Capitolo 15

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Niall si svegliò con la testa che gli pulsava e la lingua secca, e il suono del telefono che squillava rumorosamente, vibrando sul suo comodino.

Non ricordava nemmeno di essersi messo a letto.

"Pronto?" Biascicò con la voce roca e la gola secca, tossendo per schiarirsela. E perché era sveglio?

Ricordava poco e niente della sera precedente, ma senza dubbio ricordò tutti i messaggi che aveva lasciato per Zayn.

Imbarazzante.

La linea fu silenziosa per un istante e Niall quasi riattaccò, pur se riusciva a sentire qualcuno respirare dall'altro capo del telefono, cosa piuttosto inquietante, ma i postumi della sbornia gli impedirono di registrare quel particolare.

E poi: "Dicevi sul serio?"

Niall non esitò a rispondere.

"Sì."

"Allora fammi entrare, coglione. Non ho più la chiave."

Il biondo saltò fuori dal letto e la testa gli girò per il movimento troppo brusco. Si mise addosso dei vestiti il più velocemente possibile, prima di mandar giù un bicchiere d'acqua che era poggiato sul comodino (premura di Sean) assieme ad un Advil.

Non poteva nemmeno credere che stesse succedendo, e dovette darsi un pizzico per assicurarsi che non fosse un sogno.

Dopo un minuto intero passato a starsene nella propria stanza a prendersi a pizzichi, Niall realizzò che il ragazzo gli aveva detto di farlo entrare, il che voleva dire... porca merda, Zayn era lì?

Incespicò fino alla porta d'ingresso e la spalancò, come se temesse che il ragazzo se ne fosse già andato, e tirò un gran sospiro quando lo trovò fermo lì.

E a quel punto, lo fissò.

Lo fece come se fosse la prima volta che lo vedeva, e si perse in ogni particolare del suo aspetto, dai suoi soliti stivali con la punta d'acciaio ai suoi zigomi scolpiti.

"Nialler?" Chiese Zayn, guardandolo con un'espressione interrogativa, e Niall per un momento pensò che lo stesse studiando con attenzione per chissà quale motivo, ma poi: "Che è successo alla tua fronte?"

Lui stette lì senza parole, perché pensava che non fosse successo niente alla sua fronte, o comunque non aveva notato nulla di diverso.

"Niente?" Rispose infatti, con lo stesso tono interrogativo, la sua confusione evidente mentre gli rivolgeva un piccolo sorriso e reclinava la testa da un lato, come un cucciolo di golden retriever che cerca di trovare la palla che sta proprio di fronte a lui.

Zayn alzò le sopracciglia e lo afferrò per un polso, trascinandolo per l'appartamento. Porca merda, lo stava toccando volontariamente, cosa mai al mondo aveva fatto Niall per suscitare quel genere di reazione?

Il biondo arrancò fino al bagno dopo il ragazzo, e seguì il suo sguardo fino allo specchio. Oh signore, no. Che diavolo, come poteva esser quella la sua vita?

"Qualcuno ti ha fatto del male?" Chiese il moro con serietà, la sua voce bassa e quasi minacciosa, e lui pensò che forse avrebbe potuto sostenere quel suo atteggiamento da ragazzaccio.

E così rise. Seriamente? Non aveva lasciato l'appartamento per più di dieci minuti negli ultimi cinque giorni - se ci pensava era una cosa alquanto triste - e non era in alcun modo possibile che fosse stato coinvolto in una rissa. Anche perché, sul serio, sarebbe scappato via se si fosse trovato in quel tipo di situazione.

Zayn ora lo stava guardando come se avesse tre teste o chissà che e lui provò a calmarsi, soltanto per scoppiare poi in un'altra risata.

"Stai bene?" Il tono di voce del ragazzo fu un po' più alto stavolta, e mentre parlava gli poggiò una mano sulla spalla nel tentativo di fermare le sue incessanti risate. Era alquanto terrificante, perché stava ridendo ma al tempo stesso sembrava estremamente sofferente.

50 Shades of Gay - Ziall (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora