Non occorrono presentazioni

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L'interno della Gumship è avvolto dal silenzio. Chip e Dale sono ai comandi, Lea guarda fuori dal finestrino che si affaccia sul Vuoto Oltre i Mondi, Lily è seduta accanto a me sulla brandina. Yen Sid... è morto. Non abbiamo, ovviamente, visto il suo corpo, ma l'intera Torre Misteriosa gli è crollata addosso, non può essere sopravvissuto.
< Scusami per oggi > il sussurro di Lily è così basso che nessun'altro può averlo sentito al di sopra del rombo dei motori.
< Scusa per cosa? >
< Beh... deve essere stato molto noioso per te... seguirci per tre ore... > magari fosse stato solo noioso < E poi ti è anche toccato difenderci... e lui ci ha abbandonati alla prima occasione >
< Tranquilla, ormai sono abituato a salvarti la vita > cerco di buttarla sul sarcasmo e per un breve istante un sorriso incurva le sue labbra, ma sparisce subito. Credo ci metterà un pò per superare gli eventi di oggi.
Il silenzio si protrae per un' altra manciata di minuti, fino a che non è di nuovo lei a romperlo: < L'uscita è andata malissimo >
Devo ammettere di essere felice di sentirlo, ma perché ne sta parlando proprio ora?
< Ma come? A me sembrava che stessi bene. Cioè... > soppeso bene le parole  < Non che vi stessi spiando, ma visto che dovevo seguirvi, capitava che a volte vi vedessi. E parlavate, ridevate, vi baciavate... quindi credevo... >
Lily mi interrompe con una sbuffata. < Se lo baciavo era soprattuto per farlo stare zitto. Già da quando mi ha raggiunta fuori scuola, ha cominciato a dare di matto: "Lily, sei impazzita? Dove sei stata? Non penserai mica di poter fare come ti pare, io devo dire ai tuoi che ti ho vista..." Per carità, capisco la sua situazione, ma avrebbe dovuto anche fidarsi di me. Alla fine sono riuscita a fargli promettere che non avrebbe detto nulla, ma è stato tutto il tempo a fare domande e a incalzarmi... Non so come ho fatto a mantenere la pazienza per tre ore >
Non so come rispondere, quindi annuisco e basta. La voce di Lea impedisce al silenzio di protrarsi: < Credo dobbiate cambiarvi > ci sta guardando, tiene stretti i pugni e si sforza di mantenere una voce ferma. Butto un'occhiata alla mia tunica e ai vestiti di Lily e noto che, in effetti, sono stracciati in più punti.
< Ma cosa possiamo metterci? > chiede lei.
L' ex Nessuno si avvicina a un armadio e tira fuori tre tuniche nere, uguali a quella che indossava quando ci ha salvati dagli heartless a scuola. < Mettetevi queste. Sono molto resistenti e non si strappano facilmente >
Una volta cambiati, sentiamo la voce di Dale annunciare: < Siamo arrivati alle Isole del Destino >
Il panorama che si stende sotto di noi è quello di una spiaggia tropicale, con tanto di acqua cristallina e palme slanciate. La vegetazione si piega sotto la potenza dei motori quando la Gumship atterra, e la sabbia si alza in un turbine di granelli. Dopo che tutto si è placato, il portellone laterale si apre e io, Lea e Lily scendiamo, mentre Chip e Dale rimangono sulla navicella. < Trovate la serratura e ripartiamo subito > ci dicono.
Da vicino, la spiaggia è ancora più bella. Siamo atterrati in un lato dell'isola che pare disabitato. Le piante crescono rigogliose, nell'acqua nuotano piccoli pesciolini color argento e rosso fuoco, la sabbia è così bianca che quasi riflette la luce del sole. Il caldo è asfissiante.
< Credo che metterci questi mantelli non sia stata una buona idea > dice Lily, che già comincia a sudare.
< Non avevamo altro > risponde Lea, ma anche lui si sta sventolando il viso con una mano. Con un pò di magia raffreddo la temperatura intorno al mio viso, ma risolvo ben poco.
Procediamo il più possibile all'ombra degli alberi. La vegetazione qui è troppo folta e decidiamo quindi di proseguire ancora un pò lungo la spiaggia, alla ricerca di un punto più comodo fra le piante per raggiungere l'interno dell'isola.
< Le Isole del Destino sono cinque> spiega Lea < Dobbiamo controllarle tutte da cima a fondo, non sappiamo dove possa essere la serratura >
Un pò più avanti, c'è uno scoglio che blocca la visuale. Una volta giratici intorno, vediamo i primi segni di civiltà: tre palafitte di legno, collegate da altrettanti ponti, sono state costruite sulla sabbia. Intenta a guardare le onde che si infrangono sulla costa, una ragazza, alta più o meno come Lily, è in piedi lì dove l'acqua, spinta dal vento, incontra la spiaggia. Indossa una leggera maglietta a mezze maniche rosa, un paio di shorts ed è a piedi nudi. Da così lontano e da questa angolazione non vedo nulla del suo viso, eccetto i suoi capelli castani, lunghi fino alle spalle, mossi dalla brezza marittima. Non si gira, non ci ha ancora visti.
Guardo i miei due compagni; Lea sembra nervoso, mentre Lily la osserva curiosa. Comincio ad avvicinarmi. Mi dispiace interrompere un momento che pare così intimo, ma ci servono indicazioni, magari sa perfino dove trovare la serratura. L'ho quasi raggiunta quando si volta verso di me. Da qui vicino posso osservare molti più dettagli: il colore dei suoi capelli è di un castano molto scuro, come anche gli occhi, il naso è piccolo e avrà all'incirca sedici o diciassette anni. Il suo viso mi è in qualche modo famigliare, come se l'avessi già vista o dovessi riconoscerla.
Ora le sono davanti, così vicino che potrei toccarla allungando la mano solo di qualche centimetro. Ovviamente non lo  farei mai, ma lei non è dello stesso avviso. Mi sfiora una guancia con la punta delle dita. Per chiunque, questa sarebbe una situazione a dir poco imbarazzante, se non dire anormale, ma la sensazione di familiarità che provo è sempre più forte e non ci vedo nulla di strano.
Mentre la guardo negli occhi ho un flashback. Ora so dove l'ho già vista. Adesso è più grande, ma non c'è alcun dubbio: è la ragazza del sogno, quella addormentata a terra per cui mi sono ucciso con il Keyblade. E mentre realizzo tutto ciò, un nome si affaccia nella mia mente, mai sentito, completamente nuovo, ma allo stesso tempo è come se facesse parte di me da secoli.
< Kairi... >

Il ritorno del Keyblade [INTERROTTA. VERSIONE RIFINITA IN &quot;OBLIVION&quot;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora