dice, e si inginocchia davanti a Lily < Finalmente siete qui >
Dire che mi sento ignorato non rende l'idea. Insomma, sono io che l'ho difesa dagli heartless, e ora nessuno sembra accorgersi della mia presenza. Punto il Keyblade verso Cappuccio Nero. < Chi sei? Come ti chiami? Che cosa vuoi da noi? > cerco di dare alla mia voce un tono fermo e intimidatorio, ma non so quanto abbia avuto successo, ho il cuore che mi batte a mille e mi reputo il più fortunato del mondo a essere ancora vivo.
< Exial, finalmente sei tornato. Scusatemi se vi ho lasciati da soli contro gli heartless, ma dovevo essere sicuro che tu fossi realmente Exial. Per quanto mi riguarda > dice, abbassandosi il cappuccio < Io sono Lea >
Ha i capelli rosso fuoco lunghi fino alle spalle, occhi color smeraldo e, nonostante il nome, è un maschio.
< Senti, non ho idea di chi tu sia, ma io mi chiamo Elia, non Exial, e dubito che Lily sia una regina. In compenso, ti converrebbe spiegarci perché quegli heartless ci abbiano attaccato, e, sopratutto, dove ci hai portato > la mia voce trema dalla rabbia e fumo nero comincia a uscire dal Keyblade.
< Non c'è bisogno di puntare le armi contro di me > risponde tranquillamente Lea < Sono un vostro alleato e amico. Vi spiegherò tutto, ve lo prometto, ma prima entriamo. Credo non vogliate restare all'aperto > Effettivamente ha ragione: qua fuori soffia un vento gelido e sia io che Lily stiamo tremando.
Resto in silenzio per qualche secondo, a soppesare le esigue opzioni che ci rimangono. Sfortunatamente, sono molto esigue. < Va bene, ma non rinfodererò il Keyblade, ancora non mi fido di te >
Il volto di Lea si apre in un sorriso. < Come vuoi, Exial, ma dovresti proprio rinfoderarlo: utilizzarlo per troppo tempo prosciugherà le tue energie. Se non sai come farlo, devi solo calmarti.Quell'arma risponde ai sentimenti del suo portatore > detto questo, si volta e si dirige verso un lungo ponte, che collega la distesa pianeggiante dove siamo giunti al castello.
< Mi chiamo Elia! > gli urlo dietro, ma lui non sembra sentirmi. Lily si stacca da me e si sbriga a incamminarsi. La seguo.
Il ponte di pietra scura è sospeso sopra un burrone così profondo che, alla luce della luna, non se ne vede la fine. Un vento fortissimo soffia sopra il baratro. Lily, con un delicato gesto della mano, si scosta i lunghi capelli castani dalla viso. Con la luna piena a farle da cornice nell'oscurità quasi totale, acquista una bellezza quasi tetra. Lei mi vede, intento a guardarla come incantato, e io distolgo subito lo sguardo, anche se il danno è ormai fatto. Incredibile che pensi ancora a come poterla, eventualmente, conquistare, anche dopo aver rischiato di morire solo qualche minuto prima. È completamente illogico, ma sento ancora il suo corpo avvinghiato al mio braccio.
Appena mettiamo piede nel castello, mi accorgo che l'interno non è assolutamente come ci si aspetterebbe. È Infatti molto illuminato, elegante e accogliente, con i suoi mobili di legno intagliato, i tappeti di seta rossa e le varie armature lucidate, disposte a distanza regolare lungo i corridoi.
< Benvenuti nella Fortezza Oscura > annuncia Lea, mentre ci fa strada.
< Non mi sembra tanto male > risponde Lily.
< Ci siamo dati da fare dopo la fine della Guerra delle Ombre. Prima qui era tutto fatiscente e buio, ma io e dei miei amici ci siamo rimboccati le maniche. Non abbiamo cambiato il nome del castello, a costante promemoria di come il male sia sempre in agguato. E così, la Fortezza Oscura è diventata il quartier generale da cui teniamo sotto controllo i movimenti degli heartless... o meglio, da cui tengo >
< Perché? > chiedo < I tuoi compagni? >
Lea si ferma. < Morti >
Soltanto io potevo fare una figura del genere. Ora un silenzio carico di dolore aleggia su di noi, e non riesco a non provare un certo trasporto per questo misterioso individuo.
< Aspettate! > Esclama Lily < Tu hai salvato noi, ma il mio ragazzo stava venendo a scuola! Gli heartless potrebbero averlo preso! O addirittura ucciso! >
Perfetto. Ora non c'è proprio niente che possa farmi abbassare di più il morale. Insomma, l'ho salvata da un esercito di creature oscure (ok, non un esercito, ma comunque tante), ho fatto cose pazzesche con quella spada. In ogni avventura che si rispetti questo è il punto in cui la ragazza capisce che l'eroe che l'ha salvata è il suo vero amore e tutti vivono felici e contenti!
Dal mio Keyblade comincia a uscire ancora più fumo nero e tutto a un tratto mi sento mancare. Cado a terra, e sento come se una forza volesse trascinarmi giù, oltre il pavimento, oltre il burrone, nel vuoto più assoluto. La sensazione sparisce in pochi secondi, ma Lea e Lily sono inginocchiati davanti a me, e mi guardano, preoccupati
< Sto bene, sto bene > dico per tranquillizzarli, ma la mia voce esce molto esile.
< Te l'avevo detto che usare il Keyblade per troppo tempo ti avrebbe stancato >
Quindi diceva sul serio. Guardo la mia arma. Per qualche motivo, anche se ce l'ho solo da poco tempo, la sento già come una parte di me e non voglio separarmene. Ma se davvero rischio così tanto, allora è meglio riporlo per un pò, in fondo potrò sempre rievocarlo. Chiudo gli occhi e cerco di calmarmi, ma rivedo continuamente gli heartless che cercano di uccidermi. Di uccidere Lily.
< Calmati > mi dice Lea e Lily appoggia una mano sulla mia spalla. Mi basta quel contatto per rallentare il battito cardiaco. Il Keyblade sparisce. Lea e Lily mi aiutano a rialzarmi e riprendiamo a camminare.
< Mia Regina, Exial, devo confessarvi una cosa > io e Lily stiamo per interromperlo, io per correggerli nuovamente il mio nome e lei, probabilmente, per chiedergli chiarimenti sulla faccenda della "Regina", ma lui alza di più la voce < I messaggi che avete ricevuto sui vostri cellulari li ho mandati io. Volevo attirare tutti e due in un unico luogo per portarvi qui e sottoporre Exial a un test, e capire se fosse davvero il Possessore del Keyblade che stavo cercando, ma a quanto pare quegli heartless mi hanno preceduto. Quindi, il vostro ragazzo, Maestà, non sapeva assolutamente di doversi recare a scuola >
È strano come Lea pronuncia parole come "cellulare", "scuola" o "ragazzo", come se non fosse abituato a sentirle. Mi guardo intorno e noto che ogni cosa, dall'arredamento allo stesso Lea, è in uno stile molto diverso da quello a cui sono abituato: gli arazzi alle pareti, i tappeti ricamati d'oro, le armi appese, il mantello di Lea... tutto è in chiave pesudomedievale. Che quel portale ci abbia mandati indietro nel tempo? E se fosse, come è stato mai possibile?
Mentre rimurgino su queste cose, passiamo davanti a uno specchio e posso così vedere come sono conciato. Un lungo taglio mi corre dalla guancia destra fino al labbro, il ricordo di un heartless che si è avvicinato troppo. I miei capelli neri sono spiaccicati sulla fronte e coprono quasi totalmente i miei occhi verdi. La maglietta è strappata in più punti e le scarpe sono distrutte. In sintesi, sto uno schifo, ma non mi sono mai sentito così vivo.
Entriamo in una sala con un grande tavolo rotondo al centro e un camino all'estremità sinistra. La parete davanti a noi è occupata da una grande portafinestra, che conduce a un balcone affacciato sull'oscurità della notte esterna, mentre quella a destra è occupata solo da un'altra piccola porta di legno, chiusa.
Ci sediamo, io e Lily vicini e Lea di fronte a noi
< Allora > esordisce < Penso che abbiate qualche domanda, perciò ponetemele tutte, ma una alla volta >
La prima a prendere la parola è Lily:
< Vorrei sapere perché insisti a chiamarmi "Regina" >
< Vedi, il passaggio dove siete entrati vi ha portato in un'altra dimensione. E tu ne sei la Regina >
< Com' è possibile?! >
< La storia è molto lunga e molto complicata e non credo di essere la persona adatta a raccontarvela. Oggi dormirete qui e domani vi porterò da chi potrà spiegarvi bene il vostro ruolo in questo mondo >
< Ruolo?! > lo interrompo < Noi non abbiamo nessun ruolo, qui! Siamo sempre stati sulla Terra, non sappiamo nulla di Keyblade, heartless, o regine! >
< Capisco quanto suoni incredibile tutto questo alle vostre orecchie, ma pensaci: hai evocato il Keyblade, l'arma più forte dell'Universo, e hai visto con i tuoi stessi occhi gli heartless che vi davano la caccia. Non potete negare di essere legati a questo mondo >
< Ma non capiamo perché! Chi è che ha inviato gli heartless? Perché ci cerca? E perché posso evocare il Keyblade e che cos'è? >
< Posso rispondere con facilità alle tue ultime due domande: non c' è mai un motivo in particolare perché qualcuno sappia usare il Keyblade. Lui sceglie le persone pure di cuore a cui donare la sua forza. Per quanto riguarda che cos' è, ciò è, per lo più, ancora un mistero. Quest'arma possiede un potere enorme: è capace di aprire qualsiasi serratura e di incanalare la magia degli elementi e, cosa non meno importante, è fatale per gli heartless. Ogni Keyblade ha una forma diversa e a ogni forma corrisponde un nome. Il tuo Keyblade, Exial, è Oblivion, la spada dei ricordi dimenticati >
< Perché insisti a chiamarmi Exial? Io mi chiamo Elia >
< Questo è il tuo nome terrestre. Exial è il tuo vero nome >
< Cosa vuoi dire? >
< Mia Regina, devo chiederle di lasciarci da soli. Ciò che dirò a Exial è una faccenda sua personale e molto delicata >
< Io mi chiamo Elia! >
< D'accordo > dice Lily, alzandosi < Vi aspetterò fuori >
Una volta che la porta si è richiusa dietro di lei, Lea si sistema meglio sulla sedia e comincia a raccontare:
< Tu, come la Regina, non sei nato sulla Terra. Provenite da questa dimensione e siete stati mandati sulla Terra per motivi diversi: lei era in pericolo di vita, anzi, lo è anche adesso. Qualcuno la cerca, vogliono ucciderla, per questo hanno mandato gli heartless. Tu invece, sei il suo protettore. Sei destinato a essere il Cavaliere della Regina e a difenderla da chi vuole farle del male >
< Ma chi vuole farle del male? >
< Ho una mia ipotesi...> Le parole di Lea sono interrotte dal grido di Lily.  

Il ritorno del Keyblade [INTERROTTA. VERSIONE RIFINITA IN &quot;OBLIVION&quot;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora