JESSICA
Vengo svegliata dalla sveglia, che non vuole saperne di smettere di suonare...
All'improvviso mi alzo, le do un calcio e smette... Cazzo l'ho rotta...
Vabbè non mi importa. Ho un gran mal di testa. Ottimo come secondo giorno di scuola!
Guardo l'ora 7:30. Oddio è tardissimo...
Prendo l'intimo e vado in bagno a cambiarmi.
Oggi c'è educazione fisica quindi scelgo qualcosa di comodo.
Opto per dei pantaloni da tuta e una felpa della OBEY come ieri. Come scarpe metto le mie Air force e scendo a fare colazione.
Noto subito le occhiataccie che mi rivolge mia madre e mi viene in mente ieri sera: L'indirizzo, la festa di Samuel, obbligo o verità, il penetrante profumo di mia madre, lei che mi prende e mi porta in macchina...
I ricordi sono ancora molto vaghi, forse più tardi mi ricorderò meglio...
"Jess" dice mia madre con una voce più calma del previsto... La cosa mi spaventa.
"Ho deciso che andrai al doposcuola" dice solamente.
"Che vuol dire che andrò al dopo scuola?" Chiesi io ancora confusa.
"Vuol dire che ci andrai e basta." Disse lei irritata.
"Ma mamma..." Non mi diede neanche il tempo di continuare che mi interruppe subito.
"Non voglio sentire scuse o suppliche ti ricordo quello che hai fatto ieri e in che condizioni eri" disse lei.
"Non tiriamo fuori ora l'argomento... Non sono in vena di parlarne." Dissi io.
"Bene allora andrai al doposcuola oggi stesso. Chiuso il discorso."disse secca.
Decido di non rispondere e guardo l'ora. 7:50. Cazzo tra 5 minuti devo essere a scuola, e come se non bastasse piove.
Prendo lo zaino, la borsa ed esco.
Ecco... Ho dimenticato l'ombrello... Vabbè vado lo stesso se no rischio di arrivare tardi.
Faccio per incamminarmi, ma sento una voce alle mie spalle:
"Jess, vieni ti accompagno" disse Johnathan quasi ordinandolo.
"Non serve vado da sola" sbotto.
"Se non vieni ti prendo di peso e ti butto in macchina" mi minacciò lui.
"Non lo faresti" dissi io convinta.
"Ah sì?" Non feci neanche in tempo a fare un passo che Johnathan mi aveva già presa in braccio e caricato sulle spalle.
"Lasciami giù!" Urlai dimenandomi.
Per tutta risposta lui rise e mi mise in macchina.
Per l'intero tragitto non parliamo, ed entriamo in classe.
Queste sei ore passarono velocissime e sarei molto sollevata se non fosse che ho il doposcuola...
Appena suona la campanella vado a prendermi qualcosa da mangiare alla macchinetta e poi mi dirigo in aula.
Vedo pochissime persone e tra una di loro vedo... Johnathan?
Faccio per sedermi in un banco vuoto.
"Vieni vicino a me" mi disse lui.
Feci come ha detto.
Appena mi fui sistemata gli chiesi: "che ci fai tu qui?" Lui fece spallucce.
Continuammo a discutere dello strano colore di capelli della prof. Senza neanche accorgerci che stava iniziando la lezione.
"Parker e Hall volete andare dal preside?"
Non so perché ma io e Johnathan ci guardammo un attimo... Mi fece ridere il suo sguardo e scoppiamo in una risata tutti e due.
"D'accordo Parker e Hall subito in presidenza" disse la prof.
Non ho idea del motivo, ma non protestai neanche e ci dirissimo in presidenza.
In uno scalino misi male il piede ed inciampiai, ma Johnathan mi prese al volo.
Mi ritrovai in braccio a lui.
Rimasi un attimo ipnotizzata dai suoi occhi... Ma un attimo dopo mi ricordai in che posizione ero e quindi mi spostai subito.
Andammo in presidenza in silenzio.
"Ragazzi la professoressa Laurens, mi ha riferito ciò che avete fatto e siccome è il secondo giorno, non siete mai stati richiamati e non avete fatto nulla di grave ho deciso di lasciarla passare, ma solo per l'ultima volta... Ora su andate in classe che ho del lavoro da fare." Disse il preside.
"La ringrazio, arrivederla" dissi io.
Johnathan stette zitto.
Arrivammo davanti alla porta della classe, feci per aprire la porta, ma venni interrotta da Johnathan che mi disse:
"Vuoi davvero entrare in classe?"
"A dire il vero no" dissi imbarazzata io.
"Bene" rispose lui sorridendo.
Ci sedemmo e per sbaglio incastrai i suoi occhi con i miei... È fatta. Non posso più scappare.