What is happening?!

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Il vento freddo mi procura dei brividi, io e Jess siamo sedute su una panchina in un parco in cui la sera i bambini giocano.

Ma in questo momento è deserto.

L'altalena dondola da sola per via del vento, producendo un rumore inquietante.

Alte nel cielo vi sono delle nuvole grigie, ed il sole è coperto da esse.

Sarò io strana, ma penso che tutto ciò sia tranquillizzante, già c'è una strana calma, probabilmente stasera diluvierá.

<Allora tu che ne pensi? Cioè secondo te cosa dovrei fare?>
Vengo riportata alla realtà da quella domanda, non ho ascoltato tutto il discorso di Jess perché, come spesso mi succede mi perdo nei miei pensieri.

<Non mi stavi ascoltano vero?>
Mi chiede con voce rassegna, ma ciò che ha detto non è del tutto vero, ho capito il contesto del discorso, ovvero che Jess l'altro giorno alla festa ha visto il ragazzo di una sua amica baciarsi con un'altra, ed ora non sa se dirlo o meno a quella sua amica.

Già, avrebbe potuto tagliare corto e dirmi così, ma Jess è una ragazza a cui piace raccontare tutto per filo e per segno.

<Io se fossi nella tua situazione non farei assolutamente nulla, ma questo solo perché io sono fatta così, tu lo sai.
Però potresti parlare col ragazzo e fargli capire che ciò che ha fatto non è bello e soprattutto non è giusto nei confronti della ragazza.>
Jess rimane stupita alla mia risposta, dato che era convinta che io le avrei risposto con un "em si scusa potresti ripetere per favore?".

Subito si riprende e dice
<Si! Hai ragione andrò da lui e gli parlerò!>

Una strana sensazione si fece largo dentro di me.
Una sensazione già provata qualche giorno prima.
Mi sentivo osservata, ed a giudicare dalla faccia stranita di Jess era lo stesso per lei.

Mi guardai intorno, e sussultai quando un tuono molto rumoroso riecheggiò.

Una gocciolina mi colpì sul naso

<Madison, sta iniziando a piovere andiamo via!>
Ero sia felice che triste, da un lato mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po a parlare, ma per via del futuro temporale non possiamo, però adesso abbiamo una scusa ragionevole per allontanarci dato che ci sentivamo osservate.

Insistetti parecchio per convincere Jess a venire a casa con me, ma lei disse che doveva tornare a casa sua dato che suo fratellino di 8 anni era malato.

Ed anche oggi, la sensazione di essere osservata non sparì sino a quando non arrivai a casa.

A creepy life storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora