capitolo 17.

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Mi guardo allo specchio.

Non sono pronta psicologicamente.

Bussano alla porta e dopo un mio lieve avanti, si apre ed entra papà.

« sei bellissima »

Mi fa notare, venendo vicino a me e guardando lo specchio.

Mi giro verso di lui, aggiustandogli il farfallino.

« sei pronta?»

Annuisco e prendo la borsetta e ci metto dentro il telefono.

Mi do un ultima sistemata ai capelli, con le mani e usciamo di casa.
Saliamo in macchina e papà guida verso casa di Ian.

Ci mettiamo mezzora buona.
Cerchiamo un parcheggio, visto che la via è piena.
La casa è a dir poco enorme.
Sembra un castello.

Appena trovato parcheggio, scendiamo e papà mi prende a braccetto.
Avanziamo verso l'entrata della casa e suoniamo il campanello.
Vien ad aprirci lo stesso Ian, che sorride appena ci vede.
Ci fa entrare e saluta mio padre con una stretta di mano.

Mi guardo attorno e vedo che ai lati ci sono degli uomini enormi, in giacca e cravatta, che siano guardie del corpo?
La casa è a dir poco bellissima e molto all'antica.
È pieno di signore con i loro vestiti da sera e uomini in giacca e cravatta.

« signore e signori, un po' di attenzione perfavore»

Dice Ian, alzando la voce e tutti si girano verso di lui, prestandogli attenzione.

« sono lieto di presentarvi mia figlia»

Mi presenta, felice.
Rutti sorridono e battono le mani e ritornano a fare mangiare, bere e ballare.

In un attimo si avvicino a noi, un signore, giovane, capelli castani come gli occhi in giacca e cravatta.

« ciao piccola, io sono Stefan, fratello di Ian, tuo zio»

Mi prende la mano e la bacia, facendo un piccolo inchino.

« mi concede questo ballo?»

Mi chiede poi, mentre Ian rotea gli occhi al cielo.
Sorrido e lo seguo 'in pista'.

Poggia la mano sulla mia schiena e io sulla sua spalla e iniziamo a danzare.

« quanti anni hai?»

Mi chiede sorridente.

« diciassette, tu?»

Lui sorrise.

« ventidue»

Dice fiero.

A fine ballo mi fa andare in dietro con la schiena poi mi rialza, e scoppiamo a ridere.

Andiamo di nuovo da papà e Ian.
Prendiamo tutti dei bicchieri di spumante, tranne me che prendo un succo alla pesca.

« hey piccola »

Mi giro e mi ritrovo Dylan avanti a me. Lo abbraccio e lui mi da un bacio sulla guancia.

« vieni con me»

Dice bruscamente Ian, prendendomi per il braccio e trascinandomi di persona in persona per salutare e presentarmeli.

« potresti anche fingere di essere un po' felice»

Sussurra, sorridendo alle persone.

« lo farei ma mi piace vedere la tua faccia arrabbiata»

Dico sorridendo e guardandolo.

« Il nemico del mio migliore amico »2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora