Capitolo 13

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"Ehilà Nialler!" La voce di Sean echeggiò nella stanza di Niall, propagandosi dal computer del biondo da cui proveniva. Mancavano tre giorni al suo ritorno a casa, e lui aveva finalmente deciso di farsi coraggio.

Zayn non tornava all'appartamento da due giorni – dal suo scatto d'ira/crisi di nervi, in poche parole da quand'era impazzito – e Niall aveva capito di doverne parlare con Sean perché rivoleva il moro indietro.

Non si era nemmeno reso conto di quanto lo desiderasse quando il ragazzo era ancora lì, perché pur se si era comportato come se Niall non fosse esistito, c'era ancora e il biondo poteva ancora vederlo, e ancora litigavano per stronzate come facevano all'inizio.

Ma senza il ragazzo lì, l'appartamento gli sembrava improvvisamente troppo silenzioso e troppo vuoto. Rivoleva Zayn indietro, pur se avesse significato sentirlo scopare con qualcuno o litigarci per cretinate.

Non gli importava nemmeno che non fosse più lui quello che si scopava fino all'oblio (okay, forse sì ma non c'entrava) perché l'unica cosa che voleva era riaverlo.

Voleva i vestiti sporchi del ragazzo mischiati ai suoi sul pavimento.

Voleva che lui gli cucinasse la cena quando aveva fame.

Voleva che lo distraesse mentre provava a studiare.

Voleva che lo coccolasse, e voleva che il suo respiro lo cullasse fino a farlo addormentare.

Voleva pure che tornasse a scoparlo, ma quella non era la ragione principale per cui lo rivoleva a casa.

Lo rivoleva a casa perché da qualche parte tra il sesso e i pompini e le seghe aveva perso il Niall che non considerava il ragazzo una parte fondamentale della sua vita.

E sì, avrebbe ammesso che Zayn lo era, e che senza di lui si sentiva come se mancasse anche un grosso pezzo di sé.

Ed era per quello che aveva chiesto a Sean di parlare su Skype.

"Ehi Seanie," rispose sorridendo al suo vecchio amico, contento nel vedere che non era cambiato troppo. Era come se la sua vita fosse cambiata totalmente senza Sean e quindi aveva paura che l'amico fosse altrettanto cambiato senza di lui.

E forse lo era, ma Niall non poteva preoccuparsene al momento, non quando aveva bisogno di dirgli tutto.

"Come va? Mancano tre giorni!"
Sean sembrava eccitato al prospetto di tornare a casa, e Niall si sforzò di scacciare il senso di colpa che risalì a galla dentro di lui.

Eppure aveva deciso, perché aveva una possibilità con Zayn, la possibilità di avere qualcuno di speciale nella sua vita, e se ci avesse rinunciato adesso non sarebbe mai stato in grado di perdonarselo.

Sicuramente Sean avrebbe capito, no?

Sean, che aveva sempre alimentato le sue speranze dicendogli che un giorno la sua principessa sarebbe arrivata?

E sì, Zayn non era la sua principessa e chissà se mai avrebbero avuto il loro per sempre felici e contenti che Niall immaginava, ma se non avesse colto quell'opportunità, non avrebbe mai saputo se il ragazzo sarebbe diventato il suo principe.

Quindi voleva coglierla.

E Sean, che era capace di leggerlo come un libro aperto, notò persino tramite Skype che il biondo non era il solito.

"Nialler? Qualcosa non va?" Gli chiese infatti, aguzzando la vista per poter vedere meglio l'amico.

Seppur Niall s'era fatto almeno una doccia prima della chiamata Skype, era lo stesso evidente che non aveva dormito bene, né mangiato molto, e Sean ovviamente se ne accorse.

50 Shades of Gay - Ziall (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora