Capitolo 6

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Mika's pov
Io e Andy eravamo vicinissimi. Avevo il suo fiato sulle labbra e ciò mi metteva un po' in agitazione. Tutt'a un tratto eliminò i pochi centimetri che ci distanziavano e mi baciò. Mille domande iniziarono a frullarmi per la testa: perchè l'aveva fatto? Aveva forse bevuto troppo? Che cosa era significato per me quel semplice bacio a stampo, probabilmente dato senza nemmeno rifletterci? In fondo era quello che volevo anche io in quel momento, no? Forse sì, ma di certo non mi aspettavo che sarebbe successo davvero.
In preda al panico mi alzai di soprassalto e iniziai a correre senza una meta. Sentivo qualcuno, probabilmente Andy, che urlava il mio nome. Ma non sapevo nemmeno io cosa stavo facendo, quindi continuai a correre. Alcune lacrime iniziarono a rigarmi il viso ma non ci feci troppo caso, era l'ultimo dei miei problemi in quel momento. Dove stavo andando? La macchina era a casa, avevo deciso di prendere la metro quel giorno, ma non potevo certo tornare alla fermata più vicina, quella davanti al ristorante, e passare davanti alla panchina dove avevo lasciato Andy. Decisi che sarei andato alla fermata dopo. Avevo spento il cellulare perchè non avevo nessuna intenzione di rispondere ai messaggi di Andy se me ne avesse mandati, anche perchè non avevo la più pallida idea di cosa rispondergli.

Andy's pov
Ecco, l'avevo fatto scappare da me. L'unica persona di in quel momento mi importava veramente era scappata da me correndo, solo per un mio errore. Perchè l'avevo baciato? Sapevo benissimo che in fondo per lui ero solo un amico e dovevo farmene una ragione e basta, continuare la vita con lui come amico e vivere felice. Almeno così avrei potuto averlo sempre al mio fianco.
Almeno così non sarebbe scappato...
Iniziai a piangere sulla panchina e non mi resi nemmeno conto che avevo sonno. Mi addormentai all'improvviso e rimasi a dormire su quella panchina fino all'alba del giorno dopo, quando una sottile luce biancastra mi fece svegliare. Ero confuso, in un primo momento nemmeno ricordai come ci ero finito su quella panchina. Poi ricordai..
Le prime persone iniziavano a entrare nel parco. Non potevo rimanere lì per sempre, dovevo tornare a casa.
I miei genitori vivevano in Grecia, io mi ero trasferito a Londra su loro consiglio per trovare un lavoro appena ero diventato maggiorenne, quindi al momento vivevo da solo.

Arrivato a casa feci una doccia e mi preparai qualcosa da mangiare, visto che stavo morendo di fame e non avevo fatto colazione. Ero ancora molto turbato dall'accaduto ma ero deciso a trovare una soluzione al casino che avevo combinato.
Cercai di chiamare Mika più volte ma come avevo immaginato non mi rispose, quindi decisi di passare subito al piano B.

Hey! Scusate se questo capitolo è molto corto rispetto al precedente e fa abbastanza schifo, ma ho fatto del mio meglio. Scusate anche se ho aggiornato in ritardo ma ho dovuto riscrivere il finale un milione di volte. Spero di riuscire ad aggiornare tra meno di una settimana per farmi perdonare e di fare un capitolo più decente. Chi lo sa.
Comunque grazie a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia, fatemi sapere se vi piace!
Alla prossima xx

Let's stop using words || MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora