capitolo 11.

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Arrivati, Genn, parcheggia la macchina e scendiamo e come sempre mi prende per mano.

Entriamo dentro a quello che penso sia un locale e Genn si fa strada tra le persone.
Improvvisamente si ferma ad un tavolo, accerchiato da delle persone.
Le guardo dalla prima all'ultima e rimango scioccata nel vedere Dylan.

« che ci fai tu qui?»

Chiedo e tutti posano lo sguardo su di me.

« tu che ci fai qui? Ian è lei la ragazza di cui mi parlavi?»

Chiede lui al signore affianco a lui.

Lui sorride e si alza e mi viene in contro, porgendomi la mano che ovviamente non stringo.
Lui ritira la sua mano, sorridendo appena.

« che volete da me?»

Chiedo con un sopracciglio alzato.

« avanti siediti»

Mi invita l'uomo, che da quello che ho capito si chiama Ian.

Mi siedo e lo guardo negli occhi.

« cosa vuoi ordinare, offro io »

Dice, con quel sorrisino sulle labbra, che però non lascia intravedere i denti.

« un Alaska»

Lui sorride, fa un cenno di mano e subito, un uomo in piedi affianco alle poltrone se ne va e riorna poco dopo con il mio drink.

Ne bevo un sorso e poi poso il bicchiere sul tavolo.

« allora?»

Chiedo.

« io sono Ian Whilter»

Si presenta.

« sono il capo di tutte le organizzazioni »

Dico e capisco subito di cosa si riferisce.

Alzo gli occhi al cielo.

« e io che centro?»

Chiedo

« è ora che tu sappia la verità.
Diciotto anni fa, tua madre era una delle mie puttane»

Iniziamo bene.

« inutile ammettere che era la mia preferita, insieme abbiamo avuto un figlio, o meglio dire figlia.»

Racconta.
Non ci posso credere, mia madre ha una figlia e non me lo ha mai detto.

« quindi ho una sorella e non ne sapevo l'esistenza?»

Lui sorride.

« non esattamente, ma lasciami finire.
Io non potevo di certo occuparmi di una figlia, mi sarei rovinato la reputazione, quindi tua madre si è sposata con tuo padre, ma ovviamente io ho sempre fatto parte della vita della mia bambina e davo sempre dei soldi a tua madre, se no perche credi che siate così ricchi»

Fa una pausa.
Ricapitolando, ho una sorella, cioè sorellastra.
Mia madre se ne sempre presa cura e questo signore gli dava sempre dei soldi, che di conseguenza andavano anche a me, a papà e a Jack.

« no aspetta un attimo, mi stai dicendo che la figlia.. La figlia sono io?»

Chiedo, con le lacrime agli occhi.

« si, sei mia figlia»

Ammette.

Non ci posso credere che mi abbiano tenuto nascosto una cosa del genere.

Ecco perche mi circondavo di gente del genere.
Ecco perche siamo ricchi.
Forse è anche per questo che papà mi ha mandato via dall'America, ma jo ci deve essere altro sotto.

« Il nemico del mio migliore amico »2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora