capitolo 2.

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JOHNATHAN
Appena uscito da scuola, ho seguito la macchina di Jessica, almeno penso che si chiami così,ma l'unica cosa che mi importa davvero è scoparmela come tutte le altre.

Perciò scavalcai la finestra e mi ritrovai in una cucina, in cui scrissi un post-It:
Avenue 257.

È l'indirizzo della casa di Samuel, nella quale stasera ci sarà una festa.

Se lei non verrà mi toccherà stare di nuovo con Karen.

JESSICA

20:00.

Presi l'intimo, ed andai in bagno a fare una doccia calda.

Come vestiti optai per dei jeans a sigaretta, una felpa con su scritto obey e le mie amate vans rosse.

Scelsi un trucco leggero. Mi misi matita, mascara e un filo di eyeliner, ci misi tanto tempo perché sbagliai molte volte.

Si fecero le 20:52 e decisi di andare.

"Hei tesoro dove vai?" Mi chiese mia madre cogliendomi alla sprovvista, davanti alla porta.

"Vado a fare un giro nel parco come ogni sera" dissi, sperando di convincerla.

"Okay, attenta perchè oggi sei uscita un po' più tardi.."

"Sisi tranquilla mamma" la salutai con un bacio sulla guancia e andai fuori, accesi internet, cliccai l'app di Google maps e scrissi l'indirizzo.

Penso di esserci, ma non lo so.

É una casa enorme, e sento musica ad alto volume. Ci sarà una festa..
Odio le feste e perciò me ne vado perché 1. Non sono mai andata a una festa e 2. sono da sola.

Feci due o tre passi piu lontano dalla casa, ma qualcuno mi afferrò per un braccio e vidi... Jonathan?

"Finalmente. Quanto cazzo di tempo ci hai messo?" Disse lui dondolando a un centimetro da me, e sentivo puzza di vodka. Mi sembra.

Mi prende per mano e mi porta da un ragazzo che vende bibite.

"Due vodka alla ciliegia" disse lui a un ragazzo dietro al bancone.

"Oh no, te lo scordi, io non bevo"dissi, guardandolo male.

"Oggi si." Mi guardò con un sorriso malizioso.

"Se io bevo, solo e soltanto questo bicchiere, la smetterai di fare lo stronzo?" Ricambio il sorriso.

"Nah. Bevi" ordina.

Lo bevo, e il primo gusto che mi viene sulla lingua è amaro, ma man mano che bevo diventa dolce.

"Un'altro" disse Jonathan.

Dopo due o tre bicchieri, non ricordo bene, i miei pensieri non sono più in lucidi, ma non mi importa così ne chiedo un altro.

"Sicura di volerne un altro? Non mi sembra che tu sappia molto reggere l'alcol" disse Johnathan.

"Ah-ah" risposi io.

Presi il bicchiere ed entrammo in casa.

Appena entrati vidi un gruppo di ragazzi giocare ad obbligo o verità. Riconobbi subito Samuel, il mio migliore amico, e Karen.

"Ehi ragazzi siete arrivati! Vi unite?" Urlò Samuel.
Senza neanche lasciarmi il tempo di rispondere, Johnathan rispose per me: "certo!"

Mi prese per mano e ci dirissimo verso il divano sul quale stavano giocando.

Era il turno di Samuel che doveva scegliere a chi fare obbligo o verità.

Scieglie un ragazzo dai capelli neri.

"Christian!" Urlò Samuel indicandolo. "Obbligo o verità?"

"Obbligo" disse tutto elettrizzato, portandosi alla bocca una bottiglia di birra che aveva in mano.

"Ti obbligo a...baciare Karen."disse Samuel.

Christian, o almeno credo di aver capito che si chiami così, non esitò un attimo e la baciò.

Quindi arrivò il suo turno.
"Johnathan, obbligo o verità?"gli chiese.
"Obbligo"rispose lui.

"Bene, ehm... ti obbligo a baciare Jessica" disse Christian.

"Cosa?!" Ci chiedemmo guardandoci.

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Hei come state?
Se vi piace il libro 'prendimi per mano' continuate a leggere perché ogni giorno pubblichiamo un capitolo.
SIAMO IN DUE A SCRIVERE IL LIBRO.
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(In copertina jessica)

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