10. Genn & Alex

419 30 7
                                    

{Ci tengo a sottolineare che questo capitolo, come tutti gli altri del resto, non influenzerà i successivi. Ogni pezzo è indipendente dagli altri.
Vorrei sapere cosa ne pensate perché ho deciso di provare qualcosa di nuovo.}

Faccio scivolare lo sguardo lungo la sua figura, il taglio della mascella, le labbra che si muovono accompagnando la chitarra, gli occhi concentrati sullo spartito, la fonte appena aggrottata. E poi le sue dita, che corrono veloci sulle corde, il piede destro, che batte il ritmo.
Non riesco ad impedire al cuore di aumentare il battito e alla testa di girare e di diventare leggera.

"Allora? Che ne pensi?"
La voce di Alessio mi riscuote, e distolgo lo sguardo appena in tempo, evitando che mi becchi a fissarlo.

"Bellissimo." Mi sfugge "la canzone." aggiungo, arrossendo appena.
Fortunatamente Alex non mi stava guardando.

"Ale', io vado, devo comprare le sigarette"

"Vabbuo'."

Non riesco a voltarmi, a dargli le spalle ed andarmene.
La sua figura mi attrae irresistibilmente, contro la mia volontà. Con uno scatto, mi giro velocemente e mi allontano scuotendo appena la testa.

Mentre cammino per la strada mi sembra di vederlo dappertutto. Nei ragazzi che aspettano gli autobus, in quelli chiusi nei bar, in quelli che semplicemente, come me, camminano.
Non voglio mentire a me stesso, sono stato con troppe ragazze per ignorare il batticuore, la follia che ti spinge a cercarlo in mezzo alla gente.
Non voglio neanche cercare di capire quando è iniziato tutto questo.
Probabilmente è dall'inizio, da quando mi ha teso la mano la prima volta, imbarazzato, mormorando "piacere... Alessio Iodice", da quando mi ha guardato male perché rifiutavo di stringergliela e presentarmi a mia volta.
Pensando a come ero all'epoca, mi viene da ridere. Ero chiuso, evitavo ogni contatto con altri esseri umani, e Alex rappresentava solo l'ennesimo ostacolo da superare. E pensare che pochi anni dopo sarebbe diventato il mio migliore amico, la persona di cui mi fido di più, quella che conosce ogni cosa di me, anche quello che io non so.
È cambiato tutto. Non riesco a vederlo più come un semplice amico.
Non so se si chiami amore.
Per me è semplicemente bisogno di lui, non importa il nome che gli viene dato. Ho necessità di averlo vicino, di sapere che qualsiasi cosa succeda lui rimane un punto fisso intorno al quale costruire tutta la mia esistenza.
Lo è stato a lungo, ma io non lo sapevo, o forse semplicemente non riuscivo ad ammetterlo.

Alessio è entrato a far parte della mia quotidianità. Come mangiare, o dormire, o meglio, nel mio caso, come fumare oppure come suonare.
Sembra banale, detto così, ma non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di lui.
È un appiglio, mi fa restare con i piedi saldamente ancorati a terra mentre la mia mente lotta per volare via, fluttuare.
Penso ad un mondo senza Alex, ma scopro di non riuscirci. Nulla. Bianco. Capisco solo ora quanto pronfondamente Alessio si sia insinuato in me, quanto a fondo si siano spinte le sue propaggini.

I miei pensieri da ragazzina infatuata mi fanno pena.
Ma è tutto vero, non posso evitarlo, non posso nasconderlo, non a me stesso.

Mi chiedo, cosa succederà ora?
Spero che il mio modo di vederlo non cambi il nostro rapporto. Perché l'amore, se di amore si tratta, deve portare un rapporto ad incrinarsi, a marcire? Io voglio che tutto resti così, così come è sempre stato.
"Non è cambiato nulla" mi ripeto continuamente nella testa, come una nenia infinita che ha ormai perso di significato.
Ma è utile, per tenere a bada quell'altro pensiero, più insinuante, più doloroso ma allo stesso tempo magnifico.
"Mi sto innamorando di Alessio."

Commentate e votate, se vi va!
Ho un altro capitolo quasi pronto, che probabilmente pubblicherò domani.
Da quando comincerà la scuola, però, aggiornerò di meno, mi dispiace.

Buonanotte,

giobutch

Ps. Non sto aggiornando all'una di notte, è un'impressione.

One shots || Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora