13. Libero.

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L'altalena ondeggia lentamente, con un cigolio sinistro e insistente.
Fa freddo, ma a me non dispiace, il freddo mi fa sentire vivo.

Infagottato nella solita giacca nera, con il cappellino di lana calato sulla fronte e le cuffie nelle orecchie, sembro una presenza demoniaca, che infesta un parco giochi come uno spirito inquieto infesta un castello.

Intorno a me, bambini schiamazzano e si rincorrono, turbando la quiete del posto.
"Genn, è un parco, è normale che ci siano i bambini, sei tu l'intruso, qui."
La solita voce, nella mia mente, che non fa altro che ricordarmi che sono io ad essere fuori posto, non gli altri.
Sono io ad essere sbagliato, a non sapere mai cosa dire, cosa fare.
Sono io che rovino la vita a tutti quelli che incontro, che non so mai come comportarmi.
Ma per una volta, questi pensieri non mi fanno piombare nel solito vortice di disperazione e autocommiserazione.
Mi sento arrabbiato, con il mondo che fa di tutto per non farmi sentire a mio agio e anche con me stesso, che non ci provo nemmeno.
Perché ormai ho capito di essere diverso dagli altri.

E la solitudine ha lasciato il posto a qualcos'altro.
Qualcosa che non sapevo di poter provare.
Libertà.
Non so se sia vero, ma mi aggrappo a questo pensiero con tutte le mie forze.
Non posso più soffrire.
Non voglio più soffrire.
Se non esisto, se sono una presenza eterea, nessuno può farmi del male.
È tutto ciò che voglio, tutto ciò che posso desiderare.
Essere intoccabile.
Essere solo, ma essere forte, come non lo sono mai stato, come nessuno è mai stato.

Ho passato la vita a preoccuparmi di cosa gli altri pensassero di me, senza mai soffermarmi a pensare a ciò che io penso di me stesso.
E capisco di essere fiero.

Sono diverso dagli altri, da quella massa informe.

Tutti uguali, tutti bloccati alle apparenze.
Ma io no.
A lungo sono stato male, cercando di capire cosa non andasse in me.
Ma non capivo, non trovavo nulla.
Sono io, o sono tutti gli altri?

Ho passato la vita sperando di essere qualcun altro, di essere come gli altri.
Ma ora, ora ho capito che devo solo essere me stesso.
E, essere diverso, essere uno stranger, può significare essere migliore.






Ce l'ho fatta ad aggiornare.

Mi sono arrivati messaggi di insulti, in cui alcune persone mi dicevano che ciò che scrivo non ha senso e cose così.
Se non vi interessa, se siete qui solo per criticarmi, vi consiglio di cercare un'altra storia.
Non credo proprio che tutti riescano a capire ciò che penso e di conseguenza ciò che scrivo, ma grazie per chi vota e commenta.
E grazie anche per 3.4K visualizzazioni.

giobutch

One shots || Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora