Cap 9 - Roma brucia

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Mio padre non era d'accordo con la mia scelta, ma dovevo trovare Mark.
Andai da Jiulia, e gli dissi - Jiulia, amore. Mark mio fratello si trova in Italia, ho deciso di andarlo a trovare. - Jiulia era al quanto perplessa al riguardo, come biasimarla, del resto non gli avevo mai detto che avevo un fratello, tanto meno della mia famiglia. Stupita rispose - Lour, non mi avevi mai parlato di tuo fratello. A dire il vero non mi parli mai dei tuoi genitori. -
Non potevo dirle nulla, non potevo mettere ancora la sua vita in pericolo per colpa delle mie origini. Dovevo creare una bugia colossale, ma non volevo che il nostro rapporto fosse basato su bugie. Ma neanche dirle la verità, anche se un giorno dovrò farlo. Ero con le spalle al muro, ma non avevo altra scelta. Afferai le sue mani, guardandola negli occhi. - Jiulia, al di là delle montagne c'è una grotta, al cui interno vi troverai uno specchio. Esso, riflette l'immagine della persona, solo se ella è pura di cuore. Poi lo stesso scomparirà nel nulla, e mostrerà la strada verso un regno magico. - Il suo sguardo, il suo volto era come una persona che guarda un pazzo, che farfuglia parole senza senso. Cosa mi sarei dovuto aspettare. Gli scappò un sorriso, e rispose - Lour, pensi che io sia stupida o cosa? Mi parli di portali e di un regno magico, una bella storia, ma non sono più una bambina. Vai pure da tuo fratello, non posso impedirti di non vederlo. - Forse era giusto così, la verità su tutto avrebbe sconvolto la sua vita e di conseguenza il suo modo di vivere. Dopo aver preso tutto il necessario per partire, mi dirissi all'aeroporto, Jiulia mi salutò con un bacio. L'inizio del nuovo anno l'avrei passato da solo.

Credevo che tutto mi fosse dovuto. Ma un giorno mi svegliai, e capì che niente lo era, e che se volevo qualcosa lottare.

《Roma》


Mi trovavo a Roma. Il guardiano di Itagar mi aggiornava costantemente degli spostamenti di Mark, e io ero sempre un passo avanti a lui. Mi trovavo al Colosseo, di fronte a me vedevo una struttura imponente, una gran cerchia di archi. Tutto intorno, giacciono pietre infrante, Pietre massicce che poggiano l'una sull'altra. Con dei fori tutt'intorno, la visione di questa imponente struttura e del clima festivo rendeva tutto stupendo, ma ero lì per trovare Mark. Si stava dirigendo nelle catacombe sotterranee di Roma, lunghissimi cunicoli scavati sotto la città, questo mi faceva pensare che avesse trovato qualcosa, oppure doveva risvegliare qualcosa. Mi stavo per dirigere verso i sotterranei, ma ero stato fermato brutalmente da cinque uomini. - Il vigliacco, manda i suoi uomini? - urlai ai soldati che mi avevano placcato, poi uno di loro si avvicinò a me dicendo - cosa credevi? Di averla fatta franca? ti abbiamo sempre seguito, cosa cerchi a Roma? e dov'è la creatura con quattro arti che ti sei portato dietro? - questi uomini erano molto determinati, Non potevo affrontarli tutti.
Ma avevo poco tempo, Mark stava pianificando qualcosa, cosa ci faceva lì? Perché in un posto così macabro. Poi un boato assordante paralizzó tutti, come una bomba che esplode. Quei soldati accusavano me del terribile scoppio che ci fu a pochi isolati da noi. Altre tre esplosioni avvennero contemporaneamente, come a tracciare una retta che spaccasse in due il centro di Roma. Nel caos che si creò ne approfittai per scappare dagli uomini che mi davano la caccia. Le persone urlavano disperatamente, molti furono coinvolti nell'esplosioni, Mi sentivo impotente. Le fiamme e il fumo avvolgevano ormai l'intera zona circostante. Vedevo una sagoma nella polvere, un uomo alto e possente, era lui. era Mark. Dopo anni, il bambino maledetto sotto la notte di luna rossa tornò, e come la profezia diceva, esso porterà il caos, e così fu. Nei miei sogni Mark appariva come un amico sempre pronto a sollevarmi, sempre a motivarmi e influire su di me. La persona che mi trovavo di fronte era un uomo oscuro e malvagio, come se l'anima gli fosse stata strappata via, un uomo che bramava la sete di vendetta. Era pronto a sporcarsi le mani di sangue. Le sue spalle portavano cicatrici profonde, il suo sguardo era rivolto su di me. I suoi occhi erano castani e penetranti, i suoi capelli mossi e lunghi fino alle spalle, con una folta barba. La sua carnagione era scura, e portava il marchio sull'addome. Il marchio simboleggiava ciò che era. Con un tono calmo mi disse, - Lour, credevi che mi fossi scordato di Itagar? Ho causato io le esplosioni. Ciò che mi serve si trova all'intero del Colosseo, questo è stato solo un diversivo. - Mark non ragionava sulle conseguenze che avevano prodotto le sue azioni, era come se fosse uno psicopatico. Gli urlai contro e gli dissi - guardati intorno, cosa credi di fare oltre a quello che hai già fatto? Pagherai per questo. - La sua inespressività mi faceva capire che non si sarebbe fermato di fronte a nulla. Poi si mise a ridere, una risata isterica, e disse - prenderò la maschera dello spettro, che mi permetterà di entrare nel regno anche se il mio cuore non è puro. Coprirà la mia persona, l'unico oggetto che mi permette di varcare quel maledetto confine del regno, così avrò la vendetta con l'uomo che mi ha esiliato. E per fare tutto ciò Roma cadrà, o per lo meno una parte. - Mark voleva uccidere nostro padre, voleva far crollare il regno che per anni aveva accolto le persone che ne avevano di bisogno, dando loro una seconda vita terrena.
Un gesto egoista. Ad ogni modo dovevo fermare Mark. Le forze dell'ordine non mancarono ad arrivare, pensavano ad un attacco terroristico, eravamo sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi della mia amata Jiulia. Puntai il dito verso Mark urlandogli contro. - Mark è questo ciò che volevi? Rifletti per un attimo, ascoltami, o sarò costretto ad ucciderti. - dovevo fermare Mark a Roma, non potevo permettergli di proseguire oltre, anche uccidendolo. Ma lui se ne infischiò delle mie parole, rispondendo - Lour, non mi limiterò a distruggere quel misero regno, troverò il cuore di cristallo, ponendo fine a tutto ciò che hai di più caro. - Perché Mark cercava anche il cuore di cristallo? Quale potere racchiudeva? Nonostante avessi trovato l'angolo di pace con la persona che amavo, qualcosa doveva trascinarmi in fondo, nell'oscurità.
La vita ci porrà davanti sempre due strade, in qualsiasi occasione. Esse si presenteranno in modi diversi, ma quello che realmente conta e rimanere nella luce, e non farsi travolgere dall'oscurità.
Mark alzò la mano sinistra, e sollevò una fiammata che avvolgeva l'intera zona. Impedendo alle forze dell'ordine di oltrepassare. Avevo perso la pazienza, e i modi diplomatici erano inutili con una mente come la sua. Iniziai a seguirlo, perdendoci alla vista di tutti grazie alle fiamme che ci avvolgevano.
Lui ne approfittò per prendere la maschera dello spettro. Respirare mi era quasi impossibile, la stessa cosa non si poteva dire di Mark. Non riuscivo più a proseguire. Le macerie avevano ostruito il percorso. Mark prese la maschera, e tra il fumo scomparve.

Lour: Il cuore di cristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora