Il Tempio era esattamente come la ragazza se lo ricordava: maestoso, immenso, alto. Le scappò un sorriso, ricordandosi i momenti passati ad allenarsi in quella magnifica struttura. In fondo aveva avuto l'onore di allenarsi insieme a Maestri come Windu e Yoda senza dover diventare una Jedi, cosa che pochi, se non nessuno, potevano vantare. Accelerò il passo quando notò che Qui-Gon ed Obi-Wan erano già molto più avanti di lei, che si era persa ad ammirare la figura del Tempio. Lasciò che anche la Regina, insieme a Padmé e le altre ancelle, la superassero e poi fece qualche passo verso il Tempio. Una voce squillante dietro di lei la fece sobbalzare: «Questo es el edificio maxi big che abbia mai visto!»
«Ah, non hai ancora visto l'interno.»
«Io non potes entrare, ma credo es maxi accogliente!»
«Già, maxi maxi accogliente.», ripeté lei, sospirando. Il lucertolone le tese la mano. «Jar Jar Binks, milady.»
Herzebeth lo guardò incerta, poi ricambiò la stretta, schiarendosi la voce, e pronunciò il suo nome: «Herzebeth.»
«Tu es stata aqui una volta?»
Lei annuì. «Quando ero più piccola sono stata portata qui da Qui-Gon Jinn. Ci ho vissuto per qualche mese.»
«Porquoi tu es andata via?»
«E'... una storia troppo lunga da raccontare. Ho avuto qualche problema.»
Lasciò che Jar Jar raggiungesse la scorta della Regina per andare con lei in un palazzo vicino, dove sarebbe stata al sicuro. Attese lì fuori qualche minuto, finché Anakin non uscì. Fece una corsetta per raggiungerlo, un momento prima che salisse sulla nave per salutarlo. «Cosa ti hanno detto, Anie?»
Lui fece spallucce. «Non sono d'accordo sul mio addestramento, credo.»
«E perché?»
«Il Maestro Yoda sente una grande paura in me.»
Herzebeth gli mise le mani sulle spalle. «La paura è un sentimento onnipresente. E' normale che tu ne abbia, sei stato catapultato qui da un momento all'altro.»
«Ma il Maestro dice che la paura conduce...»
«...alla rabbia, la rabbia all'odio, l'odio alla sofferenza e tutto ciò conduce al Lato Oscuro.»
Il bambino annuì, tirando su col naso. Herzebeth gli fece alzare la testa e lo guardò negli occhietti tristi: «Anakin Skywalker, tu diventerai un grande Jedi.»
«Ma...»
«Ti fidi di me?»
«Sei stata sempre una buona amica. Sì.»
La donna gli sorrise e gli diede un bacio sulla fronte. «Vai, piccolo Jedi. Aspettano solo te!»
Anakin corse verso la nave della Regina, si girò e le sorrise. Herzebeth ricambiò quel sorriso e lo salutò con la mano finché era sicura che poteva vederla.Sì, Anakin Skywalker: diventerai un grande Jedi.
Un brivido le percorse la schiena.
Ce ne andiamo.
La voce di Qui-Gon le risuonò nella testa quando calpestò il bel pavimento della sala d'entrata del Tempio. Proprio lì il Maestro aveva pronunciato quelle parole, cinque anni fa. Lo rivide in quel punto, inginocchiato davanti ad una ragazzina che stringeva i pugni e strizzava gli occhi per non piangere. Scosse la testa e le scappò una risata a quel pensiero, guardando poi con la coda dell'occhio gli Iniziati e i Padawan che erano in attesa di ripartire che la fissavano curiosi. Che stupida che era stata, Qui-Gon non poteva mica restare lì per lei, era comunque un Maestro Jedi, uno dei più forti. Sorrise ad un Iniziato che le si era avvicinato e che guardava quella figura avvolta in un mantello nero, con le mani completamente nascoste nelle maniche e con il cappuccio calato in testa: «Sei una Sith?»
Herzebeth scoppiò a ridere di fronte a quella domanda posta con così tanta innocenza. Si tolse il cappuccio e alzò le mani. «No, sono solo una ragazza che un tempo studiava qui. Come ti chiami, piccolo?»
«Zett. Quindi sei una Jedi?»
«No. Non sono né una Jedi né una Sith.»
Notò che il bambino aveva qualche difficoltà nell'elaborare il concetto: «Ma se uno non è un Sith è un Jedi. E se uno non è un Jedi è un Sith.»
«Non si vive di assoluti! I Jedi sono bianchi, i Sith neri e, in un certo senso, io sono grigia, ecco.»
«Ma grigio chiaro o scuro?»
Herzebeth gli sorrise e alzò gli occhi al cielo. Beata giovinezza. «Chiaroscuro.»
L'Iniziato assunse un'aria seria e se ne andò scuotendo la testa. Herzebeth alzò lo sguardo e vide Obi-Wan dall'altra parte che assisteva allo spettacolo. La risata si ridusse ad un lieve sorriso, abbassò lo sguardo e decise di concentrarsi su due busti di bronzo di due Perduti che non conosceva, piuttosto che reggere lo sguardo di Obi-Wan. Aveva esagerato, prima, non avrebbe dovuto farlo. Le venne in mente quando Darth Tyranus usò quel potere su di lei, sotto il suo consenso, per verificare se funzionasse. Si sentì spogliata, debole, in qualche modo sola. Voleva bene ad Obi-Wan e il solo pensare di averlo fatto sentire in quel modo le faceva venire i sensi di colpa. Se non voleva dirglielo perché strapparglielo con la forza? Sentì la sua presenza avvicinarsi, ma non si girò. «Fa sempre bene al cuore vedere dei bambini così ingenui. E pensare che loro diventeranno, un giorno, Cavalieri e Maestri.»
La ragazza non rispose, continuando a guardare il busto in bronzo e i lineamenti gentili di quel volto scolpito. «E' un Perduto, lo conosci?», le chiese il Padawan nel vano tentativo di farla parlare. Lei scosse la testa. «Nemmeno io. Non capisco perché chi fa questi busti si ostina a non mettere il nome del raffigurato sulla colonna.»
«Forse perché non vogliono ricordare.»
Obi-Wan sorrise, fiero di averla fatta parlare. «Probabile, ma non sarebbe molto nobile da parte dei Jedi, non credi?»
Herzebeth si guardò attorno, stando bene attenta a non girarsi. «Non è detto che un Ordine nobile lo sia in tutto.»
«E' una strana osservazione.»
«Me ne rendo conto.»
«Herzebeth, ti andrebbe di girarti e guardarmi negli occhi mentre parliamo?»
Lei, con riluttanza, si girò. Obi-Wan notò che le guance pallide avevano assunto un colorito roseo acceso. «Perché arrossisci?»
«Credo... credo che io ti debba le mie scuse.»
«Herzebeth, non importa, sul serio. Ho esagerato io nel reagire, non dovevo andarmene così.»
Lei scosse la testa e abbassò gli occhi. «Ehi, vieni.»
«Dove?»
«Ti voglio mostrare una cosa. Questo busto me l'ha ricordato.»
Obi-Wan le tese la mano. Herzebeth la guardò e allungò lentamente la sua, sorridendo quando sentì le dita calde del ragazzo appoggiarcisi. Lui la strinse e si diresse verso la biblioteca del Tempio.
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Shared Fate
Fanfiction«Mi hanno mandato ad uccidervi, Qui-Gon Jinn. Voi e il vostro allievo.» La giovane Sith Herzebeth fa conoscenza del Maestro Jedi e del suo Padawan. Un legame che inizia quando lei e Obi-Wan erano ancora ragazzini e che si intreccia fino al ritorno d...