1. La freddezza di un assassino

1K 44 11
                                    

L'inverno ormai era alle porte ed il freddo iniziava a farsi sentire, soprattutto in quell' aeroporto francese trasandato.

Fortunatamente Jonathan era ben equipaggiato e aveva solo un pensiero per la testa: trovare Sebastian Verlac.

Dalle descrizioni che gli aveva dato il padre Valentine, doveva essere un ragazzo alto circa un metro e ottanta, con capelli neri e occhi del medesimo colore.

Jonathan non riusciva davvero a capire come potesse essere possibile effettuare una sostituzione tra due persone con due colori di capelli così  diversi. D'altronde non era colpa sua se il padre aveva i capelli talmente chiari da sembrare bianchi.

Quel giorno l'aeroporto era davvero affollato e iniziava a pensare di avere ben poche possibilità di trovare il suo obbiettivo.
Ma non fu così. Da un momento all'altro, mentre il pensiero di aver fallito stava prendendo il sopravvento, eccolo comparire: un ragazzo alto, con la carnagione piuttosto chiara e perfettamente corrispondente alla descrizione che gli era stata fornita.

L'elemento che gli permise di capire che si trattava di lui furono gli strani segni sulla sua pelle. Le rune. Quelle che gli permettevano di essere un vero e proprio Shadowhunter .

Una delle abilità che Jonathan ringraziava di avere grazie al sangue di demone, fu la sua vista a lungo raggio, che gli permise di vedere il pezzo di carta che Sebastian teneva nella mano sinistra. Era un biglietto di andata per la Svizzera.

Quella destinazione non sorprese affatto Jonathan. Gli aerei non potevano volare sopra Iris. Infatti là non funzionava nessun tipo di tecnologia. Il modo più comodo per arrivarci era scegliere  uno degli stati confinanti con essa, ammesso che uno non avesse un Portale, per entrare nella Città di Vetro col semplice consenso del Console.

Jonathan doveva escogitare un modo per tirare fuori Sebastian dalla folla senza farsi notare da nessuno, così aspettò il momento adatto per agire.

Nel momento in cui i due si sfiorarono, Jonathan mise in atto il suo piano, infilando un biglietto all'interno della tasca posteriore dei pantaloni del suo obbiettivo. Dopodichè iniziò ad incamminarsi verso il bagno degli uomini, il luogo di incontro che aveva indicato a Sebastian:

INCONTRIAMOCI NEL BAGNO DEGLI UOMINI AL PIU' PRESTO.

HO DELLE INFORMAZIONI IMPORTANTI.

La sua calligrafia non era delle migliori, ma sapeva che avrebbe capito.

Quando si girò per vedere se il suo piano aveva funzionato, fu piacevolmente sorpreso della riuscita di esso. Probabilmente il ragazzo aveva sentito la mano che infilava il biglietto nei pantaloni e ora si stava dirigendo verso il luogo dell'incontro.

- Che ingenuo! - disse Jonathan sottovoce. D'altronde lui non aveva nessuna informazione da dargli, doveva ucciderlo e appropriarsi della sua identità. In seguito sarebbe andato ad Idris e avrebbe aspettato le istruzione del padre. Niente di più semplice.

Una volta entrato nel bagno, Jonathan iniziò a innalzare delle barriere per impedire ai mondani di vedere ciò che realmente stava succedendo. Quando Sebastian entrò finalmente nel locale, fu una passeggiata per Jonathan colpirlo alla testa abbastanza da tramortirlo. La parte dell'uccisone l'avrebbe lasciata alle creature di Pandemonium, la dimensione da cui provenivano tutti i demoni.

In quel momento aprì un varco verso quella stessa dimensione e dopo avergli sottratto il biglietto dell'aereo, ci gettò il corpo inerme dello Shadowhunter tramortito.

'Bene', pensò 'è ora di andare ad Idris a trovare la mia nuova famiglia'.

















Shadowhunters: Ciò che nessuno sa di Jonathan Christopher MorgensternDove le storie prendono vita. Scoprilo ora