capitolo 24.

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Il risveglio, purtroppo, parte dalle sette e mezza di mattina.

Mi alzo controvoglia dal mio lettino e vado in bagno a fare i miei bisogni, poi mi lavo i denti e il viso.
Corro in cucina.
Prendo i cereali e il latte e mi siedo su una sedia del tavolo a mangiare.

Quando ho finito, poso tutto al loro posto e il piatto nel lavandino e torno in camera.
Mi metto dei skinny jeans neri e una maglietta, sempre nera, a maniche corte dei black veil breids.

Mi metto le scarpe e mi pettino i capelli.
Velocemente scendo in salotto dove Silvia mi sta aspettando.
Con la sua macchina andiamo dalla parrucchiera, dove ci aspetta anche sua sorella.

Dalla parrucchiera, ci stiamo un po'.
Io mi faccio le unghie, poi mo truccano e mi fanno i capelli e lo stesso a Silvia.
Quando abbiamo finito, ritorniamo a casa, dove c'è un grandissimo via vai.

« hey piccola»

Dylan mi viene in contro, abbracciandomi.

« andiamo in camera mia»

Corriamo al piano di sopra e ci chiudiamo nella mia stanza.

« non so che mettere, aiutami, ho comprato un vestito»

Lo informo, facendolo vedere.
È lungo e blu.
Ha una spallina, decorata con dei fiorellini.
È aderente sul seno, poi è libero come i vestiti delle dee Greche.

« ti piace?»

Chiedo.

« no»

Si affretta a dire.
Sbuffo, buttando il vestito nel letto e apro l'armadio, passando in rassegna tutti i vestiti.

« questo?»

Chiedo, facendogli vedere un vestitino color rosa pallido, scollo a cuore e spalline sottili. Aderente sul seno, poi aperto e morbido con qualche diamantino sul ventre.

« sii, questo si»

Sorrido e me lo metto velocemente.

Mi metto davanti allo specchio cercando di allacciarlo dietro ma invano.
Dylan di alza e si mette dietro di me, toglie le mie mani e mi chiude la cerniera.
Sorridente mi guarda attraverso lo specchio, mettendo le mani sui miei fianchi.

« sei bellissima cazzo»

Sussurra, guardandomi dallo specchio.

« gli invitati guarderanno più te che la sposa»

Dice ancora.
Scoppio a ridere, girandomi verso di lui e aggiustandogli il farfallino.

Lui mette le mani sui miei fianchi e mi attira più a se.

Senza dire niente, posa le sue labbra alle mie, lasciandole per alcuni secondi, poi si stacca.
Sorride e sorrido anche io.

A quel punto la porta si spalanca ed entra Ian.

« oh i picioncini»

esclama sorridendo.
Alzo gli occhi al cielo e mi allontano, andando verso il mio armadio e prendendo la borsetta a tracolla sempre rosa.

Non so perché ho tutti questi vestitini rosa.

Mi metto le scarpe,sempre rosette, di cinque centimetri.

« sono pronta »

Affermo e i due, mi porgono il braccio, allo stesso momento, guardandosi con aria di sfida.

Senza esitare, prendo sottobraccio Dylan e usciamo dalla stanza.
Sento Ian, sbuffare e seguirci.

« papà sei bellissimo»

Dico, abbracciandolo e lui mi stampa un bacio sulla fronte.

Tutti e quattro usciamo di casa e saliamo in macchina, andando in chiesa.
Davanti alla chiesa, il prete che ci aspetta.

« mammaa»

Urla qualcuno, poi mi sento stringere attorno alle gambe.
Li abbasso e abbraccio Samu.

Si stacca da me e saluta Dylan con una stretta di mano.
Oh il mio ometto.

Lo prendo per mano ed entriamo.
Lo riporto da Gina e lascio Dylan al suo posto, mentre io ritorno fuori, dato che la sposa è arrivata.

Prendo la cesta, con le rose rosse e rosa, e inizio a camminare, spargendole su tutto il tragitto.
Appena arriviamo all'altare, mi metto dietro papà e dietro il papà di Dylan, testimone di papà.

Ascoltiamo la cerimonia poi, finalmente gli sposi si scambiano gli anelli e le promesse e il bacio finale, ove si udisce lo sparo di tantissimi coriandoli, sopra le nostre teste.

Usciamo dalla chiesa che è ormai già sera e andiamo al ristorante.
È arredato benissimo e i tavoli iniziano a riempirsi.
Io sono costretta a stare ad un tavolo con Ian e un altra famiglia, da parte di Silvia.

« tutte queste dimostrazioni d'affetto mi disgustano»

Mi sussurra Ian, all'orecchio, guardandosi intorno.

« cazzi tuoi»

Sussurro a mia volta, per poi mettermi composta pronta a ricevere il mio piatto, ma sfortunatamente non era per me.

BABY COME BACK.

Finalmente, dopo un po' che aspetto, arriva anche a me il piatto e inizio a mangiare.
Alla seconda portata, mangio veramente poco e mi alzo, insieme a Dylan, andiamo in pista a ballare.

Iniziano, verso metà serata, delle canzoni Italiane, che si dovrebbero ballare a coppie.

Dylan mi ha lasciata sola,perche aveva fame quindi sono senza un partner.

« vuoi ballare?»

Chiedono i due ragazzi, all'unisono tendendomi la mano.
Si guardano, con aria di sfida poi guardano me.

« non ballo con nessuno dei due »

Affermo, prima che qualcuno posi le mani sui miei fianchi e velocemente mi faccia girare e trascini più in là.

« mi devi un favore per averti salvato »

Dice, sorridente.

Lo guardo con un sopracciglio alzato.

« t'attacchi »

Sussurro all'orecchio suo.

« oh non fare la scorbutica »

« Ian,non rompere le palle»
Dico schietta, guadagnandomi un occhiataccia.

« non rivolgerti a me in questo modo ragazzina»

« oh scudi vostra maestà»

« chi erano quei due che ti hanno chiesto di ballare?»

Guardo oltre Ian, vedendo Genn mentre sorseggia un qualcosa, mentre Cameron non lo vedo più.
Non capisco nemmeno perche mi abbiano chiesto di ballare...

« Il nemico del mio migliore amico »2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora