2. Mare.

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Quanto odio il mare.
Ci sono poche cose che odio così tanto.
Tra queste, avere tanta gente intorno.

E oggi sembra essere la mia giornata, perché oltre ad essere stato costretto da Alessio a venire in spiaggia, mi ritrovo anche circondato da un marasma di persone, famiglie, coppiette, gente di cui insomma non me ne importa niente.

Mi sento una cotoletta, seriamente.
Pieno di crema solare protezione 50, con il sacro terrore di abbronzarmi e perdere così la mia sfumatura color mozzarella, sono anche sporco di sabbia, e ho prurito dappertutto.
I miei amici sono andati al bar, io sono sotto all'ombrellone, a fumare. Spengo la sigaretta nella sabbia e metto le infradito. Se devo stare al mare almeno voglio fare un bagno come si deve.

Entro nell'acqua gelida, e un lungo brivido mi percorre la schiena, ma insisto e mi immergo fino al collo.
Prendo una boccata d'aria e vado sott'acqua.
I miei capelli biondi, che si sono allungati molto ultimamente, mi fluttuano intorno al viso, il sale mi brucia gli occhi, ma non fa niente. Contemplo il blu dell'acqua, il riflesso lontano della luce solare, i rumori del mondo esterno che mi giungono attutiti.
Vorrei restare così per sempre, in questo limbo lontano da tutti, ma i polmoni esigono ossigeno, gli occhi pieni di acqua salata implorano una tregua.
Riemergo, e la prima boccata d'aria è fantastica.
Mi immergo ancora e ancora, desiderando di annullarmi nell'acqua, sciogliermi nella schiuma e tornare sulla spiaggia sotto forma di spuma bianca. Ma non posso, lo so.

Appena cerco di risalire in superficie, qualcosa mi blocca sott'acqua. Ho una mano che mi tiene la testa, e per quanto mi muova non riesco a liberarmi.
Quando sento di non riuscire più a trattenere il fiato, che l'acqua sta ormai per entrare nei miei polmoni, la mano lascia la presa e riesco a risalire, sputacchiante e ansante.

"Anto', ma si scem?" Sento Alex urlare.

"Era solo uno scherzo..." si difende un suo amico, Antonio.

"Sto bene, Alex, non fa niente."

Salto addosso ad Antonio, e nuotiamo avvinghiati sott'acqua.
Riemergiamo, ridendo e sputando acqua salata.

"Meglio se uscimm, qua sennò ci scappa u muort"

Alex ci trascina praticamente fuori dall'acqua, e io mi stendo al sole, le cuffiette nelle orecchie e il sapore del mare addosso.

Okay, fa schifo, ma sono in macchina, direzione Napoli, e sto morendo di sonno.
Buon Natale genteee! Si, se ve lo state chiedendo, sto parlando da sola, con 15 visualizzazioni immagino che non molta gente leggerà questi scleri da folle. Ciao a tutti, e grazie.

giobutch

One shots || Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora