capitolo 5

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La testa poggiata sul cuscino freddo , il mio corpo coperto da un tessuto ruvido completamente nero ... parecchio scomodo. Gli occhi appena aperti e niente luce bianca. Fortunatamente....

mi sono appena svegliato e sono circondato d'apparecchi dall'uso a me ignoto e parecchio terrificanti. Sono solo in questa stanza , il che non mi rassicura. Mi alzo dal letto e incuriosito comincio ad ammirare questi oggetti tanto improbabili da incutermi terrore. Ce ne sono tanti ma uno in particolare cattura la mia attenzione . Due assi di legno poste a formare un "x" perfetta , risollevate dal terreno grazie all'utilizzo di un appoggio in legno più scuro.

< è un cavalletto...> una voce dietro il mio collo mi fa sussultare .... ma rimango comunque in silenzio. < era uno strumento per infliggere una pena corporale affine alla flagellazione, meno grave del tratto di corda>. A quelle parole mi raggelo ... che strumento interessante ...

Stan si avvicina a me notando il mio senso di assurda curiosità e continua a parlare ..

< Il reo era legato a questa sorta di banco su cui era piegato mostrando la schiena al flagellatore, da cui veniva colpito con uno scudiscio.... > indica l'apparente frusta posta nel punto in cui le due assi si incontrano. < Questa pena era in uso a Roma fino all'ottocento e per i ladri prevedeva una pena da 15 a 30 battiture> mormora schifato. Mi giro con occhi spalancati dopo aver' appreso realmente l'utilità del cosi detto " cavalletto "...

lui , indifferente continua a girare tra gli oggetti di tortura ed io prontamente.... lo seguo.

si ferma dinanzi ad un piatto metallico rotante, montato orizzontalmente al pavimento.

corrugo le sopracciglia confuso < cos'è ?> chiedo titubante.

< Questo disco veniva ruotato da uno o due torturatori, usando una manovella. La vittima era fissata sul disco rotante con delle catene alle braccia e alle gambe. A causa della forza centrifuga, la vittima soffriva di disturbi dell'equilibrio, disturbi circolatori e vomito.> sospira e allontana lo sguardo dall'oggetto in questione

< La tortura con questo apparato non provocava sempre danni visibili o gravi, era impiegata principalmente negli interrogatori di persone privilegiate. È quindi considerata un'antica forma di tortura bianca...> mormora pensieroso < Non riesco a capire perché al padrone piaccia tutta questa roba > dice in tono rassegnato.

< A quale scopo tiene questi oggetti qui? > chiedo un po' impaurito da quella che potrebbe essere la risposta.

< Al padrone piace collezionare oggetti simili appartenenti a i diversi periodi storici che ... diciamo lo hanno da sempre affascinato > sorride fra se e se

< imparerai a guardarli con occhio diverso , tranquillo> mi sorride dolcemente notando il mio sconcertamento a riguardo .

Mi guardo in torno e noto solo ora che il letto dev'essere stato aggiunto in seguito dato il suo inusuale utilizzo e posizionamento in questa stanza. Le pareti azzurre rendono stranamente più confortevole questo luogo.

< Perché mi trovo in questo posto?> chiedo accennando un gesto all'intera stanza .

< Sei svenuto, Harry> mi dice in tono serio < Quando ti abbiamo dato la lettera tu hai letto ad alta voce?> chiede mentre si siede vicino a me alla base del letto.

< si ... > rispondo timoroso e confuso più che mai.

< la porta che si è creata nella tua stanza ... non si sarebbe dovuta aprire ..> mormora rabbuiato

< Nessuno ha libero accesso alla camera del monitoraggio dei sentimenti senza la compagnia del padrone...> mormora guardandomi negli occhi < proprio per questo motivo tu sei stato portato qui>

mi accarezza il braccio in modo da scoprirlo dalla manica e così alzarmela prendendomi il polso.

< siamo stati buoni con te > sorride ironico < mentre sei svenuto il padrone a incaricato l'inserviente che ti ha trovato di stabilire che il tuo corpo sia...> mormora sempre con tono velenoso < completamente a disposizione del padrone > ridacchia a bassa voce. Aumenta la pressione sul mio polso procurandomi un forte dolore dato da un istantaneo livido creatosi proprio sotto il premere dei suoi polpastrelli. inizialmente un livido che solo ora mi accorgo .... inizia a prendere forma uno strano simbolo ...

un occhio stilizzato .... in modo parecchio inquietante ...

delle piccole lacrime a gli angoli degli occhi per il dolore che subisco. mi trema il labbro e il punto marchiato arrossisce appena. Stan allenta la pressione allontanando il dito. Il dolore è forte ... essere marchiati con un ferro di cavallo incandescente sarebbe una sensazione migliore se non uguale ...

una lacrima solitaria vaga sulla mia guancia e solo quando ricade sulle mie gambe scoperte mi spavento. Lacrime nere fuoriescono dai miei occhi .....

Stan prende una fiala dal comodino nero appena comparso grazie all'usilio delle sue parole di cui non ho ascoltato il contenuto. Mentre la goccie scure mi bagliano il viso lui le raccoglie con la fiala sospirando dispiaciuto.

< c-cos'è>mormoro asciugandomi gli occhi spaventato come un bambino

< inchiostro, Harry ...> sorride amaramente < IL nutrimento dei nostro inservienti ...

Non è mai capitato che uscissero lacrime talmente scure da essere nere dagli occhi dei nostri pazienti ...

sei un caso unico Harry > mormora un po' titubante mentre mi spinge lievemente per farmi ricadere sul materasso < Ora dormi, signorino> ridacchia andandosene con la fiala in mano e richiudendo con un tonfo pesante la porta.

Ma io non ascolto .. il dolore è ancora costantemente presente . Quasi divulgandosi per tutto il resto del corpo ... . Tanto da paralizzarmi e senza accorgermene mi addormento con il cuore sempre più veloce ... sempre più pesante ... ma non quanto il dolore...









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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17, 2016 ⏰

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