Capitolo 7

454 28 0
                                    

Mika's pov
Era passata una settimana da quel bacio e Andy non mi aveva ancora scritto o chiamato. In quella settimana avevo capito come stavano davvero le cose ma non volevo ammetterlo a me stesso. Io lo amavo. Era l'unica spiegazione possibile.
Avevo passato la settimana a piangere e a chiedermi se non mi volesse più e pensavo che per lui quel bacio fosse stato solo un errore. Ma una parte di me sperava che non fosse così, in fondo era quello che avevo sperato inconsciamente per tanto tempo. E allora perché ero stato così stupido da scappare? Me lo ero lasciato sfuggire nel momento in cui era più vicino a me. Avevo fatto un terribile errore e lo sapevo: dovevo rimediare.
Per tutta la settimana avevo detto a George che stavo male e che non potevo andare in studio a finire di registrare le canzoni per l'album. Ma non ero stato del tutto sincero c
on lui, gli avevo detto che stavo male fisicamente anche se in realtà stavo male dentro. Probabilmente se avessi continuato così sarei arrivato a stare male anche fisicamente, ma non per l'influenza o qualcosa del genere, bensì perché piangevo talmente tanto che non avevo quasi mai avuto nemmeno la forza di prepararmi un pasto degno di quel nome. Andavo avanti con le scatolette di tonno e di sardine che mi erano rimaste in dispensa, dato che non avevo nessuna intenzione di andare al supermercato in quello stato anche semplicemente per comprarmi del cibo già cotto.
Quel giorno ormai mi ero deciso ad andare a casa di Andy per parlargli. Mi ricordavo che l'ultima volta che eravamo stati al ristorante insieme, prima di quel maledetto bacio, mi aveva scritto il suo indirizzo su un foglietto e aveva detto che per qualsiasi emergenza o se anche semplicemente avessi avuto voglia di vedrlo, avrei potuto andare da lui. Ebbi un attimo di panico perché non mi ricordavo dove avessi messo il foglietto ma poi mi ricordai: da quella sera non ero più uscito, quindi non poteva essere che nella tasca della giacca.
Cercai di darmi un aspetto decente, anche se le occhiaie mi facevano capire che era quasi impossibile, sistemai i capelli col gel alla bene e meglio, misi le mie adorate Converse e optai per dei pantaloni rossi e una maglietta bianca.
Uscii appena fui pronto perchè avevo paura che avrei potuto avere dei ripensamenti.
Decisi di andare a piedi perchè malgrado la strada fosse abbastanza lunga avevo bisogno di pensare a cosa dirgli: effettivamente avevo completamente tralasciato quella questione.
Mi avviai a passo lento verso casa di Andy: ero fiero di me stesso per essere riuscito a convincermi ad andare da lui ma allo stesso tempo avevo paura di fare un casino. E se quando fossi arrivato lui mi avesse sbattuto la porta in faccia dicendomi che non mi avrebbe più voluto vedere?
Cercai di farmi forza e durante il tragitto e riuscii a prepararmi un discorso più o meno decente.
Quando arrivai sotto casa sua ebbi un momento di esitazione ma poi suonai. Nessuno rispose. Suonai ancora. Nulla.
Una signora mi passò di fianco ed entrò nel portone e io colsi l'occasione per intrufolarmi dentro. Il palazzo aveva solo 4 piani, quindi non mi sarebbe risultato difficile trovare la casa di Andreas.

Beh scusate per il finale un po' lasciato a metà, è che in realtà ero intenzionata a continuarlo solo che da venerdì non ho più avuto tempo, quindi piuttosto che tardare ancora di più a pubblicare lo lascio così.
Grazie per la lettura, alla prossima!!

Let's stop using words || MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora