Era circa mezzora che ero sveglia, e avevo iniziato a girare per l'appartamento.
Dopo essere andata in bagno, per darmi una sciacquata e cambiarmi.
Andai nel salone e notai la parete piena di poster di Ed e di Jay-Z.
Di fianco la televisione, c'erano varie pile di cd e spartiti. Sul divano c'era poggiata una chitarra classica con 2 corde rotte, andai per toccarla e arrivò Genn sbadigliando. "Buongiorno Genn" dissi leggermente imbarazzante, lui ricambiò il saluto sorridendo e mi invitò a seguirlo in cucina per fare colazione. "Scusa, ma perché un tipo come te indossa un pigiama giallo pulcino?" Chiesi ridendo, mentre lui faceva la moka. "Perché è l'ultimo che mi è rimasto, dovrei fare la lavatrice, ma ho finito l'ammorbidente" disse tra uno sbadiglio e un'altro. "Ah, bene, vado un attimo a prendere il telefono, meglio se avviso mia nonna" dissi per poi alzarmi e andare in camera.
Presi io telefono e chiamai nonna.
"Nonna ciao"
"Ma dove ti sei andata a perdere"
"No ho dormito da un'amica perchè quando sono tornata a casa non c'eri"
"Si un'amica, certo... Comunque io sono a casa, puoi tornare quando vuoi adesso". Ci salutammo e chiusi.
Tornai in cucina da Genn, dove si era diffuso un buonissimo odore di caffè.
Genn mi porse una tazza e si mise seduto di fronte a me.
"Parlami di te" disse poggiando i gomiti suo tavolo.
"Non c'è nulla di interessante su di me" risposi ridendo.
"A me non sembra così, comunque, voglio conoscerti, che ne dici se qualche volta ci vediamo?" Mi chiese grattandosi la nuca.
Non sapevo cosa rispondere, alla fine mi interessava Genn, mi incuriosiva, conoscerlo sarebbe stato bello.
Ma ero un po' incerta. In una settimana erano successe troppe cose, avevo bisogno di tempo per metabolizzare il tutto. Ma allo stesso tempo avevo bisogno di una scossa nella mia vita, di un cambiamento, e sentivo che Genn era la persona giusta per realizzare ció.
"Si, per me va bene, magari per ora ci scambiamo i numeri, per tenerci in contatto" affermai sorridendo.
Come detto, ci scambiammo i contatti e poi andai a prendere le mie cose nel bagno per andare.
"Grazie Genn, io ora devo andare, non voglio creare troppo disturbo"
Genn si giró e si mise a ridere.
"Secondo te ti lascio andare? Di domenica mattina sai quanti ubriachi ci saranno in strada, se ti succede qualcosa?" Disse Genn, che in quel momento più che Genn, sembrava mia madre, ed era inquietante.
"Mi vado a mettere le scarpe e poi ti accompagno, non ribattere, tanto si fa come dico io" continuò per poi andare a prendere le scarpe.Una volta in macchina, parlammo poco. Ci furono molti silenzi imbarazzanti, così decisi di accendere la radio. Partì Rape me dei Nirvana, io non sapevo nemmeno una parola, mentre Genn, non sbagliava una virgola. Ed era anche molto, molto bravo.
"Genn, volevo chiederti, ho visto che hai una chitarra a casa, e vedo che sei anche bravo a cantare, non dirmi che ho vicino una pop star, ah?" Domandai ridendo. Lui si girò e sorrise, sussurrando "magari", e continuando "io e un mia amico suoniamo ogni tanto, a casa, in qualche piccolo locale, facciamo qualche concorso, ci piacerebbe fare qualcosa per io futuro, vorremmo continuare a suonare, avere dei fan, fare concerti, ma vedo tutto molto lontano, se non inesistente".
Lo guardai negli occhi, occhi pieni di sogni. "Prima o poi dovrai farmi sentire qualcosa allora".Era passata un'ora da quando Genn mi aveva accompagnata a casa.
Mi annoiavo a morte. In genere parlavo a telefono con Sarah in questi casi. Ma ormai Sarah faceva parte del passato.
Decisi che io e lei non avremmo dovuto avere più nulla a che fare. Penso che per lei la nostra, sia stata solo un'amicizia di convenienza.
Decisi di andare un po' su Facebook, nella home c'erano solo foto della festa dell'altra sera. In alcune foto c'erano ragazzi mega ubriachi, in altre c'erano foto delle ragazze del coro della chiesa.
Poi c'era una foto di Sarah, con quel ragazzo, dove si baciavano. E sotto c'era scritto "alla faccia delle invidiose, affoghiamo i brutti ricordi nei drink, anzi affoghiamo anche le amiche false".
Scoppiai a ridere. Quanta pena. Come ho fatto ad essere sua amica? Come facevo a passare le giornate con lei? Ad uscire con lei? Decisi di lasciar perdere e andai a vedere un film. E per la milionesima volta misi Divergent.Finito il film, finiti i pop corn, presi il telefono e stranamente trovai una ventina di messaggi. In genere non mi fila mai nessuno.
Aprii quello di Sarah, "ehi comunque avevi ragione su quel ragazzo, fa pena come dicevi tu, meglio Luca, baci" quanto poteva essere malata questa specie di ragazza?
Poi ne trovai uno da Genn, e mi venne una strana sensazione alla pancia, una sensazione che non provavo da molto molto tempo. "Ehi, che ne dici se oggi ci vediamo al bar?" Diceva il messaggio. Risposi con un okay e andai di sopra a cambiarmi, dal momento che era gia abbastanza tardi. Aprii l'armadio e presi una felpa bordeaux e uno jeans nero con qualche strappo, li indossai e andai in bagno.
Sciolsi i miei capelli e misi giusto un pó di mascara. Andai in cucina afferrai telefono e soldi, e uscii di casa.Ero al bar da dieci minuti, ma di Genn nemmeno l'ombra. Questa sarebbe potuta essere la seconda buca in una settimana, e se fosse stato così avrei potuto anche dire ciao alla mia via sociale per passare le giornate davanti al computer a ingozzarmi di ciambelle.
Proprio mentre immaginavo questa scena stupida, entró un Genn tutti bagnato a causa della pioggia.
"Scusa il ritardo, ma ho a avuto un imprevisto in famiglia" propri mentre stavo per risponderlo, arrivó il cameriere, così ordinammo due birre.
Quando il cameriere andó via continuai la conversazione. "Nulla di grave vero?" Chiesi cercando, e fallendo, di non intromettermi troppo.
"No niente di grave, i miei zii sono venuti a casa mia, e mia cugina è rimasta chiusa in bagno, non riuscivamo ad aprire la porta e abbiamo dovuto trovare qualcuno capace ci rimediare" disse ridendo.
"Bene, povera, si sarà spaventata"
"Spaventata? Ha 17 anni, come te, dovresti conoscerla forse" rispose Genn.
"E chi sarebbe? Dimmi il nome"Chiesi, e nello stesso momento arrivó il barista con le birre, Genn fece un sorso e poi rispose.
"Non so se la conosci, si chiama Sarah, fa il classico come te".Ciao a tutte:)
Questo capitolo non è affatto il massimo, scusatemi.
Se non ho aggiornato da una vita è per vari motivi, perchè internet mi sta andando malissimo, sono stata piena di interrogazioni e altri motivi.
Ora che ci saranno le vacanze pubblicherò spesso.
Prossimo capitolo intorno alle 70/100 visualizzazioni.
Alla prossima:)

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Bad habits|| Genn Butch
FanfictionKatia, una ragazza apparentemente forte, irascibile, determinata e con un passato tragico alle spalle. Genn, un ragazzo che vive bella penombra, che vorrebbe provare ad essere aperto e socievole, ma la sua misteriosità fa paura alla gente, ed è prop...