JESSICA
Ho notato degli sguardi tra Karen e Johnathan...
Non che la cosa mi dia fastidio, assolutamente no.
Lui può uscire con chi gli piace e io con chi mi piace, non so nemmeno perché mi faccio ancora complicazioni.
Tra me e lui non c'è niente.
Eppure quando lo guardo negli occhi mi perdo completamente e sono consapevole del fatto che sono sua.
Non riesco a non essere incantata da quegli occhi color ghiaccio.
Nessuna ci riesce.
È proprio questo che non mi torna io non sono come le altre.
Lui si è già fatto mezza scuola, ma non sono una delle tante, nonostante ci abbia provato.
Con tutti questi pensieri che mi frullano nella testa mi accorgo che è finita l'ora e che l'aula è ormai vuota.
Mi sento chiamare dal prof. che mi dice amichevolmente:
"Parker l'ora è finita". Lo ringrazio con un cenno della testa.
Mi alzo e vedo di fianco a me Johnathan.
"Ti accompagno a casa in macchina" mi dice per la seconda volta con quel tono strafottente che mi da un fastidio...
"No vado da sola." Dico con poca fermezza.
"Finiscila di fare la bambina fuori piove, ti bagneresti tutta quindi decidi o vieni con me o ti metti a nuotare." Dice in tono scherzoso.
Accenno un sorriso, ma mi rifaccio subito seria.
Ha ragione mi bagnerei dalla testa ai piedi. Non ho scelta. Come sempre con lui.
"Ok vengo." Dico io con tono sconfitto.
Fa un sorriso a 32 denti e non tenta di nasconderlo. Mi porge la sua felpa, la indosso e mi rendo conto che mi sta larga. Tanto larga.
Ci avviamo verso la sua macchina nera.
Entro e lo fa anche lui. Fa per accendere il riscaldamento, ma gli blocco la mano improvvisamente e gli dissi imbarazzata, ritirando la mano: "No sto bene cosi.."
E lui fa un cenno con la testa e accende il motore.
A spezzare il silenzio è la sua magnifica voce.
"Da quanto vieni in questa scuola?" Chiede lui.
"Dalla prima"rispondo io.
"Perché ti sei trasferito qui? Prima dove abitavi?"
"Non sono affari tuoi" dice spezzando il semplice, ma piacevole dialogo tra di noi.
"Perché non rispondi mai alle domande su di te?"
"Perché sono cazzi miei ok? Ora vai, siamo arrivati" dice lui.
"Io di certo non prendo ordini da te e poi come fai a sapere dove abito?" Chiedo io irritata.
"Lo so e basta."
Decido di andarmene e lasciarlo lì.
Non so quali erano le sue intenzioni, ma se erano positive ha rovinato tutto.
JONATHAN
Non so perché ho reagito così. Non rispondo mai alle domande degli altri.
Le stavo per dire tutto quello che mi aveva chiesto. Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno e lei mi sembrava la persona adatta.
Ma perché proprio lei? Perché lei e non Karen?
Beh questo è semplice perché Karen è una troia e direbbe tutto a tutta la scuola pur di farsi notare.
Ma perché lei?
Immerso nei miei pensieri arrivo a casa, faccio una doccia e guardo l'ora: 17:02.
Devo essere da Karen alle 18:30...
Non ho voglia di andarci. Faccio per chiamarla ma poi mollo il telefono.
Le do buca direttamente. A me non frega un cazzo di lei e a lei non frega un cazzo di me.
Quindi viviamo tutti felici e contenti.
Mi vesto per andare fuori a fare una passeggiata.
