capitolo 20.

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« sveglia dormiglionaa, sono le due di pomeriggioo!!»

Urla, ridendo, mio padre togliendomi le coperte di dosso.
Mi lamento, girandomi dall'altra parte.

« avanti, fatti una doccia che puzzi e fatti bella, ti voglio far conoscere una persona»

Lo guardo alzando un sopracciglio e alzandomi dal letto

« si può sapere chi è questa persona? È forse la causa della tua euforia?»

« esatto bambina mia, avanti avanti, vai a farti la doccia»

Prendo l'asciugamano, appeso all'armadio, ed entro nel bagno.
Apro l'acqua e faccio una doccia veloce.
Esco e mi asciugo i capelli mettendo poi una bandana, bianca e nera, di Taylor.
Mi metto dei pantaloncini corti a vita alta neri e un top bianco.
Mi metto le calze e poi le vans nere.
Mi trucco e scendo al piano di sotto, dove c'è mio padre, in giacca e cravatta con una bottiglia di vino in mano.

Il salotto è in ordine e, sul tavolino, sono presenti degli snack e dei bicchieri.

Non faccio in tempo a parlare, che suonano al campanello di casa e papà, tutto contento, va ad aprire.

Giocherello un po' con le mani, finché non sento delle voci farsi più udibili e non posso credere a quello che vedo.

« tu devi essere Cassandra, oh che bella che sei, io sono Silvia piacere»

Dice, stringendomi la mano e dandomi due baci sulle guance.
Guardo il ragazzo dietro di lei, che tira su un sorriso.

« piacere kio signora»

« lui è Gennaro, mio figlio»

Lo presenta.

« la conosco mamma, siamo amici»

Mi precede Genn e la donna sorride, proprio come papà.

« avanti sedetevi»

Li invita mio padre e riempie due bicchieri di vino e due di succo per me e Genn.

« vedi Cass, io e Silvia ci frequentiamo da un po' di tempo e sta diventando una cosa seria»

Riesco a leggere l'immensa felicità nei suoi occhi.
Se papà è felice, lo sono anche io, anche se ammetto che al sol pensiero di ritrovarmi Genn tutti i giorni in casa, diventando 'fratelli' mi irrita.

« papa, sono felce per voi davvero»

Dico sorridente e battendo le mani.
Silvia e papà si prendono per mano sorridenti.
Guardo velocemente Genn, che ha lo sguardo puntato sulle loro mani.

« ecco, io Silvia volevo chiederti una cosa importante. »

Inizia mio padre, spero non sia quello che sto pensando.
Guardo Genn e poi mio padre.

Lui tira fuori dalla tasca della giacchetta, una scatolina, contenente un piccolo anello, contornato di diamanti luccicanti.

« vorresti sposarmi?»

Silvia scoppia in lacrime e annuisce, abbracciando mio padre e io cerco di sorridere applaudendo.
Guardo Genn.
Non sembra ne felice ne triste, guarda la scena non prestandole attenzione.

Si alza velocemente ed esce fuori di casa.

« ci parlo io, tranquilli, ancora auguri»

Precedo mio padre e mi alzo, uscendo di casa.
Ovviamente non gli parlerò, non sono pronta e non saprei nemmeno cosa dirgli.

Lo vedo seduto sulle scalinate davanti casa.
Rimango qualche secondo in piedi, per poi sedermi vicino a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.
Lo sento sospirare.

« non voglio tutto questo»

Ammette, piano, piangendo quasi.
« non fare l'egoista»

Dico.
Lui si alza bruscamente.

« io egoista? Tu non sai un cazzo, non voglio un altro uomo nella vita di mia madre, non voglio cambiare casa, non voglio avere te come sorella cazzo, non voglio!»

Urla.

Non gli rispondo e rimango a guardarlo, mentre lui, arrabbiato, tira un calcio all'aria.

« non voglio averti come sorella, non voglio, non voglio averti come sorella, non voglio»

Continua a ripetere, portando le mani sui capelli, come un pazzo.

Nemmeno io voglio averlo come fratello lo ammetto, ma detto da lui fa uno strano effetto e mi fa star male.

« Il nemico del mio migliore amico »2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora