Capitolo 9

690 49 15
                                    


Vengo svegliata da un insistente bussare alla porta, la quale è stranamente percossa in modo ritmico.
E' il tipico cinque bussate, pausa, due bussate.
Sulle prime decido di ignorarle finché la cosa non si fosse ripetuta ancora e poi ancora finché non raggiungo la porta.

"Zayn, che diavolo, è troppo presto per i miei occhi."

Quando la sfocatura dovuta alle mie lunghe ore di sonno scompare, realizzo che tutto quello che indosso è solo una t-shirt di qualche taglia più grande rispetto alla mia, ma Zayn non sembra curarsene.

"Sono le dieci in punto, alzati e splendi!" Poi mi sorride e da solo si accomoda in casa e salta sul divano. "Ti ho portato una cosa."

Mi porge la mia uniforme piegata e la disfo per vedere se le macchie sono scomparse.

"Ho dovuto superare un mucchio di casini per questo, ma alla fine ce l'ho fatta." Mi dice facendo spallucce.

"Grazie," sorrido e lui mi annuisce cortesemente.

"Sei venuto solo per questo allora?"

"Si." Dice iniziando ad alzarsi dal divano. "Al momento," e smette di parlare. "Penso di andare a prendere un caffè o cose del genere. Vorrei andarci con te."

"Basta che non sia quello di Meredith. Il mio è migliore." Rispondo presuntuosamente.

Lui ride ed io mi avvio verso la mia stanza, nella quale mi cambio con la mia squallida uniforme e intreccio i miei capelli per farli sembrare belli sotto la visiera.
Sul serio, niente potrebbe farli sembrare belli, ma la visiera è l'opzione migliore.

Alle volte vorrei avere i capelli di Zayn. Può renderli dannatamente belli in ogni modo. Una volta li ha raccolti in una coda di cavallo e ancora adesso è da far girare la testa.

"Andiamo," lo esorto.

"Non mangi qualcosa prima?" Mi chiede.

Faccio spallucce.

"Forse potremmo fermarci in una panetteria o cose simili." Mi suggerisce Zayn. "Attualmente,ne conosco una ottima nelle vicinanze."

Annuisco d'accordo seguendolo fuori dalla porta.

Camminiamo sul marciapiede affollato insieme, venendo separati occasionalmente, ma è una cosa a cui ti abitui vivendo in questa città...e anche a vedere piccioni morti ovunque. Poveri piccioni.

Anche sopra i continui clacson e i tacchi battenti, posso sentire il mio stomaco brontolare affamato.

"Siamo quasi arrivati?" Mi lamento. 

"È il prossimo sulla destra." Punta davanti.

Cammina dentro per primo e lo gli sto dietro.

"Oh, hey amico!" Chiama Zayn.

Harry lavora qui.

Lui non sembra notarmi finchè non cammino al bancone ed inizio ad ordinare.

"Potrei avere-"

Lui comincia ad indietreggiare con un aspetto preoccupato.

"In questo momento il mio turno è finito." Dice piattamente.

Abbassa la testa, si toglie il suo grembiule e si affretta nel retro.

"Aspetta Harry, non lo è!"

Un'altra commessa appare e prende il suo posto.

"Ci scusi," dice sorridendo. "Come posso aiutarvi?"

Guardo imbarazzata per terra.
È dall' 'appuntamento' che non mi parla.
E anche ora che siamo faccia a faccia non lo fa ancora. Non so come lo faccia sentire la faccenda, ma sono sicura del fatto che se vai ad un appuntamento con qualcuno il sentimento dovrebbe essere reciproco.

Brooklyn Boulevard // H.S.  (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora