Capitolo 4

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"That's what makes you beautifulll," cantò Niall a pieni polmoni a due ridenti Louis ed Harry, alzando la testa come un lupo che ulula ad ogni parola strascicata.

"Cos'è che mi rende bellissimo, Nialler?" Chiese Harry tra le risate, mentre le buffonate del biondo peggioravano ogni minuto che passava (o forse ad ogni cicchetto che beveva).

"The way that you flip your curls gets me overwhelmed," gli gridò in risposta Niall; le cose che diceva si facevano sempre più stupide e insensate.

Erano ad una festa; una festa random in casa di un amico di un amico di Harry (come Niall ci fosse arrivato non si sapeva) e sì, il biondo al momento si sentiva dannatamente bene.

Era decisamente ubriaco, ma riusciva ancora camminare (all'incirca) e nonostante ciò, la cosa aveva reso la serata migliore. Migliore al punto tale da fargli dimenticare che gli erano sfuggite almeno tre opportunità di scopare (la prima per colpa di Harry, la seconda Louis e la terza di se stesso; com'era possibile impedirselo da soli, oltretutto?)

Ma adesso, mentre faceva il 'gioco dei testi' assieme ad Harry – gioco che aveva inventato lui stesso al primo anno – si sentiva alla stragrande. Continuò a cantare all'amico, inventando man mano testi il cui tema passava dai ricci del ragazzo, a Spiderman, poi alla pizza, e alla fine prese a ridere così tanto che a stento riusciva a respirare, ancor meno a cantare o parlare.

Ad un certo punto cadde sul pavimento – o meglio, sul tappeto – e wow, perché non l'aveva fatto prima? Il tappeto era così morbido e comodo e semplicemente fantastico per potercisi stendere sopra che sì, poteva proprio farci un sonnellino.

"Nialler! Stai bene?"

Ovviamente Liam doveva rovinargli la dormita, perché lui non dormiva mai né beveva né faceva tutte quelle cose ma quando Niall alzò la testa, guardandolo con occhi appannati, gli mostrò un sorriso. Proprio non riusciva a muovere la bocca per rispondergli, ma Liam capì e gli sorrise di rimando, avvicinandoglisi per aiutarlo a rimettersi in piedi.

"Torniamo a casa, d'accordo?"

***

"Non voglio, Li, non voglio," piagnucolò Niall, incrociando le braccia al petto e sporgendo il labbro inferiore nel più infastidito e adorabile broncio da cucciolo (almeno per come la vedeva Liam). Il biondo era seduto sul pavimento (quella notte gli piacevano davvero i tappeti), e si rifiutava di entrare nel suo appartamento.

"Nialler, dovrai pur entrare prima o poi," gli disse Liam, tentando di non ridere alla ridicolezza del suo migliore amico, anche se c'era una vera ragione dietro la testardaggine di Niall.

"Non voglio vedere!" Esclamò, alzando le mani e sbattendole poi forte sul pavimento in un capriccio da ubriaco.

Le sue guance erano tutte rosse, sia per l'alcool che aveva consumato che per il calore all'interno dell'edificio, e i suoi occhi azzurri solitamente luminosi erano ora arrossati e un po' lucidi.

"Non sai le cose che ho visto..."

Liam era combattuto perché da una parte capiva l'esitazione di Niall (ricordava bene quando entrando aveva beccato Zayn e la sua scopata del momento, e non poteva proprio immaginare cosa potesse essere dover assistere ad una cosa simile quasi ogni giorno), ma era anche molto stanco e aveva un saggio da scrivere il giorno dopo. Così decise che Niall era troppo ubriaco per lasciare l'edificio, ma lasciarlo lì da solo finché non si fosse deciso ad entrare nell'appartamento sarebbe stato abbastanza sicuro.

"Ciao Nialler, ci vediamo domani, va bene?"

A Niall cadde la mascella, e continuò a fissare l'amico in quel modo, incredulo, mentre Liam iniziava ad allontanarsi da lui facendo di tutto per trattenere una risata.

50 Shades of Gay - Ziall (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora