7. Amore.

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Uno degli argomenti di cui mi sono sempre interessato poco è senza dubbio l'amore.

Mi è sempre sembrato qualcosa di inutile. Ti rende solo più debole, non cerca in alcun modo di semplificarti la vita, solo di renderla più difficile, più disastrosa.

E io, che lotto ogni giorno per rimanere a galla, per non essere trascinato sott'acqua, non avevo bisogno di quest'ennesima distrazione.
Ma, ovviamente, la vita non è mai stata clemente con me e non vedo perché stavolta avrebbe dovuto esserlo.

Ci siamo conosciuti in un locale: si è innamorata di me quando mi ha visto sul palco ed io di lei quando mi ha rovesciato il drink sulla camicia.
Sono stati i quattro anni più pieni della mia vita.
Ma tutto finisce.
Dopo quattro anni ci siamo lasciati, lei mi tradiva.
A nulla sono valse le parole degli amici e dei parenti, "lei non ti meritava" e quant'altro.
Mi ero affidato a una persona, le avevo dato tutto di me. I miei pensieri, i miei sogni. E lei ha calpestato sotto il tacco di uno stivale tutto ciò che ero, tutto ciò che avrei voluto essere.

Ecco perché odio l'amore.
Sembra un controsenso, detto così.
Amore e odio, due sentimenti contrastanti, opposti, ma che si possono anche provare insieme.
E io lo so, perché per qualche settimana ho continuato ad amarla, e dallo stato di apatia in cui ero precipitato la odiavo con tutte le mie forze.

Volevo che tornasse da me, volevo che scomparisse dalla faccia della terra.
Volevo ancora i suoi baci e le sue carezze, volevo vederla morta ai miei piedi.

Mi sono ripreso quando ho capito di aver toccato il fondo. Ero stato talmente male da non sapere più chi fossi, da non alzarmi dal letto per giorni interi.
Avevo capito che quei "lei non ti merita" significavano "lei non merita che tu stia male per colpa sua".

Avevo sofferto, e tanto, anche.
Avevo sentito il cuore disfarsi, sciogliersi nel petto.
Ero certo che quel vuoto sarebbe restato lì, per sempre, a ricordarmi quello che non avrei mai potuto avere.
Come un monito, per me stesso e per il resto del mondo.
"Lui è stato felice" sembrava dire "ma non ha saputo tenersi stretta la propria felicità. L'ha lasciata scappare, e non la riavrà mai più".

Nel profondo della mia mente malata sentivo di meritarmelo, anche.
Sentivo che tutto quel dolore mi avrebbe insegnato qualcosa, se solo fossi sopravvissuto per impararlo.

I primi tempi sono stati tremendi. Mi aggiravo per le strade di Somma, sempre più magro, vestito di nero, con una sigaretta costantemente tra le labbra screpolate, gli occhi vuoti.
Giudicavo il mondo con quello sguardo fisso, acquoso, ma in realtà non vedevo niente.

Riprendermi è stato difficile, ma alla fine mi sono stancato di stare male, semplicemente. Volevo qualcosa di più della sofferenza, del semplice trascinarmi lungo la strada della vita, aspettando che passasse una macchina a troncare il sottile filo che mi teneva attaccato al mondo.

Ho rialzato la testa, prima lentamente, poi con più decisione. Faceva un male terribile, ma non per me. Avevo sofferto troppo, ormai, niente mi poteva più far male.

Ma la cosa peggiore era la solitudine.
Per quattro anni avevo avuto lei vicino, come una stampella a cui appoggiarmi, come un appiglio a cui aggrapparmi.
Ora no, ora ero da solo, dovevo andare avanti, zoppicare, cadere nel vuoto, per poi rinascere dal dolore.

Ci sono riuscito, con fatica, ma ho capito a cosa era servita quella lunga, dolorosa avventura.

L'amore non serviva a nulla.
Avevo sofferto troppo, a causa sua.
Avevo sacrificato troppo di me stesso.
Non avrei mai avuto la forza di riprovarci, di tentare un'altra volta a innamorarmi.

In quel periodo presi una decisione, non avrei mai permesso a nessuno di farmi provare quelle emozioni.
Avevo avuto un'altra possibilità, potevo rimediare ai miei errori, vivere senza l'amore.

Sono diverso dagli altri, lo so.
Ho paura di soffrire.
Non posso gettarmi incurante contro qualcosa che so non potrà funzionare, lanciarmi contro un muro di vetro, che invariabilmente esploderà, trafiggendomi il cuore con mille piccole schegge.

No, l'amore non fa per me.

Sssalve!
Come va?
Questo capitolo... non so se mi piaccia o no. È strano.
Però okay, spero sia passabile.
L'idea me l'ha data, ancora una volta, MgGlitch, che non smetterò mai di ringraziare.
E quindi...
Ciao.

giobutch

Ps: la foto all'inizio del capitolo è un ask di Genn di due anni fa, mi sembrava adatto per questa storia anche se non è una sua foto.

One shots || Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora